L’appello al mondo degli adulti di due studentesse del liceo Linguistico e Scientifico di Galatina, in occasione del primo Fridays For Future, dopo l’inizio della scuola: “Con i cartelloni esponiamo tutto quello che non si ha voglia di vedere: il nostro Salento distrutto da anni di mafia e mala politica”
GALATINA – Ammettono di non sapere quanto la loro generazione, quella degli under 18, coetanei di Greta Thunberg, possa effettivamente incidere sul futuro per diventare artefice del proprio destino. Ma di una cosa sono certe due studentesse del liceo Linguistico e Scientifico Antonio Vallone di Galatina: è sbagliato restare indifferenti davanti allo scempio ai danni dell’ambiente.
Nel loro piccolo, hanno fatto qualcosa di grande: hanno realizzato cartelloni che hanno esposto sul cancello del loro istituto per denunciare ciò che spesso non si ha voglia di vedere. Perché che ci sia un Salento distrutto da anni di mafia e mala politica è una realtà. Una realtà che non piace, che si vuole tenere nascosta e che si continua a ignorare.
I cartelloni sono stati preparati in occasione del primo Friday For Future dopo l’inizio dell’anno scolastico, in piena pandemia da Covid 19. Le due studentesse si sono documentate, hanno studiato le inchieste che, negli ultimi anni, sono state condotte dai giornalisti del Tacco d’Italia, sui disastri ambientali e sulle ecomafie e hanno voluto raccontarlo attraverso le copertine del giornale per rompere il muro del silenzio:
“Dateci la dignità di considerare il nostro futuro”
Dicono. E’ un appello agli adulti, al mondo dei grandi che guardano altrove. Potevano manifestare, sfilare in corteo e magari urlare al megafono. No, non lo hanno fatto, per una questione di coscienza, visto il periodo particolare in cui si è costretti a convivere con il virus. A parlare sono i cartelloni e quelle due scritte in evidenza: Indifferenza e future. Non può esserci futuro, se oggi c’è indifferenza.
L’APPELLO DI SARA BRUNO E MARIA LEGITTIMO
“Non so definire quanto la mia generazione sia o sarà fautrice del proprio destino. So però, che siamo giovani carichi di responsabilità. Per il momento storico in cui viviamo, per le conseguenze di azioni di cui non abbiamo colpa, che ci cadono e cadranno addosso nei prossimi anni. Non so quanto la polarizzazione del nostro mondo ci danneggerà né se saremo capaci di negare e riscrivere la storia, di ribaltare la scienza e la razionalità. Non lo so io né lo sa nessuno: so, però, che ci isoliamo sempre di più, che neghiamo a noi stessi la nostra voce e ci riteniamo incapaci di dialogare, di sbrogliare questioni complesse in un linguaggio complesso.
È sbagliato sentirsi frustrati in una società in cui siamo appena approdati, eppure accade che sia così. Allora, è doveroso essere qui a ricordarlo. È necessario esporre ciò che non si ha voglia di vedere. Ed è a questo che servono questi cartelloni e queste parole: a puntualizzare su quanto il cambiamento climatico non riguardi aspetti astratti. Il Salento, la nostra terra bellissima, è stata distrutta da anni di mafia e cattiva gestione del territorio: discariche abusive, ecomostri sui litorali, incendi dolosi per ricavarne appalti, riduzione di ettari di parchi naturali. Possiamo vederlo spostandoci di qualche kilometro, e col tempo abbiamo finito per nascondere l’indifferenza sotto un telo di cosiddetta normalità.
Altrettanto reale è la gestione globale del cambiamento climatico: l’accordo di Parigi non può e non deve essere un mucchio di belle parole. I flussi migratori sono sempre più ricchi di profughi climatici, questo perché gli incendi e gli alluvioni aumentano così come la carenza di fonti idriche e il Gap socio-economico all’interno della popolazione. Non possiamo fingere che una questione così annosa si risolva facendo la raccolta differenziata o comprando una borraccia: gli accordi internazionali tra le potenze economiche regolano la salute del nostro pianeta, questo va detto e spiegato, perché è solo così che la questione ambientale potrà avere un ruolo rilevante all’interno del dibattito pubblico.
Gli esperti dicono che il 2020 è l’anno del grande bivio, questo è un richiamo agli adulti: dateci la dignità di considerare il nostro futuro.
Crediamo profondamente nella protesta non violenta come grande mezzo per smuovere l’opinione pubblica e portare un cambiamento, ma siamo altrettanto coscienti di vivere un’emergenza sanitaria e di dover trovare modi nuovi per condividere il nostro pensiero, con coscienza e senso di responsabilità. Ci sarà sicuramente modo di tornare a camminare in un corteo affollato di gente che domanda rivoluzione, ma oggi saranno le immagini a parlare e starà alle persone la cura di leggerle.
Sara Bruno (4A)
Maria Legittimo (3AQ)”
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