Capacità di ripensarsi: Lecce al 92°posto

//SPECIALE GIORNATA ECONOMIA-2// Un ritardo marcato rispetto al resto del Paese: riflessi lenti a Lecce

2. La sensibilità al ciclo dell’economia nazionale: Lecce al 92esimo posto. Il Nord (dalla Lombardia al Triveneto) e la zona dell’Appennino Tosco-emiliano sono le aree capaci di cogliere prima di altre i segnali di potenziale rilancio Sono le cosiddette zone “a maggiore sensibilità al ciclo dell’economia”. In tale ambito la provincia di Lecce accusa un ritardo marcato: con un indice fermo a 43,5 registra il peggior dato regionale e si colloca al 92esimo posto su 110. Scomponendo il dato, è possibile analizzare nel dettaglio la situazione dell’economia leccese. In particolare si rilevano: • bassa propensione all’esportazione (la peggiore della Puglia); • contenuta apertura internazionale al turismo; • modesta quota di assunzioni/presenza di profili di alto livello; • scarsa redditività delle imprese. Migliori gli indici riguardanti: • la ricchezza del territorio in termini di infrastrutture; • la competitività delle imprese; • il benessere delle famiglie; • le caratteristiche del mercato. In generale si può affermare che la provincia di Lecce non presenti una buona reattività al ciclo economico nazionale e che rischi di ritardare le già modeste occasioni di sviluppo osservate in ambito nazionale.

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