Casarano. Pubblicate le motivazioni della sentenza a firma del giudice Sergio Mario Tosi: in nove pagine spiega che quanto raccontato nell’inchiesta “Pagliaro: l’impero virtuale” era tutto documentalmente provato e che la querela dell’editore era “pretestuosa” e un “indebito atto di pressione”. “Cuore amico”? “Determinò un utile economico a Pagliaro”
“Un indebito atto di pressione, pur avendo un’esteriore apparenza di legalità, in quanto formulata non con l’intenzione di esercitare un diritto ma con lo scopo di coartare l’altrui volontà e conseguire risultati non conformi a giustizia”. Questo ha rappresentato, secondo il giudice Sergio Mario Tosi, la querela di Paolo Pagliaro, editore di Telerama, nei confronti della sottoscritta per l’inchiesta pubblicata dal Tacco d’Italia, “Pagliaro: l’impero virtuale” e la conseguente richiesta di risarcimento danni per 260mila euro. “Osserva il Tribunale, scrive Tosi, come la ricostruzione sin qui operata della manifesta pretestuosità della querela avanzata da Pagliaro nei confronti della Mastrogiovanni consente di dare riscontro positivo”. E ancora: “Un’azione solo strumentale, scrive, può essere per sé idonea ad influire sulle scelte e le condotte professionali future del convenuto, tale da mettere in serio pericolo il diritto di cronaca (art. 21 Cost.), strumento ritenuto essenziale in una moderna società democratica, in quanto idoneo a “bloccare” ulteriori inchieste specie se il giornalista non ha le capacità economiche di sopportare i menzionati costi”. Il giudice poi entra nel merito dei 17 capi d’imputazione ascritti e sui quali mi son dovuta difendere, assistita dall’avvocato Massimo Manfreda, nel corso di un processo durato sette anni: dei tanti passaggi meritevoli di menzione, tutti d’interesse oggettivamente pubblico, come ha riconosciuto il giudice (compreso il rinvio a giudizio di Pagliaro per l’appropriazione indebita di due maniglie), e per i quali rimando alla lettura complessiva della sentenza che allego, ve n’è uno relativo a Cuore amico che riporto: “Afferma il pubblico ministero: “insinua che (…) l’iniziativa “cuore amico”, attività benefica rivolta a favore dei bambini del Salento, che vede tra i promotori del progetto il Pagliaro, potesse essere invece finalizzata al conseguimento di utili da parte dello stesso”. Emerge per tabulas dalla documentazione prodotta dalla difesa dell’imputata, continua Tosi, che effettivamente l’iniziativa suddetta ha determinato un utile economico per il Pagliaro, come dimostrano: la fattura della concessionaria di pubblicità K&C, marchio della Broker P.R. srl, società riconducibile al Pagliaro (per come confermato dalle dichiarazioni rese dal costui nel corso del controesame dibattimentale (…), e risulta dalle visure Cerved della Camera di commercio (…), attestanti che il querelante ne è amministratore unico) per la vendita a quest’ultima società di spazi pubblicitari per la promozione di “Cuore amico” sulle reti di Pagliaro, firmata da quest’ultimo”. Altro passaggio importante è quello relativo alla registrazione in Tribunale, secondo gli obblighi di legge, delle testate giornalistiche “Telerama TR news” e “Telegiornale Salento RTS”. Avevo denunciato che all’epoca non fossero regolarmente registrate al Tribunale e sottolineavo come questo siano penalmente sanzionabile tanto da far perdere il diritto ai contributi pubblici destinati alle tv locali, contributi di cui le reti di Pagliaro hanno abbondantemente beneficiato. Tanto è stato appurato documentalmente. Scrive il giudice: “La registrazione della testata nonché di ogni mutamento relativo agli elementi essenziali richiesti per la stessa – in ottemperanza all’obbligo (penalmente sanzionato) di cui agli artt. 5,6 2 19 della legge 8 febbraio 1948 n. 47 – (…) al momento della pubblicazione dell’inchiesta (1.12.2005) a tanto non era stato adempiuto, come si evince dalla copia della registrazione presso il registro della stampa (presso la Presidenza del Tribunale di Lecce) delle testate “Telerama TR news” e “Telegiornale Salento RTS”, avvenuta agli inizi dell’anno successivo”, e cioè, aggiungo, dopo la pubblicazione dell’inchiesta. Detto questo, “l’indebito atto di pressione” di Paolo Pagliaro continua in sede civile, dove sono ancora oggi costretta a difendermi, assistita dall’avvocato Roberto Fusco. Vi terrò aggiornati. Ecco le motivazioni della sentenza di assoluzione:
Articoli correlati: Mastrogiovanni vs Pagliaro: ultimo atto Maria Luisa Mastrogiovanni assolta Assoluzione Mastrogiovanni. Assostampa: ‘Ha fatto il suo dovere di cronista' Di seguito l'inchiesta del Tacco, pubblicata in più edizioni, sfogliabili on line: Il Tacco d'Italia n.21
Il Tacco d'Italia n.22
Il Tacco d'Italia n.23
Il Tacco d'Italia n.27
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding