Stagione sinfonica, il ritorno di Accardo

Lecce. Ritorna Salvatore Accardo a Lecce per il quinto appuntamento della Stagione Sinfonica e di Balletto Autunno|Inverno 2013|2014

Lecce. Prosegue la Stagione Sinfonica e di Balletto Autunno|Inverno della Fondazione ICO Tito Schipa, questa sera, alle ore 21:00, al Teatro Politeama Greco di Lecce. Il Maestro Salvatore Accardo dirigerà, dopo la mancata esecuzione estiva del Festival Salento Classica per motivi di salute, l’Orchestra Sinfonica Tito Schipa che per la serata suonerà il Concerto n. 4 in re min. per violino e orchestra di Niccolò Paganini, L’italiana in Algeri, sinfonia di Gioachino Rossini e la Sinfonia n. 2 in si bem. Magg. D 125 di Franz Schubert. Il Concerto n. 4 in re minore di Niccolò Paganini è uno dei sei concerti per violino ed orchestra scritti dal Maestro prima del lungo viaggio per l’Europa ed è il meno atteggiato virtuosisticamente. Fu composto tra il 1829 e i primi mesi del 1830 durante la frenetica tournée nelle città tedesche. Il Concerto n. 4 è l’ultimo che è pervenuto completo rispetto agli ultimi due concerti che sono purtroppo andati perduti. La sinfonia L’italiana in Algeri, di Gioachino Rossini fu uno dei più grandi successi operistici del giovane Rossini. Andata in scena il 22 maggio 1813 viene accostata per la ricchezza di ispirazione a quella del Barbiere di Siviglia. Lo schema formale presenta una forma bipartita con un’introduzione, Andante pacato, assai breve che si impone per il malinconico e capriccioso disegno dell’oboe e lascia intravvedere lo spirito del crescendo che inonderà l’intera partitura. Segue l’Allegro, sezione in cui il tema principale viene gestito in modo sapiente, con un perfetto equilibrio di imitazioni e di giochi tematici. La melodia sorge spontanea ed elegante dal flauto, poi passa nei violini, si fa più incisiva nel dialogo col flauto e si conclde con il consueto brillantissimo crescendo. La Sinfonia n. 2 in si bem. Magg. D 125 di Franz Schubert fu composta tra il 10 dicembre 1814 e il 24 marzo 1815. Appartiene alle tre sinfonie della giovinezza che si rifanno ai modelli haydniani e del primo Beethoven. La Sinfonia porta la dedica a Franz Innocent Lang, direttore del Convito di Vienna, e destinazione l’orchestra del Konvikt medesimo. Nell’amplissimo primo movimento, vengono presentati gli strumenti per blocchi (fiati e archi). Poco dopo fa il suo ingresso l’Allegro vivace in 2/2 caratterizzato da un ritmo brillante. L’Andante è composto da una serie di cinque variazioni su un tema esposto dai violini: la prima variazione presenta flauto, oboe e corno, la seconda è affidata ai violoncelli e ai contrabbassi, mentre la terza fa dissolvere il tema in eleganti figurazioni dei fiati. Seguono una quarta variazione, in tonalità minore, in cui si sente tutta la fantasia espressiva del romanticismo e una quinta che ripropone il tema completo. Il Minuetto si presenta con un carattere energico, quasi marziale, sempre nella tonalità di do min.; in contrasto con il Trio riprende il tema dell’Andante. Il Presto vivace, che chiude la sinfonia presenta molte analogie con il primo movimento, ed è caratterizzato dal vigore delle figurazioni ritmiche.

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