Roma. Le testimonianze di quattro croniste, tra cui la direttora del Tacco, nell'incontro organizzato a Montecitorio
ROMA – E’ stato squarciato un velo. Quello dell’ipocrisia. E del silenzio. Perché oggi di violenza sulle donne e di minacce alle giornaliste si è, finalmente, parlato. Il luogo scelto era la Sala Aldo Moro del Palazzo di Montecitorio. Al microfono quattro giornaliste che hanno subito episodi intimidatori per via della propria professione. Per aver denunciato i fatti. Per non aver taciuto, come molti – ed in tanti casi anche la politica e le istituzioni – avrebbero voluto, andando incontro ai poteri forti. Luisa Betti di Roma, autrice del blog “Antiviolenza” del Manifesto, vittima di cyber stalking; Ester Castano di Magenta (Milano), che ha subito querele e intimazioni da un sindaco recentemente arrestato; Marilena Natale di Aversa-Casal di Principe, più volte minacciata dal clan camorristico dei Casalesi. E Marilù Mastrogiovanni, direttora del Tacco d’Italia, minacciata dopo aver rivelato come possono tornare alla carica le imprese messe fuori gioco per legami con la Sacra Corona Unita.

Luisa Betti: “Minacciata per aver denunciato la lobby della pas ed il business dei centri di accoglienza”

Ester Castano, aggredita fisicamente da un'assessora. Donna. Accade anche nell'hinterland di Milano e non solo al Sud

Marilena Natale: “I miei guai sono iniziati quando ho cominciato a scoprire (e a raccontare) la collusione di politica e mafia”

Marilù Mastrogiovanni: “Nel Salento la mafia è una mafia imprenditoriale, è la mafia dei colletti bianchi” L’incontro è stato un modo per celebrare la giornata internazionale contro la violenza di genere. Perché, come è emerso da tutti i racconti in sala, il fatto di essere donna, oltreché giornalista, costituisce una “debolezza” in più. E pertanto elegge la cronista a vittima designata delle minacce. Il convegno, dal titolo emblematico: “Il velo squarciato. Intimidazioni e violenze contro le giornaliste”, è stato promosso dalla Commissione pari opportunità dell’Associazione Stampa Romana, da Ossigeno per l’Informazione – osservatorio della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti, e dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, d’intesa con la presidenza della Camera. Ha introdotto i lavori il direttore di Ossigeno per l’Informazione, Alberto Spampinato. Che ha presentato le quattro croniste e le ha “accompagnate” nei loro racconti, sottolineando i punti centrali delle loro storie ed il coraggio da ognuna di loro dimostrato nel denunciare gli abusi subiti.

Alberto Spampinato: “In Italia sono circa 300 i giornalisti minacciati; il 16% è donna” Ad inizio convegno, Spampinato ha letto i messaggi di Gianfranco Fini, presidente della Camera, e di Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica. Entrambi hanno dichiarato di aver apprezzato molto l'iniziativa e Napolitano ha affermato che la violenza di genere, e dunque anche alle giornaliste, è un'emergenza sociale. Molti i passaggi pregni di significato in un convegno permeato di emozione e sentimento. Perché anche questo emerso: l’attaccamento delle giornaliste al proprio lavoro, l’impossibilità di svolgerlo diversamente da come si fa: bene. E’ stato proprio questo uno dei passaggi dell’intervento di Marilù Mastrogiovanni: “C’è solo un modo per fare giornalismo – ha detto -: farlo bene”. Le storie di abusi e di intimidazioni che sono state raccontate non hanno indebolito le giornaliste che di quegli abusi sono state vittime. Tutt’altro. Tutte hanno dichiarato di non avere paura ma, nello stesso tempo, di avere bisogno di una “cassa di risonanza” dove farle emergere, denunciarle, togliendole dall’ombra. Spampinato ha proposto la realizzazione di un portale dove far confluire tutti gli episodi di intimidazione all’informazione. Perché se ne parli sempre, ha detto, e perché non si spenga mai il faro che si è finalmente acceso su questo fenomeno. 27 novembre 2012 Giornaliste minacciate. Il velo squarciato a Montecitorio GUARDA LA DIRETTA TV ROMA – Quattro giornaliste italiane che hanno subito gravi minacce e intimidazioni a causa del loro lavoro. “Colpevoli” di aver fatto bene il loro mestiere, cioè di aver raccontato i fatti, la verità. Sono Luisa Betti di Roma, autrice del blog “Antiviolenza” del Manifesto, vittima di cyber stalking; Ester Castano di Magenta (Milano), che ha subito querele e intimazioni da un sindaco recentemente arrestato; Marilena Natale di Aversa-Casal di Principe, più volte minacciata dal clan camorristico dei Casalesi. E Marilù Mastrogiovanni, direttora del Tacco d’Italia, minacciata dopo aver rivelato come possono tornare alla carica le imprese messe fuori gioco per legami con la Sacra Corona Unita. Queste quattro giornaliste oggi porteranno la loro testimonianza a Montecitorio, presso la Sala Aldo Moro, in occasione della “Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che sarà celebrata con un convegno dal titolo “Il velo squarciato. Intimidazioni e violenze contro le giornaliste”. L’inizio dell’incontro è previsto per le ore 11. Le testimonianze saranno introdotte da Nella Condorelli e Arianna Voto. Nel corso della celebrazione sarà lanciato un appello alle istituzioni e al mondo dell’informazione. Nell’anno in corso, in Italia, sono stati oggetto di minacce ed intimidazioni almeno 300 giornalisti, di cui il 16% donne. Il convegno è promosso dalla Commissione pari opportunità dell’Associazione Stampa Romana, da Ossigeno per l’Informazione – osservatorio della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti, e dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, d’intesa con la presidenza della Camera. Parteciperanno fra gli altri il segretario dell’ASR, Paolo Butturini, il presidente dell’Ordine Giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, il direttore di Ossigeno per l’Informazione, Alberto Spampinato. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta sulla webtv di Montecitorio (http://webtv.camera.it) e sul Canale 524 di Sky. Leggi il post sul blog di Luisa Betti Io non ho paura: giornaliste coraggiose a Montecitorio
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