I vigili mettono nero su bianco che l’archeologo non era sul cantiere. Lui invia relazione e foto. Il mistero s’infittisce
//IL GIALLO// A Bari si discute su approdo a Brindisi, mentre l’archeologo di Tap certificava la sua presenza, negata dai vigili. Pronta l'ordinanza di sospensione lavori
Rispunta l’ipotesi dell’approdo del gasdotto Tap a Brindisi. E’ quanto viene fuori dalla riunione della V Commissione regionale, che ha ascoltato i sindaci di Melendugno, Vernole, Torchiarolo, Otranto. L’audizione in V Commissione è stata chiesta dai consiglieri regionali di Forza Italia Luigi Mazzei e Antonio Scianaro. I sindaci erano stati già ascoltati, perché convocati, dal presidente della Regione Nichi Vendola. Di fatto dal punto di vista procedurale la Regione e i sindaci hanno le mani legate: pur avendo espresso il proprio parere contrario, la Regione non ha potere (nell’iter di approvazione) di impedire la realizzazione del gasdotto. Ai lavori della V Commissione era presente il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, che ha dichiarato che a questo punto è “necessario il dialogo con il Governo nazionale, che ha esclusiva competenza in maniera energetica. Il governo nazionale deve essere il nostro unico interlocutore”. Infatti adesso, l’ok del Ministero dell’Ambiente e il no del Ministero dei Beni culturali, così come il no della Regione Puglia, saranno portati, e avranno lì il loro peso, in sede di conferenza dei servizi, presso il Ministero dello Sviluppo economico, deputato a rilasciare l’Autorizzazione unica. La conferenza si terrà entro fine mese. Intanto, mentre a Bari i sindaci discutevano di spostare l’approdo della Tap a Brindisi, nelle campagne di Melendugno (Le) si continuavano i carotaggi. Oggi Tap ha inviato in redazione la relazione dell’archeologo a firma di Michele Prencipe, la cui presenza nel corso di questo tipo di scavi è prassi. La necessità della presenza dell’archeologo è ribadita anche dal decreto prefettizio del 30 maggio scorso. La relazione è dettagliata ed è corredata da tre foto, relative all’attività che l’archeologo avrebbe condotto ieri. Quando però ieri i vigili di Melendugno si sono recati sul posto degli scavi per verificare il possesso delle necessarie autorizzazioni, dell’archeologo neanche l’ombra. Più sfuggente di Indiana Jones, Michele Prencipe non è tra le persone identificate e messe a verbale dalle forze dell’ordine, che anzi ribadiscono nello stesso verbale che la figura dell’archeologo, pure imposta per legge, era assente. L’archeologo nella relazione scrive invece di essere stato sul luogo dei carotaggi nello stesso arco temporale in cui erano presenti i vigili. L’archeologo scrive di essere stato presente dalle 7.45 alle 13.15 del 7 ottobre, i vigili alle 13.40 non solo avevano finito il sopralluogo, ma erano già tornati negli uffici dove avevano anche stilato il verbale che certifica l’assenza dell’archeologo proprio nelle ore in cui egli certifica la sua presenza. Tap scrive in un comunicato: “E’ proseguita oggi in tranquillità la campagna di sondaggi geotecnici nell’area del terminale di ricezione di Melendugno. È stata una intensa giornata di lavoro, nel corso della quale sono stati effettuati due carotaggi completi e, a fine giornata, intorno alle 17.00, la strumentazione per il rilievi è stata posizionata sul terzo punto di sondaggio in vista dei lavori di domani. Anche oggi l’archeologo presente in cantiere per sorvegliare (come da prescrizioni del decreto di compatibilità ambientale) i lavori ha verificato la “sterilità” (sotto il profilo archeologico) dei campioni prelevati; ieri era andata allo stesso modo, come si può leggere nel report (con immagini) allegato. Le attività di sondaggio (che interesseranno in totale 40 punti di prelievo) proseguiranno nei prossimi giorni ancora nell’area terminale di ricezione e poi lungo il tracciato del gasdotto”. Quindi ricapitolando Tap e l’archeologo sostengono che ieri Michele Prencipe c’era. I Vigili dicono di no. Inoltre al contrario di quanto sostenuto da Tap, la giornata non è proseguita in tutta tranquillità: i Vigili si sono nuovamente recati sui terreno oggetto di indagini, poiché la Dia (dichiarazione inizio attività) che ieri mancava e che Tap ha inviato via pec al Comune, sembrerebbe recare i punti di carotaggio sbagliati, quindi non sarebbe valida. I tecnici del Comune di Melendugno inoltre, starebbero valutando l’ipotesi di emanare un’ordinanza di sospensione lavori, perché il decreto della Prefettura, emanato a maggio, secondo gli Uffici comunali potrebbe essere scaduto.