Episodi poco edificanti per la politica cittadina
di Giovanni Camisa Difficile descrivere con le parole la scena a cui i pochi presenti a Palazzo Briganti hanno dovuto assistere, loro malgrado, mercoledì sera. Urla, minacce ed improperi hanno chiuso uno dei più brutti consigli comunali dell'era Rosafio. Meno male che ad immortalare le ingloriose gesta di alcuni facinorosi consiglieri non c'erano le consuete telecamere che di norma registrano l'incontro istituzionale, avremmo fatto tutti una brutta figura. La nuda cronaca registra al termine della discussione sul secondo punto all'odg una accesa zuffa verbale a cui partecipano numerosi consiglieri e parte del pubblico, tra cui lo scrivente. Tutto ha inizio quando, al termine dell'intervento fiume del consigliere Tonio Tondo (durato oltre mezz'ora), la parole passa al capogruppo del pdl Chiriatti. In ballo c'è la realizzazione di una imponente infrastruttura viaria ovvero la circonvallazione sud-est di Copertino che dovrebbe collegare la SP 20 alla SS 101, opera individuata dalla provincia come tra quelle finanziabili. Nel suo intervento il consigliere di minoranza Tondo aveva sollevato delle motivate preoccupazioni circa l'impatto ambientale e la stessa necessità dell'opera. Rispondendo a tono Chiriatti citava, quale motivo di rassicurazione, un presunto parere favorevole già espresso, a suo dire, dall'ufficio tecnico comunale. Dopo aver ripreso la parola per ringraziare l'assessore provinciale Pando per la risolutiva intercessione in Provincia, Chiriatti rilancia la palla all'opposizione che per voce della giovane consigliera Alemanno non perdeva l'occasione per approfondire il punto e chiedere chiarimenti sul documento citato ma non presente agli atti. Trascorsi alcuni minuti di incertezza all'affannosa ricerca del documento “perduto”, il dibattito tra il capogruppo pidiellino e l'esponente dell'opposizione riprendeva travalicando i limiti della dialettica politica e in aula si sentivano le prime urla. Ma questo era solo l'inizio. Da li a poco lo stesso Chiriatti con fare concitato richiamava con urgenza l'attenzione del presidente del consiglio Frisenda per denunciare la presenza tra il pubblico di qualcuno (presumibilmente il sottoscritto) che stava video riprendendo l'accaduto. Da questo momento in poi la situazione è letteralmente degenerata: il consigliere Manieri (non nuovo a queste gesta) si rivolgeva da prima al pubblico e poi dirigendosi concitatamente verso gli scanni dell'opposizione pronunciava qualcosa all'indirizzo della consigliera Alemanno e del collega dell'opposizione Giovanni De Lorenzi. Entrambi reagivano di sobbalzo denunciando frasi ingiuriose nei loro riguardi, a loro dire, pronunciate da Manieri. L'ormai inevitabile intervento del presidente Frisenda, che per l'ennesima volta richiamava all'ordine la consigliera Alemanno, aveva lo stesso effetto della benzina lanciata sul fuoco e dopo un breve consulto tutti gli esponenti della minoranza abbandonavano per protesta l'aula. Trascorsi lunghi minuti necessari a riportare la calma la maggioranza votava il provvedimento rasentando il numero legale (il consigliere Cordella aveva accennato un'uscita dall'aula) e decideva di rinviare la discussione in merito ai restanti odg – tra cui la proposta di decadenza del consigliere Tommaso Bonuso assente da diverse sedute e alcuni debiti fuori bilancio – alla seduta successiva. E' bastata quindi la presenza di un cellulare per far saltare i nervi a qualche consigliere, chiaro indice di un clima politico a dir poco infuocato.