Boves, in Piemonte, sarà sede della premiazione di uno dei riconoscimenti più importanti per i giornalisti d’inchiesta
di Francesca Rizzo
La terza edizione del Premio “Giustizia e verità – Franco Giustolisi”, che ha visto trionfare la nostra direttora Marilù Mastrogiovanni, è uno dei maggiori riconoscimenti nazionali nell’ambito del giornalismo investigativo, assegnato ai giornalisti autori di inchieste realizzate “all’insegna della verità, della giustizia e della pace”.
Il premio rende omaggio ad uno dei pilastri del giornalismo d’inchiesta italiano, Franco Giustolisi; storico collaboratore di numerose testate nazionali tra cui L’Espresso, giornale per il quale lavorava quando scoprì e denunciò l’occultamento, ad opera di esponenti politici e della magistratura militare, di quasi 700 fascicoli sulle stragi compiute dai nazifascisti in Italia, i cui responsabili risultavano ignoti. Le sue indagini, durate un ventennio, sono culminate nel libro “L’armadio della vergogna” (Nutrimenti, 2004): il titolo fa riferimento all’armadio nel quale erano custoditi i fascicoli, e le cui ante erano (particolare che incuriosì Giustolisi) rivolte verso il muro.
Dal 2015 a novembre, mese di morte di Franco Giustolisi, il premio a suo nome viene assegnato in luoghi simbolo della brutalità nazifascista: Sant’Anna di Stazzema nel 2015, Marzabotto nel 2016, Boves quest’anno.
Tra i premiati delle precedenti edizioni Sergio Rizzo e Luca Cari; menzioni speciali per Lirio Abbate e Lucia Goracci
Il premio “Giustizia e verità” è sostenuto dal presidente del Senato, Piero Grasso, e patrocinato dalla Regione Piemonte; la giuria di questa edizione è presieduta da Roberto Martinelli e composta da Daniele Biacchessi, Livia Giustolisi, Bruno Manfellotto, Marcello Masi, Enrico Mentana, Virginia Piccolillo, Marcello Sorgi, Luigi Vicinanza e Lucia Visca.
// LE PRECEDENTI EDIZIONI
Il Premio “Giustizia e Verità” – Franco Giustolisi è stato istituito nel 2015, un anno dopo la scomparsa del giornalista, su iniziativa del Comune di Stazzema e del Parco nazionale della pace. Nella prima edizione il premio speciale “Franco Giustolisi – Fuori dall’armadio”, voluto dal presidente del Senato Piero Grasso per omaggiare chi ha dedicato al giornalismo investigativo la parte più significativa della propria vita professionale, è stato assegnato a Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, autori di un’articolata inchiesta sul degrado di Roma, pubblicata dal Corriere della Sera; il premio “Franco Giustolisi – Giustizia e verità” è stato assegnato a Francesca Mannocchi, autrice del servizio televisivo “Libia: missione impossibile” sul traffico dei migranti, trasmesso da La7; a Lirio Abbate, autore dell’inchiesta su Mafia Capitale, la giuria ha assegnato una menzione speciale, attraverso la quale ha voluto “esprimere riconoscimento e grande apprezzamento a tutti i giornalisti che conducono il proprio lavoro con determinazione e coraggio, rischiando in prima persona e spesso vivendo, per questo, sotto protezione per anni e anni”.
Nel 2016 Luca Cari è stato insignito del premio “Franco Giustolisi – Giustizia e verità” per l’inchiesta “Noi pompieri del barcone degli orrori”, pubblicata da Panorama, nella quale il giornalista ed ex vigile del fuoco ricostruisce pagine tragiche legate all’immigrazione. “La strage di Militari che lo Stato non vuole vedere”, inchiesta condotta da Gaetano Pecoraro sui militari italiani ammalatisi durante le missioni di pace, ha vinto il premio speciale “Franco Giustolisi – Fuori dall’armadio”. Per la seconda edizione è stata istituita la sezione editoriale, per la quale sono stati premiati Andrea Greco (“La Repubblica”) e Giuseppe Oddo (“Il Sole 24 Ore”), per “Lo Stato parallelo” (Ed. Chiarelettere). A Bernardo Valli è stato assegnato il premio speciale per la carriera; Lucia Goracci ha ricevuto una menzione speciale dal Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto. Menzione speciale anche per Giacomo Galeazzi e Ilario Lombardo, da parte dell’Associazione familiari delle delle Vittime degli Eccidi Nazifascisti di Grizzana – Marzabotto – Monzuno.
Ad Angelo De Luca l’apprezzamento speciale della giuria per il reportage “Nera la Notte”, prodotto informativo di qualità realizzato da una piccola emittente regionale.
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