Otranto. Il sindaco si dice pronto alla discussione. Biocontestiamo lancia l’invito: un incontro pubblico. L’ex vicesindaco di Melendugno: ‘Gasdotti? Non ne vale la pena’
OTRANTO – L’intervista al sindaco di Otranto Luciano Cariddi in merito al gasdotto Igi Poseidon, da noi pubblicata pochi giorni fa (la potete leggere qui sotto), ha sollevato un partecipato dibattito. Ad aver scatenato i commenti del forum sono state soprattutto la parole utilizzate dal primo cittadino per spiegare le valutazioni alla base del parere positivo concesso dal Comune all’infrastruttura, giudicata, come Cariddi ci ha detto “non troppo impattante”. Molti i giudizi che i nostri lettori hanno espresso sull’operato del sindaco alla guida della città. Ed il primo cittadino ha risposto, in prima persona, utilizzando lo stesso mezzo, ovvero lo spazio che il Tacco mette a disposizione dei commenti e della discussione: “non raccolgo le offese gratuite, che dicono molto sulla natura dei soggetti che me le rivolgono – scrive Cariddi -. Non amo discutere di argomenti seri come questo, che richiedono un’ampia valutazione di tutti gli aspetti, su fb. Sono disponibile, come sempre, ad incontrare chiunque volesse avere un confronto in merito. A presto”. E le risposte di chi non aspettava altro che un confronto non si sono fatte attendere. In particolare, l’associazione ambientalista Biocontestiamo ha ribattuto: “Dott.Cariddi noi di Biocontestiamo un po’ tempo lo abbiamo,che ne dice se organizziamo un bell’incontro pubblico in cui noi spieghiamo le nostre ragioni e lei quelle dell’amministrazione di Otranto? Sarebbe un atto di limpidezza anche verso i cittadini di Otranto. Siamo a disposizione,ci può contattare via msg.privato”. Ma a Cariddi ha risposto anche un ex amministratore, e non di un Comune qualsiasi: l’ex vicesindaco di Melendugno, il territorio dove è previsto il passaggio di un altro gasdotto, il più famoso dei due, la Tap. Ecco che cosa ha scritto Gino Degaetani: “Gentile sindaco, sono l’ex vicesindaco di Melendugno della giunta Felline ora semplice cittadino di Borgagne. Ho avuto la possibilità di conoscere il vs. modo di pensare e sono rimasto sorpreso da questa vs. decisione. Non so di quali benefici concreti, documentati e misurabili potrà usufruire Otranto ed il Salento tutto dalla costruzione del gasdotto. Sono certo però, e per questo rimango contrario a prescindere, che è un’opera che a può dare alla vocazione principale del ns. territorio. Siamo in crisi profonda e la richiesta di gas si è quasi dimezzata. La puglia ha già dato (Cerano, pale eoliche etc..); esportiamo elettricità. 3 milioni sono a rispetto al danno anche psicologico che porta l’opera. Spero che abbiate ottenuto, con referendum?, almeno il consenso degli otrantini“. Allora, sindaco, a quando l’incontro pubblico per rispondere a tutti i quesiti emersi dal nostro forum? 20 marzo 2013 Cariddi: ‘Tre milioni per il gasdotto. Sperando non ne sorgano altri’ OTRANTO – Il gasdotto Igi Poseidon, progettato per l’approvvigionamento di gas dal mar Caspio in Italia e in tutta Europa è quasi realtà. L’ultimo step autorizzativo in territorio italiano è arrivato ieri: la concessione demaniale dell’area per 40 anni alla società titolare del progetto. Così, ora, il gasdotto ha tutte le “firme” italiane che servivano per poter nascere. E, tra queste, anche quella del Comune di Otranto, che ha dato il suo parere favorevole all’infrastruttura. Il sindaco Luciano Cariddi spiega le motivazioni del suo “sì” all’opera. Sindaco, con la concessione demaniale per 40 anni all’Igi Poseidon, si conclude l’iter autorizzativo del progetto in territorio italiano. Quindi il gasdotto sarà presto realtà? “Non è proprio così perché il progetto non ha ottenuto ancora tutte le autorizzazioni negli altri Paesi e non ha ancora stretto tutte le convenzioni necessarie per l’approvvigionamento del gas”. Come dire che il futuro del territorio salentino è nelle mani dei Paesi esteri? “Dobbiamo attendere le loro valutazioni, per poi fare nuovamente le nostre, in fase di realizzazione dell’opera”. Ma, per quanto riguarda la fase delle autorizzazioni, il percorso italiano è comunque concluso. Quindi, per il territorio salentino ed otrantino in particolare, a osta all’Igi Poseidon? “Noi da sempre abbiamo assunto una posizione di responsabilità nei confronti del territorio salentino. Se gli studi paesaggistici hanno verificato che quello di Otranto è il territorio più adatto alla realizzazione dell’opera, siamo favorevoli ad ospitarla, a patto che vengano rispettate tutte le condizioni di sicurezza ambientale e paesaggistica necessarie. Abbiamo seguito il progetto sin dal 2006, quando è stato proposto, coinvolgendo sull’argomento i cittadini ai quali abbiamo sempre chiesto il parere, prima di esprimere quello istituzionale del Comune. Così continueremo a fare. Naturalmente, quando si passerà alla fase realizzativa e saremo nuovamente chiamati a dare il nostro parere, staremo ben attenti a valutare tutti i dettagli”. Perché rimandare alla fase realizzativa la possibilità di opporsi all’infrastruttura? Ad oggi infatti il Comune di Otranto ha comunque detto “sì” al gasdotto. Quali considerazioni vi hanno portati a farlo? “Abbiamo valutato l’impatto paesaggistico, quello ambientale ed anche quello ‘psicologico’ dell’infrastruttura, con annessi gli effetti che essa potrà avere sul turismo. E siamo giunti alla conclusione che, tutto sommato, non sarà un’opera troppo impattante. Certo, ci auguriamo di non ritrovarci il territorio salentino costellato da mille gasdotti, tra cui il Tap previsto a San Foca”. Ma dicendosi favorevole al progetto, non è stato lo stesso Comune ad esporre il territorio a questo rischio? “Le responsabilità sono anche della Regione Puglia, che ha dimostrato di non avere una linea di indirizzo precisa su questi temi. O, se anche ha in mente un Piano, non l’ha comunicato. Non è giusto lasciare i Comuni a decidere da soli. Ripeto: per atto di maturità ci siamo detti disponibili ad ospitare il Poseidon, per il bene dell’intero Salento. Sperando che domani non sia un proliferare di opere simili. Il nostro obiettivo di base è ridurre il più possibile l’approvvigionamento energetico da fonti dannose come il carbone. I danni provocati da Cerano insegnano”. Il punto di approdo, il percorso terrestre e la localizzazione della cabina di misura nel territorio otrantino sono stati definiti in una convenzione tra Igi Poseidon e l’Amministrazione comunale, in cui si opta per l’utilizzo del corridoio e delle servitù dell’esistente cavo elettrico di collegamento con la Grecia per minimizzare gli impatti sul territorio. La convenzione parla anche di royalties per il Comune? “Non si tratta di royalties ma di una compensazione strutturale sull’ambiente”. A quanto ammonta e su che cosa interverrà? “Ammonta a 3 milioni di euro ma gli interventi da effettuare verranno stabiliti in futuro”. Quindi avete accettato la convenzione sulla base di una compensazione in denaro che non sapete in quali interventi si tradurrà? “Come dicevo, saranno stabiliti in un secondo momento”. Il progetto di gasdotto interviene su un’area, come quella otrantina, piuttosto delicata dal punto di vista ambientale: tocca da vicino l’area degli Alimini ed il parco Otranto-Santa Maria di Leuca. Non crede che possa essere di eccessivo fastidio per il territorio? “Non è così. Abbiamo riservato per le costruzioni a terra, l’area portuale, che è destinata da sempre a zona di infrastrutturazione. Lì sorge già un elettrodotto ed è previsto il nuovo porto turistico. Insomma, l’area è già adibita ad ospitare infrastrutture e costruzioni annesse. Non ci sarà alcun impatto sui territori più delicati”. Articolo correlato: Gasdotto Poseidon, firmata la concessione demaniale
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