//SPECIALE GIORNATA ECONOMIA// Lo studio della CCIAA. La ricchezza in Provincia di Lecce scende dell’1,1%. In Puglia dell’1,4%
L'articolato studio della Camera di commercio di Lecce presentato in occasione della giornata dell'economia presenta un territorio in affanno, dove la forza lavoro diminuisce perché aumenta l'emigrazione, aumentano i ragazzi che non cercano più lavoro ma anche chi se ne inventa uno. Le banche concedono meno prestiti alle famiglie e la criminalità aumenta la sua capacità di penetrazione nel tessuto economico e sociale. Un territorio che sembra aver perso la propria capacità di reagire. Eppure le aziende che resistono sono quelle capaci di innovare. E' in quella direzione che bisogna guardare per cogliere segnali di speranza. M.L.M Domani pubblicheremo la seconda parte del rapporto realizzato a cura della CCIA di Lecce, Ufficio studi e statistiche 1. La produzione di ricchezza in provincia di Lecce Per capire al meglio l’andamento dell’economia del territorio e la capacità di produrre ricchezza, è fondamentale osservare le dinamiche del valore aggiunto. In provincia di Lecce, nel 2013 il valore aggiunto a prezzi correnti delle imprese salentine è diminuito dell’1,1%, poco meglio rispetto all’andamento pugliese (-1,4%) ma peggio della tendenza italiana (-0,4%). L’analisi settoriale ci consente di capire quali sono le vocazioni economiche di un territorio. Ebbene, nel triennio 2009-2012 tutti i macrosettori hanno visto diminuire la loro capacità di produrre ricchezza: • l’agricoltura registra una flessione dello 0,3% (mentre Puglia e Italia crescono); • l’industria perde il 3,7% (meno della media regionale); • le costruzioni scendono dello 0,4% (ma in Puglia addirittura del 10,4% e in Italia del 6,4%); • il mondo dei servizi cala del 3,9% (a fronte di una crescita regionale e nazionale). Nel triennio la provincia di Lecce ha visto ridurre la propria ricchezza a prezzi correnti del 3,5%, a fronte di una situazione stabile in Puglia e di crescita nazionale (1,9%). Nonostante tutto la provincia di Lecce nel 2012 è la seconda in Puglia (dopo Bari) per valore aggiunto a prezzi correnti: 11 miliardi e 425 milioni di euro. Addirittura il 75,3% del valore aggiunto è stato prodotto dal settore dei servizi, il 22,8% dall’industria (di cui il 10% dalle costruzioni), appena l’1,9% dall’agricoltura, silvicoltura e pesca.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding