Puglia, 5 vele per quattro

Bari. 28 vele, nel complesso, al mare pugliese. Ostuni, Melendugno, Otranto e Nardò al top della classifica

BARI – Il merito è riuscire ad offrire vacanze da sogno e di qualità, grazie alla gestione sostenibile di un territorio d’eccellenza, alla salvaguardia del paesaggio, ai servizi offerti nel pieno rispetto dell’ambiente e all’enogastronomia di alto livello. Quattro località pugliesi lo fanno al top, al punto da guadagnarsi il riconoscimento delle 5 Vele Legambiente. Si tratta di Melendugno, Otranto e Nardò in provincia di Lecce e di Ostuni in provincia di Brindisi. Sette le località pugliesi a 4 vele: Castro, Diso e Gallipoli nel Salento, Fasano ne Brindisino, Monopoli e Polignano a Mare in provincia di Bari e Chieuti in provincia di Foggia. In 19 località sventolano 3 vele, e in sette sventolano 2 vele. Chiude la classifica Castellaneta (Ta) con una sola vela. I dati pugliesi della 13esima edizione di Guida Blu sono stati presentati in conferenza stampa, questa mattina a Bari, da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e Silvia Godelli, assessora al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, alla presenza di Marco Potì, sindaco di Melendugno, Marcello Risi, sindaco di Nardò, Domenico Tanzarella, sindaco di Ostuni e Luciano Cariddi, sindaco di Otranto. “Nella classifica di quest’anno – ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – la Puglia va a ‘gonfie vele’, piazzandosi al secondo posto dopo la Sardegna fra le regioni più blu. Sono ben quattro i Comuni che quest’anno premiamo con 5 vele, di cui tre ricadenti nel Salento, e sette i Comuni con 4 vele. 38 invece le località pugliesi e 37 le spiagge che ‘Guida Blu 2013’ consiglia di visitare per paesaggi, accoglienza turistica, fondali particolarmente interessanti, luoghi d’interesse storico-culturale e pulizia del mare e delle spiagge. È proprio attraverso una maggiore qualificazione dell'offerta turistica, rivolta a valorizzare le migliori risorse paesaggistiche e naturalistiche del territorio, che si può riuscire ad intercettare un turismo nazionale ed internazionale particolarmente attento, secondo tutti gli indicatori, a scelte che premiano gli operatori del settore e le amministrazioni locali che vanno in questa direzione”. “L’appuntamento annuale di Guida Blu – ha aggiunto Silvia Godelli, assessora al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia – ci consente di fare una riflessione molto approfondita dei lavori in corso, cioè di quanto le comunità, i Comuni, gli enti locali riescano a realizzare da un anno all’altro al servizio della offerta territoriale migliore, che indubbiamente interessa sotto il profilo turistico ma anche come ragione di sviluppo civile del territorio. Questo è un aspetto estremamente importante perché aiuta a un’autoidentificazione, a un’autorappresentazione dei territori che migliora anche la partecipazione e la coscienza dei cittadini nel percorso di miglioramento dei territori stessi”. Nella classifica nazionale delle 15 località a 5 vele, i Comuni di Ostuni, Melendugno, Otranto e Nardò si sono piazzati rispettivamente al 9°, 11°, 13° e 15° posto con le seguenti motivazioni: Ostuni (Br): “per aver avviato un processo che condurrà alla certificazione EMAS, dopo aver già conseguito la certificazione ISO 14001 del proprio sistema di gestione ambientale. Ha dato il via, nel Parco Regionale delle Dune Costiere e nell'area naturale di Torre Pozzella, ad un percorso di razionalizzazione del sistema di accessi al mare, realizzando un sistema integrato bus+bici e allestendo aree di sosta e parcheggi distanti dalla linea di costa. Bene anche la raccolta dei rifiuti “porta a porta” e la promozione di campagne di educazione ambientale e alimentare sui temi dell'agricoltura biologica, del risparmio idrico in agricoltura, del cibo e della tutela del paesaggio agrario coinvolgendo associazioni, scuole e agricoltori. Infine il Comune, con il Parco Regionale delle Dune Costiere, ha realizzato un percorso di partecipazione finalizzato a garantire una fruizione turistica sostenibile delle aree rurali e costiere del Parco ottenendo, tra l’altro, la Carta Europea del Turismo Sostenibile CETS. Il percorso in questione coinvolge anche la comunità locale, le associazioni e gli operatori economici”. Melendugno (Le): “quest’anno migliora la sua posizione guadagnando ben due posizioni in classifica. Il Comune, dopo l'edilizia pesante nella zona costiera realizzata tra gli anni ‘60 e i ‘90, ha adottato una politica di recupero del patrimonio ambientale finalizzata alla salvaguardia del territorio, al recupero dei costoni rocciosi erosi e alla valorizzazione e trasformazione dei luoghi d'acqua. Esemplare il recupero del canale Brunese e la realizzazione del bacino di fitodepurazione per il recupero dei reflui a valle del depuratore consortile di S. Foca, in collaborazione con AQP-Regione Puglia. Da sottolineare l’impegno negli ultimi 15 anni anche nella tutela delle pinete litorali, in particolare della Baia dell'Orsetta e del Fondo Crigni, e la cura al patrimonio storico con interventi di tutela e valorizzazione dell'area archeologica di Roca Vecchia, di restauro del villaggio di Roca Nuova, di conservazione della grotta della Poesia e di quella di S. Cristoforo. Il Comune è sempre in prima linea anche nell’educazione ambientale coinvolgendo associazioni e scuole di ogni grado in attività didattiche, giornate ecologiche ed importanti iniziative di liberazione di uccelli rapaci e tartarughe marine feriti e curati. Da sottolineare, infine, la battaglia che attualmente l'Amministrazione ha intrapreso contro il progetto di costruzione della Strada Regionale 8 con la proposta di modifica del tracciato che l’ha resa meno invadente e più armoniosa, tanto da definirla Strada Parco“. Otranto (Le): “il Comune salentino cerca di consolidare la propria azione amministrativa tesa alle politiche di tutela e valorizzazione del territorio con numerose iniziative a sostegno dell’ambiente come ad esempio la pulizia e la manutenzione della fascia costiera, la riqualificazione degli spazi urbani. L’obiettivo è quello di implementare le zone verdi e la pedonalizzazione di ampi spazi cittadini. Sono tante anche le attività di sensibilizzazione messe in atto in collaborazione con scuole e associazioni. Per quanto riguarda il problema traffico, si sta realizzando una rete di parcheggi satelliti al centro urbano. Infine per limitare, se non eliminare, gli impatti legati all’infrastrutturazione turistica della cittadina, si è voluto concordare, con la società proponente, la rivisitazione del progetto del nuovo porto turistico previsto, eliminando totalmente le cubature a terra che erano destinate al residenziale”. Nardò (Le): “si caratterizza per l'impegno profuso a difesa dell'ecosistema marino, in particolare dalle associazioni ambientaliste, dai comitati per la difesa del paesaggio e del territorio e dalla cittadinanza, che stanno contrastando con successo un progetto che prevede lo scarico a mare dei reflui fognari di Nardò e Porto Cesareo nel tratto antistante la località di Torre Inserraglio. Da segnalare anche la virtuosa proposta di rivedere tale scelta nella direzione del potenziamento degli impianti di depurazione con idonei moduli di affinamento per consentire il riuso al 100% delle acque depurate per usi agricoli, attraverso il Consorzio di Bonifica dell'Arneo. Il Comune di Nardò è, inoltre, tra i promotori in Puglia della CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) recentemente adottata dalle Aree Protette Regionali; ha redatto il piano comunale della coste individuando le zone idonee all' installazione di lidi, alla realizzazione di piste ciclabili lungo tutta la costa (anche all' interno del Parco Naturale di Portoselvaggio e Palude del Capitano) e definendo i criteri di progettazione per la realizzazione di tali opere”.

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