Parlamento muto. Nel report Open Polis il livello di produttività degli eletti

// DOSSIER// Roma. Il più prolifico di proposte D’ambrosio Lettieri (FI), al secondo posto Dario Stefàno. Non pervenuti Fitto, Rocco Palese e Salvatore Capone

ROMA – “L’attività legislativa viene esercitata in modo predominate dal Governo rispetto al Parlamento. Su 32 leggi approvate ben 28 sono di iniziativa governativa e solo 4 di iniziativa parlamentare. Fra queste ultime non c’è però alcun provvedimento importante, ma la ratifica di due convenzioni internazionali e l’istituzione di due commissioni parlamentari”. E’ questo un estratto del primo Rapporto dell’associazione OpenPolis sulla 17° Legislatura, iniziata con le larghe intese, proseguita con strettissime prospettive e segnata, in questi giorni, dal cambio d’esecutivo. L’abuso della decretazione d’urgenza è stato comune denominatore delle ultime legislature e, numeri alla mano, continua ad esserlo anche nell’attuale: 28 su 121 le leggi di iniziativa governativa adottate e solo 4 su 3.143 invece i disegni e proposte di legge di iniziativa parlamentare approvati. Nel febbraio 2013, analizzando il precedente report di OpenPolis, facemmo riferimento all’immobilismo del Parlamento e al continuo ricorso al voto di fiducia da parte del Governo Monti, che raggiunse il non invidiabile record di quasi 50 questioni di fiducia. Se sul primo punto non si registrano grandi variazioni rispetto al passato, sul secondo occorre invece registrare una netta inversione di tendenza: in circa 270 giorni il governo Letta è ricorso alla fiducia solo 12 volte, 6 volte su alcuni provvedimenti (ad esempio Decreto di Proroga delle Missioni Internazionali, Legge di Stabilità, Emergenze Ambientali) e 6 volte per verificare la costante e traballante tenuta dell’Esecutivo, venuta definitivamente meno alcuni giorni fa. Ma su quali settori i parlamentari pugliesi hanno deciso di intraprendere l’iniziativa legislativa? Chi si è impegnato di più? Tra i pugliesi, al Senato il più prolifico dal punto di vista numerico è il forzista D’ambrosio Lettieri con 24 disegni di legge. Staccati il vendoliano Dario Stéfano con 6 e il democratico Salvatore Tomaselli con 5. Il primo, inquilino di Palazzo Madama anche nella scorsa legislatura, ha ripresentato molti dei disegni di legge che aveva in quell’occasione già depositato. Si va dalle “disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica” alle modifiche dell’articolo 117 della Costituzione concernenti l’attribuzione allo Stato della competenza legislativa esclusiva in materia di tutela della salute, passando per “le disposizione a favore dei soggetti affetti da Sensibilità Chimica Multipla e quelle per la “prevenzione e la cura del morbo di Alzheimer e delle patologie correlate”. L’ex assessore alle politiche agricole della Giunta Vendola si segnala invece per aver presentato un disegno di legge per “la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento nel consumo del suolo” e un altro per “la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nel settore scolastico”. Trivellazioni e dieta mediterranea sono invece al centro dell’iniziativa legislativa del senatore PD Tomaselli che in questo primo anno di legislatura ha depositato un disegno di legge finalizzato al ripristino del divieto di compiere attività di ricerca e prospezione in mare entro le 12 miglia dalla costa e si è prodigato per “la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea”. Da segnalare anche il disegno di legge dell’esponente del M5S Maurizio Buccarella riguardante “nuove disposizioni per il ripristino di efficaci livelli di punibilità in materia di falso in bilancio” e quello del forzista Pietro Iurlaro per “l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione ambientale nei programmi scolastici”. Ma a Palazzo Madama non si può fare a meno di notare iniziative legislative anche un po’ “bizzarre”. Come quelle del senatore di Forza Italia Francesco Maria Amoruso per la “riapertura dei termini per le domande di indennizzo da parte degli italiani esuli dall'Etiopia “o per “l’autorizzazione alla traslazione delle salme degli ultimi re d'Italia, e delle relative consorti, nel Pantheon di Roma”. Per non parlare anche del disegno di legge per “il riconoscimento della patente europea dei pizzaioli” dello stesso Iurlaro. L’estrema eterogeneità delle tematiche si riscontra anche nelle proposte di legge presentate alla Camera dei Deputati. Si va dall’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria, presentata dal deputato Cinque Stelle Giuseppe Brescia alle disposizioni “per l’istituzione di un amministratore unico e la disciplina del trattamento economico nelle società a totale partecipazione pubblica” del democratico Ginefra, passando per alcune proposte di nicchia presentate da un altro grillino, Giuseppe L’Abbate, riguardanti l’istituzione di una Consulta tecnica per la promozione del settore ippico, l’etichettature, la promozione e la vendita delle farine di grano duro non raffinate, il confezionamento del latte crudo, la tutela degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, storico e culturale. Da segnalare anche alcune proposte di legge dei piddini Francesco Boccia e Gero Grassi, come quelle finalizzate a creare una zona franca nell’area portuale e retro portuale di Taranto, ad istituire il Garante della famiglia, a recuperare i trulli e la Valle d’Itria e modificare le condizioni di estinzione e portabilità dei conti correnti bancari. Nessuna proposta di legge invece per alcuni big come l’ex ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, l’ex consigliere regionale Rocco Palese e l’ex segretario provinciale del PD Salvatore Capone. Leggi anche: Presenti e assenti. Chi lavora e chi no in Parlamento Articolo correlato: Openpolis: ‘Parlamento immobile, parlamentari con le valigie in mano'

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