Nella “black list” degli aspiranti consiglieri, ci sono Silvana Albani per “Puglia Solidale e Verde” e Vincenzo Gelardi per il “Partito del Sud Meridionalisti progressisti, entrambi per Michele Emiliano. Albani ha già comunicato il passo indietro, come chiesto dal governatore ricandidato. Il terzo è Raffaele Guido per “Fiamma Tricolore”, in corsa per Franco Piero Antonio Bruni presidente
Di Stefania De Cristofaro
ROMA – Un aggettivo per qualificare la candidatura alle elezioni in Puglia di tre aspiranti consiglieri su 13, nelle sette regioni in cui si vota: “impresentabili”. Impresentabili per la Commissione parlamentare Antimafia, in base a quanto previsto dal Codice di autoregolamentazione dei partiti e dalla legge Severino. Il giudizio riguarda Silvana Albani e Vincenzo Gelardi, entrambi in corsa a sostegno del governatore uscente Michele Emiliano, e Raffaele Guido per Franco Piero Antonio Bruni presidente, espressione della lista Fiamma Tricolore. Albani ha già comunicato di fare un passo indietro, come chiesto da Emiliano.
LA LISTA DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA ALLA VIGILIA DELLA TORNATA ELETTORALE
L’elenco dei nomi di quanti non avrebbero dovuto essere presentati e, quindi, inseriti dai partiti nelle liste per il rinnovo dei consigli regionali, è stato reso noto dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra nella giornata di ieri, alla vigilia dell’appuntamento elettorale che per più di qualcuno sarà anche il termometro per verificare il gradimento o meno delle forze politiche al Governo nazionale.
La cosiddetta black list è stata stilata dopo lo screening dell’esercito degli aspiranti consiglieri regionali, eseguito avendo come bussola per la navigazione, sia quanto previsto nella legge Severino, che quanto indicato nel Codice di autoregolamentazione dei partiti. Ci sono una serie di reati, dall’associazione di stampo mafioso, al voto di scambio e alla concussione, per i quali i candidati vengono definiti impresentabili: mentre il Codice contiene un “invito”, non essendoci imposizione, all’esclusione per gli imputati, nella Severino il riferimento ai “condannati”. Secondo la legge, i candidati segnalati (e nella tornata 2020, sono due fra i 13), nel caso in cui dovessero essere eletti, si vedrebbero sospesa la carica.
“Lo Stato è vigile, ma la politica deve fare di più per garantire ai cittadini una degna rappresentanza”, ha detto il presidente della Commissione bicamerale antimafia, Nicola Morra.
Il risultato è che 13 candidati sono stati ritenuti “impresentabili”: sono in lista in tre delle sette regioni al voto il 20 e 21 settembre prossimi: in Campania i casi sono nove, dei quali cinque sono nella coalizione a sostegno del bis del governatore Vincenzo De Luca del Partito democratico, mentre in quattro si trovano nello schieramento di Stefano Caldoro di Forza Italia; in Puglia tre e in Val d’Aosta uno.
GLI IMPRESENTABILI NELLA REGIONE PUGLIA E I CAPI D’IMPUTAZIONE
Quali sono i reati che hanno determinato la qualifica di impresentabili per i tre aspiranti consiglieri regionali in Puglia?
Silvana Albani, medico al Di Venere di Bari, risulta candidata nella lista “Puglia Solidale Verde” per Michele Emiliano Presidente: è “imputata per reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose”. Il processo è in corso di svolgimento a Catanzaro.
Vincenzo Gelardi è candidato nella lista “Partito del Sud Meridionalisti Progressisti” per Michele Emiliano Presidente: è “imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose”. Il processo è pendente a Napoli.
Raffaele Guido è candidato nella lista “Fiamma Tricolore” per Franco Piero Antonio Bruni Presidente: è “imputato con le accuse di tentata violenza, lesioni e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose”. Il processo è in fase di svolgimento a Lecce.
Nella vetrina elettorale allestita su internet per il candidato governatore Michele Emiliano, sono stati pubblicati i certificati del casellario giudiziario di Albani e Gelardi, in allegato ai curricula dei due professionisti: nulla risulta dalla banca dati. Silvana Albani è laureata in Medicina e Chirurgia e specialista in anestesia e rianimazione e in medicina legale. Lavora come anestesista in una struttura pubblica a Bari. ”Ha anche prestato consulenza per diverse strutture sanitarie assistenziali – si legge nella breve scheda biografica – ed ha guidato commissioni territoriali per l’accertamento dell’invalidità civile. Estroversa, sempre disponibile verso i bisogni sanitari dei cittadini, è madre di due figli impegnati con successo in settori diversi del lavoro”. Vincenzo Gelardi è originario di Napoli, ha conseguito la laurea in Scienze politiche, collabora con tutte le associazioni attente ai diritti dei lavoratori, conducendo battaglie accanto ad essi”. “Sempre attento ai diritti civili, ai diritti Lgbt, ecologista, ambientalista, favorevole all’inclusione degli extracomunitari ed avanzamento sociale per gli ultimi”. Il suo intento politico è quello di ”continuare l’avanzamento sociale, fermare l’apologia fascista delle varie formazioni di destra, continuare nell’opera di istruzione, unica fonte di vero avanzamento sociale”.
EMILIANO AI SUOI CANDIDATI IMPRESENTABILI: “SOSPENDERE LA CAMPAGNA ELETTORALE”
L’impresentabilità dei due candidati consiglieri che corrono per Emiliano è arrivata come una doccia fredda. Il governatore uscente non è rimasto in silenzio e affidato alla stampa la seguente dichiarazione: “Silvana Albani per “Puglia Solidale e Verde” e Vincenzo Gelardi per il “Partito del Sud Meridionalisti progressisti” segnalati dalla Commissione antimafia devono immediatamente sospendere qualsiasi attività di campagna elettorale”, ha detto Emiliano. “Il rispetto del codice di autoregolamentazione è essenziale per essere candidati nella nostra coalizione”, ha sottolineato. “I responsabili delle liste mi riferiscono che non avrebbero mai potuto accorgersi di tale violazione, in quanto dai certificati penali per uso elettorale presentati per le candidature non sono indicati i carichi pendenti segnalati dalla Commissione, che ringrazio per il fondamentale lavoro svolto”. Fine della dichiarazione. Cosa succederà? Gli impresentabili (non solo quelli a sostegno di Emiliano), resteranno ugualmente in lista?
SILVANA ALBANI HA COMUNICATO IL RITIRO DALLA COMPETIZIONE ELETTORALE
La prima a rispondere è stata Albani: ha deciso subito di compiere un passo indietro. “La dottoressa Silvana Albani dichiarandosi ‘assolutamente estranea ai fatti contestatile e manifestando totale fiducia nell’esito favorevole del giudizio’, dichiara ‘di sospendere la propria campagna elettorale e annuncia il proprio ritiro in accordo con la lista Puglia Solidale e Verde’”, si legge in una nota del Psi pugliese. Per lei, quindi, fine della corsa alla vigilia della partenza.