Maglie. Il Coordinamento tutela del territorio magliese contro il progetto di una centrale per il trattamento rifiuti e combustione di gas della EcoBio Maglie
(nella foto, lo stabilimento della Copersalento) MAGLIE – Riaffiora, a Maglie, lo spettro della Copersalento. Nell’area dove sorgeva lo stabilimento, chiuso cinque anni fa, la società EcoBio Maglie Srl vorrebbe realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti e combustione di gas. Contro il progetto si è già scagliato, alcuni giorni fa, il Partito Democratico magliese che, dopo un incontro convocato d’urgenza lo scorso 21 maggio, ha espresso la propria contrarietà evidenziando come la priorità per il territorio sia, adesso, la caratterizzazione della qualità e della quantità degli inquinanti presenti in aria, suolo, sottosuolo dell’area della Copersalento, finalizzata alla bonifica dei luoghi, ancora mai eseguita. In seguito alla presa di posizione del Pd, il sindaco Antonio Fitto ha poi fatto sapere di non aver autorizzato alcun impianto per il trattamento dei rifiuti, aggiungendo di non aver ancora neppure preso in considerazione il progetto, che si trova, da quando è stato presentato, sui tavoli dell’Ufficio tecnico del Comune. Sull’argomento ritorna, oggi, il Coordinamento Tutela del territorio magliese (Cttm). “Nessuno ha dimenticato che la Copersalento fu chiusa per aver emesso diossina nell’intera area circostante – si legge in una nota firmata da Luigi Gianfreda -; a nessuno è sfuggito che, a distanza di cinque anni dalla chiusura del vecchio impianto, ancora non siano state compiute né la caratterizzazione né la bonifica di luoghi e terreni. La diossina è un inquinante molto pericoloso, di difficile eliminazione, in grado di resistere e far male anche dopo decenni – continua Gianfreda -; c’è da aspettarsi che il suolo in questione sia ancora fortemente contaminato. In caso di realizzazione di qualsiasi nuova opera che comporti necessariamente una movimentazione del suolo, si rischierebbe di diffondere nuovamente pericolosi inquinanti nelle aree limitrofe, nei centri urbani di Maglie, Cursi e Melpignano; una volta poi costruito un nuovo edificio, la salute di quanti dovessero lavorare al suo interno, sarebbe gravemente minacciata”. Il Cttm chiede dunque al sindaco ed all’Amministrazione comunale di rigettare il progetto di EcoBio Maglie. “Fino a quando l’area della ex-Copersalento non sarà bonificata, non sarà possibile prendere in considerazione alcun nuovo insediamento”. “Inoltre – conclude la nota -, indipendentemente dalla singolare, quanto errata, scelta di ubicare una qualsiasi nuova attività in quei luoghi, il Cttm ritiene che la cittadinanza magliese non possa e non debba sopportare la presenza di un nuovo impianto di trattamento di rifiuti e combustione in alcun altro luogo; gli inquinanti inevitabilmente prodotti, si abbatterebbero nuovamente su un territorio che ha subìto decenni di emissioni velenose e su una popolazione già provata da un’alta incidenza di patologie oncologiche. Maglie ha già dato”. Ecco le inchieste del Tacco d'Italia sulla Copersalento: Tacco n.63, ottobre 2009: “Copersalento: veleni da 20 anni” Tacco n.66, febbraio 2010: “Contaminati“
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