Paura ad Ugento. Due colpi di pistola contro casa dell’assessore Calabrese

Ugento. Gli inquirenti indagano nell’attività professionale e amministrativa della vittima. Vito Rizzo (Io Conto): “Non possiamo più permettere gesti simili

UGENTO – La paura che si possa trattare di un deja-vu non si può nascondere. La scorsa notte, Ugento è ripiombata in mille interrogativi. Qualcuno ha esploso dei colpi di pistola contro il box auto dell’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ugento, Oronzo Calabrese, ingegnere di 60 anni. I due colpi secchi hanno stravolto la tranquillità di via Cesare Battisti ed hanno aperto la strada a timori mai sopiti. Calabrese era in casa con la famiglia; i proiettili si sono conficcati sulla porta in allumini del box ed uno l’ha attraversato, finendo nella lamiera della Renault Scenic che vi era parcheggiata dentro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione, diretti dal luogotenente Daniele Corrado,che si sono portati sul posto assieme ai militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casarano. Si indaga per risalire agli autori del gesto, che in un Comune come quello di Ugento che ancora non ha archiviato l’omicidio di Peppino Basile, diventa ancora più preoccupante. I carabinieri passeranno al vaglio le telecamere di sorveglianza dell’area circostante. Si indaga nella vita professionale ed in quella politica della vittima, alla ricerca della motivazione che possa aver spinto a tanto. Vito Rizzo, del comitato civico “Io Conto”, che ancora si batte per fare giustizia attorno all’omicidio di Basile, si dice molto preoccupato per quello che è accaduto. “Parlo da tecnico, perché sono geometra, ma anche da cittadino – dice -. Non possiamo permettere che questo clima di terrore prenda il sopravvento. Dobbiamo condannare fermamente ciò che è successo, manifestare tutta la nostra solidarietà a Calabrese e darci da fare, ancora più di prima, perché tutto questo non si ripeta più”.

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