Casarano. Il vicepresidente del Consiglio regionale denuncia all’assessora i gravi ritardi nell’avvio dei lavori di ristrutturazione del reparto
CASARANO – Che cosa ne sarà del reparto di Nefrologia dell’ospedale di Casarano? Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio all’assessora alla Sanità Elena Gentile. Maniglio enuncia tutti i problemi del nosocomio casaranese ricordando che è il più grande del Sud Salento e che è il riferimento per decine di migliaia di persone. Quando a Nefrologia, un intervento di ristrutturazione del reparto è atteso da tre anni tuttavia i lavori non iniziano né se ne consoce la data prevista. Qual è dunque il destino del reparto? Ecco la lettera di Maniglio: Cara assessore, la situazione dell’ospedale “Ferrari” di Casarano, il più grande del sud Salento e a cui fanno riferimento decine di migliaia di persone, merita di essere conosciuta e valutata dall’assessorato regionale. Si tratterà in particolare di capire perché mancano i primari in reparti decisivi per la cura dei pazienti e quanto questo incida sulla capacità dell’ospedale di attrarre pazienti come è accaduto per decenni. L’impressione è che ci sia una lenta decadenza del nosocomio casaranese e che ciò metta in discussione il diritto alla salute per migliaia di pazienti. Con la presente, tuttavia, segnalo un fatto specifico. Sono ormai tre anni che il reparto di nefrologia, ossia i pazienti, vivono nell’assoluta precarietà. I locali dove c’era nefrologia sono inagibili, e da anni si attende l’inizio dei lavori di ristrutturazione; nel frattempo i malati vengono piazzati in più reparti e subiscono una situazione di disagio. Il punto è che non si capisce se ci sono i soldi per fare i lavori e quando questi inizieranno. Non solo. C’è la preoccupazione che i locali di nefrologia siano destinati al altro. In tal modo verrebbe cancellato – per decisione di chi? – un reparto che, insieme al servizio dialisi, è un punto di riferimento per il Salento meridionale. Ecco perché Le chiedo, con la massima urgenza, di attivare gli uffici regionali e far sapere all’opinione pubblica, oltre che agli operatori sanitari, qual è il destino della nefrologia di Casarano.