C’è del buono nel marcio

di Barbara Toma

Il sole splende e in questi giorni si possono vedere all’opera cinque diversi artisti impegnati nella realizzazione di enormi opere colorate nella periferia della città. E’ iniziata la seconda edizione del festival che raduna artisti internazionali a Lecce per creare dei murales sulle facciate dei palazzoni del quartiere popolare. Come l’anno scorso, mi sono divertita a fare una caccia al murales con le mie figlie per le via della 167. Che bello.

Sta per iniziare un week end all’insegna di due importanti eventi internazionali:

  1. l’ennesimo black friday , giornata di shopping compulsivo che segna l’inzio dello shopping natalizio, usanza nata negli anni 80 negli stati uniti e oramai diffusa in tutto il mondo.
  2. la diciannovesima giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Mi ribello alla visione del mondo catastrofica e negativa che i media ci impongono, scegliendo di guardare altrove, concentrandomi sulle cose positive, che sebbene passino spesso inosservate, fortunatamente sono ancora tante.

C’è del buono nel marcio.

A proposito di BLACK FRIDAY

Da più di qualche decennio, per fortuna, esiste una parte di mondo attiva nel promuovere e incentivare un consumo critico.

Dal 1992 infatti esiste il BUY NOTHING DAY (la “giornata del non acquisto”) giornata di protesta contro il consumismo nata proprio per contrastare il Black Friday (giornata del consumismo becero e insensato). Il Buy nothing day è un invito a passare un giorno intero senza acquistare nulla, per riflettere sulle abitudini di consumo e sulla possibilità di fare acquisti in maniera più ragionata, sviluppando una maggiore coscienza critica, nel rispetto dell’ambiente e dei popoli meno fortunati.

Bello, vero?

Per quanto riguarda invece la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne.

Scelgo di essere noiosa e ripetitiva e torno a dire che non basta e non serve alzare la voce un giorno all’anno.

Conosco tantissime persone che il 25 novembre si limitano a postare online frasi contro la violenza sulle donne ma, contemporaneamente, portano avanti comportamenti figli della cultura misogina e patriarcale che genera, permette e fomenta la violenza di genere.

Conosco anche persone che il 25 novembre scendono in piazza per manifestare contro la violenza sulle donne o che addirittura portano avanti progetti culturali pensati per combatterla , ma poi non muovono un dito per aiutare chi ne è vittima e, anzi, a volte contribuiscono a peggiorare la situazione, perché incapaci di riconoscere la violenza e i suoi effetti sulle vittime.

La questione infatti è proprio questa: cos’è violenza? come si riconosce? Di cosa ha bisogno una vittima per essere aiutata?

Non si può sconfiggere un male che non si conosce. Bisognerebbe formare ed informare bene per far sì che la violenza possa essere sconfitta.
Il femminicidio è l’ultimo stadio. La violenza fisica è l’ultimo stadio.

Detto questo torno al mio elenco di cose buone nel marcio:

E’ bello vedere come di anno in anno il movimento stia crescendo sempre più, è bello condividere UNO STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE con le donne, donne di NonUnaDiMeno;

è bello che questo sabato le piazze torneranno a riempirsi di manifestanti con epicentro a Roma dove NonUnaDiMeno ha indetto una manifestazione e l’assemblea nazionale (sabato 24 e domenica 25);

ed è bello anche vedere che quest’anno a Lecce, grazie l’assessora alle Pari Opportunità, la cosa abbia assunto un’importanza notevole, e che domenica Lecce non ospiterà solo la manifestazione, ma anche un presidio animato per tutto il pomeriggio dai contributi e dalle performance di una folta rete di associazioni, sindacati e forum;

è bello che il quotidiano Libero sia stato condannato per il titolo sessista ‘patata bollente’ usato in prima pagina qualche mese fa e riguardante la Sindaca di Roma , Virginia Raggi;

è bello che questa settimana sia subito stata chiesta un’ interrogazione Parlamentare contro il Ministro dell’Interno, che ha postato su Facebook la foto di tre ragazze minorenni che protestavano contro di lui, scatenando migliaia di commenti sessisti, insulti e minacce;

è bello e dà speranza il fatto che nel giro di tre giorni, siano saliti a sei i licei occupati a Roma per protesta contro il governo giallo/verde e in particolare contro il suddetto innominabile Ministro dell’ Interno;

è bello che a Trepuzzi, in provincia di Lecce, abbiano deciso di intitolare una strada a Teresa Russo, vittima di femminicidio, sgozzata dal marito lo scorso 16 luglio. Per non dimenticare;

è bello che le proteste contro chi ha osato definire “Un’oca irresponsabile che avrebbe dovuto restare a casa” Silvia Romano, la 23enne volontaria rapita in questi giorni in Kenya, si siano levate forti e numerose in tutto il Paese. Perché chi stima i ragazzi come Silvia rappresentino ancora la maggioranza di questo Paese.

Non dimentichiamoci che in Italia oltre 6 milioni di persone operano nel volontariato.

C’è del buono nel marcio.

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