Bari. Domani il Consiglio discuterà un odg sul tema. Il presidente Udc auspica che il dibattito non riguardi solo Bari
BARI – “L’editoria non piange solo a Bari. Nel Salento è a rischio l’intero sistema dell’informazione locale che fino ad oggi è stato garanzia di pluralismo di voci e quindi di democrazia. Nel giro di poco tempo, infatti, hanno smesso di fare informazione due importanti testate televisive come quella di Canale 8 e de L’Atv; chiusa anche la redazione locale del TgNorba Salento, quella leccese di Studio 100 e la testata giornalistica di Paese Nuovo. Una vera a propria catastrofe che, oltre a mettere a rischio il sistema democratico dell’informazione, ha lasciato disoccupate alcune centinaia di persone tra giornalisti e operatori del settore. Non è un caso, infatti, che proprio a Lecce sia nato il movimento ‘Informazione precaria’, nel cui nome c’è tutto il disagio di questa categoria di lavoratori”. Sono parole del presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro che si è detto preoccupato per quanto sta avvenendo nel mondo del’editoria e dell’informazione locale. Secondo Negro, la Regione Puglia e più in generale tutta la classe politica regionale dovrebbe farsi portavoce presso il Governo centrale dei disagi e delle problematiche del settore dell’informazione. Ecco perché il presidente dell’Udc regionale ritiene molto positivo la discussione di un ordine del giorno sul tema, proposto dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e previsto per domani. “La morte delle piccole testate giornalistiche locali è la morte della democrazia – ha detto – e contribuisce ad aumentare quelle distanze, già larghe, tra Nord e Sud del Paese. Spiace vedere che in dibattiti importanti come quello delle primarie del centrosinistra o quello che sta animando il centrodestra, non siano venuti fuori questi temi che sono poi quelli che realmente interessano la gente perché toccano i nervi del tessuto sociale. Ben venga perciò l’ordine del giorno proposto dal presidente Introna che sarà discusso domani in Consiglio regionale, auspicando però che non si limiti alle problematiche di qualche testata barese, ma guardi all’intero territorio pugliese per portare l’argomento nella sua complessità all’attenzione dell’agenda politica nazionale”.
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