Taranto, bonifiche ambientali ferme. Martino: “Mai avvenuto passaggio di consegne con il precedente commissario”

Sono ferme le bonifiche del SIN di Taranto. Il monitoraggio non è stato mai realizzato. Le dichiarazioni dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti di Demetrio Martino, Commissario subentrato a Vera Corbelli. Si attende la nomina del nuovo commissario. Gli interventi quasi conclusi riguardano il recupero di materiale antropico (marine litter) dai fondali del Mar Piccolo e la riqualificazione delle aree esterne delle scuole del rione Tamburi, nelle quali sono stati attuati anche gli interventi di ventilazione meccanica. Molto altro resta ancora da fare e tanti punti oscuri da chiarire.

di Daniela Spera

Non è mai avvenuto il passaggio di consegne con il precedente commissario’ così Demetrio Martino, già Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto, ha risposto alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali. Un’affermazione shock che non ha lasciato indifferenti i membri della commissione.

L’audizione, svoltasi il 21 aprile scorso, alle ore 13.30, presso l’Aula del V piano di Palazzo San Macuto in videoconferenza, ha portato alla luce ritardi negli interventi e una quasi totale assenza di comunicazione tra l’ex Commissario Vera Corbelli e il successivo, Demetrio Martino, che ha concluso il suo mandato il 31 marzo scorso. L’incarico non è stato rinnovato e non è chiaro quando avverrà la nuova nomina.

Obiettivo della Commissione era acquisire informazioni sul piano di monitoraggio integrato acqua-suolo, scaturito dalla partecipazione del Ministero della Transizione Ecologica, l’Istituto Superiore di Sanità, Ispra e Arpa, ma nel corso dell’audizione sono stati approfonditi anche altri aspetti.

Secondo quanto dichiarato da Demetrio Martino, il piano di monitoraggio, nato da un’idea della Dott.ssa Vera Corbelli e utile a supportare le scelte operative del Commissario, resta solo sulla carta. Non è mai stato realizzato. Anche perché il piano ha avuto avvio nel 2015, nella sua fase progettuale, e nel frattempo sono subentrate altre priorità. Si è quindi deciso di destinare i fondi previsti per il piano di monitoraggio (20 milioni di euro, di cui 5 milioni e 700 mila risultano già spesi, solo per il primo stralcio funzionale) ad altri interventi. Fra le priorità, spicca la bonifica dell’area industriale di Statte, che ha richiesto, nella sua riprogrammazione, un ammontare maggiore di risorse rispetto alla proposta originaria ritenuta non risolutiva.

Il Prefetto di Taranto è subentrato a Vera Corbelli che aveva ricevuto l’incarico nel luglio 2014 con riconferme successive fino al mese di luglio 2020. Il 2 ottobre dello stesso anno, Demetrio Martino è stato nominato commissario straordinario pro tempore, per la durata di un anno e in seguito riconfermato fino al 31 marzo 2022. L’ex Commissario ha spiegato di aver sollecitato il trasferimento presso i suoi uffici di tutta la documentazione cartacea prodotta, ma anche di quella informatica e delle banche dati, per prenderne visione e continuare, così, le attività avviate. Questo ‘passaggio di consegne’, però, non sarebbe mai avvenuto. Anzi, Martino si spinge oltre: ‘Ne devo dedurre che questa banca dati non c’è’.

Secondo Ispra la banca dati esiste, si tratterà di verificare perché non è avvenuto il trasferimento dei dati’, ha specificato il Presidente della commissione d’inchiesta che ha poi aggiunto: ‘per rispetto nei confronti dei cittadini di Taranto è opportuno mettere a disposizione la documentazione prodotta a tutti coloro che sono chiamati ad occuparsi delle bonifiche, al di là delle singole rivalità.’

D’altra parte anche la comunicazione dei dati sulle attività svolte ha subito uno stop: ‘Il sito web precedente è stato chiuso. Ho dovuto ricorrere ad una porzione del sito della Prefettura’, ha specificato Demetrio Martino, ‘ma solo per quanto riguarda il periodo del mio intervento, non avendo ricevuto la documentazione pubblicata sul sito precedente.’

Ha poi aggiunto: ‘Questo non è solo importante per una questione divulgativa, ma anche perché risponde ad un obbligo di legge. Un’Amministrazione deve, tra l’altro, conservare per 5 anni i dati da rendere disponibili per un eventuale controllo. Per evidenziare l’impossibilità, da parte mia, di rispettare questo obbligo, ho fatto una segnalazione all’Anac.’

Il ruolo del Commissario Straordinario

La nomina di un Commissario Straordinario (autorizzato ad esercitare i poteri di cui all’articolo 13 del Decreto Legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, e successive modificazioni) è stata disposta in ottemperanza al Decreto Legge n. 129 del 07/08/2012 “Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della Città di Taranto”, convertito dalla legge n. 171 del 4 ottobre 2012, per assicurare l’attuazione degli interventi previsti nel Protocollo d’Intesa sottoscritto il 26 luglio 2012 tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero per la Coesione territoriale, la Regione Puglia, la Provincia di Taranto, il Comune di Taranto ed il Commissario Straordinario del Porto di Taranto. Il Protocollo d’Intesa aveva lo scopo di risolvere la grave situazione ambientale, sanitaria e socio-economica del Sito di bonifica di Interesse Nazionale di Taranto e si poneva l’obiettivo di accelerare il risanamento ambientale, attuare interventi di riqualificazione produttiva e infrastrutturale anche complementari alla bonifica.

Il Commissario Straordinario per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto deve quindi predisporre un Programma di misure, a medio e lungo termine, per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’intera area di Taranto ‘volto a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente e mitigare le relative criticità riguardanti la competitività delle imprese del territorio tarantino’ (Decreto Legge n. 1 del 05/01/2015, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 marzo 2015 n.20). L’attuazione degli interventi è disciplinata dallo specifico Contratto Istituzionale di Sviluppo (articolo 6 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88), denominato «CIS Taranto».

Gli interventi attuati e quelli da concludere

Dal 2014 al 2022 è stata realizzata la riqualificazione delle aree esterne alle scuole “Deledda”, “Vico”, “De Carolis”, “Giusti” e “Gabelli” del rione Tamburi e i relativi interventi di ventilazione meccanica saranno presto conclusi. È stata attuata una parte della bonifica del sito ex Cemerad, e recuperato il mercato ittico galleggiante nel Mar Piccolo. Restano ancora da avviare le bonifiche della zona industriale P.I.P. di Statte di 90 mila mq, adiacente all’ex Ilva, e costituita da un’ex cava colmata con rifiuti industriali (1,75 milioni di mc) derivanti dall’attività dello stabilimento siderurgico. Il progetto di bonifica assorbirà 80 milioni di euro (anziché 39 milioni, come previsto all’inizio). È stato ripreso il progetto dell’area non pavimentata del cimitero San Brunone per il quale l’aggiudicazione definitiva era stata annullata a causa di anomalie nell’applicazione del codice dei contratti. Per il Prefetto Martino un altro intervento urgente riguarda il primo seno del Mar Piccolo, per la presenza di sedimenti inquinati: ‘per arrivare alla revoca dell’ordinanza regionale che oggi prescrive il trasferimento dei mitili dal primo seno (area 170 ha), prima che entrino nella fase adulta (entro il 28 febbraio di ogni anno), in acque diverse (secondo seno del Mar Piccolo o in Mar Grande), bisognerebbe intervenire per abbassare drasticamente gli inquinanti (in particolare PCB) che fluttuano in acqua e vengono assorbiti dai mitili che per nutrirsi filtrano 7 litri di acqua l’ora, assumendo anche sostanze nocive’. In sostanza, i sedimenti nel 1° Seno del Mar Piccolo hanno un ruolo non trascurabile quale fonte secondaria di contaminazione – indotta da meccanismi di risospensione – per gli organismi filtratori (mitili).

Complessivamente il fondo destinato all’attività del Commissario Straordinario ammonta a 214.896.436 euro e le risorse ancora da trasferire alla contabilità sono 66 milioni circa.

VIDEO COMPLETO

Nella foto: il SIN di Taranto. Fonte: Ministero della transizione ecologica

Leggi anche:

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment