Blasi: ‘Vendola su Tap: un no netto agli espropri’

Bari. Blasi applaude Vendola sulla vicenda Cerano ma su Tap chiede un no netto agli espropri

Bari. “Pochi giorni fa il presidente Vendola – scrive Blasi – ha voluto affrontare la questione annosa dell’inquinamento del territorio brindisino, da tanti anni inserito tra i siti di interesse nazionale bisognosi di bonifica. Si tratta di porzioni di territorio che più di altre pagano la miopia di grossi investimenti industriali volti alla creazione di economia a tutti i costi e che in aree considerate depresse sono stati progettati e realizzati senza tenere conto delle ricadute sull’ecosistema dei territori e sulle popolazioni che le abitano. Ci troviamo così a dover investire oggi qualcosa come 40 milioni di euro per bonificare l’area della Micorosa, circa 50 ettari di Puglia inquinati dal petrolchimico. Su quello stesso territorio, sempre a Sud della città adriatica e poco a Nord di Lecce, sorge la centrale a carbone Federico II di Cerano, ormai da tempo al centro dell’attenzione dei media e di una parte – in verità un porzione – della politica locale come possibile fonte di inquinamento. Su questo tema è in corso un processo per accertare l’incidenza delle polveri che si alzano dal nastro trasportatore e dal parco minerario e altri presunti danni all’ambiente. Ebbene questa volta, agendo in maniera più celere rispetto al caso dell’Ilva, la Regione Puglia ha cominciato a muoversi sul fronte delle possibili ricadute dell’attività della centrale sulla salute dei cittadini del Salento, chiedendo prevenzione attraverso il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale, sulla base di sforamenti nelle emissioni di pm10 registrati dalle centraline Arpa. Personalmente – conferma Blasi – mi sento di esprimere apprezzamento per questa iniziativa. E spero che il ministro Orlando prenda prontamente in considerazione la richiesta della Regione Puglia. Fare chiarezza sulle emissioni di Cerano e porre le basi, per quanto nei poteri della Regione Puglia, della decarbonizzazione dell’economia pugliese deve essere uno dei più rilevanti obiettivi di questa seconda parte della legislatura regionale. E se ormai a tutti sembra irrazionale, se non altro, immaginare che la Tap possa approdare a San Foca, vorrei dire con chiarezza al presidente Vendola che non è sufficiente condividere le ragioni della protesta. Sarà invece fondamentale – conclude – per la Regione Puglia non mettere la firma sul gasdotto Tap ed esprimere un no in maniera chiara e netta, all’interno della procedura di Via e nelle procedure di esproprio dei terreni sui quali il gasdotto dovrebbe passare. Se nel caso del riesame dell’Aia di Cerano il presidente ha deciso di giocare d’anticipo, nel caso della Tap non possiamo accontentarci di un tardivo imbarazzo”.

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