Rischio idrogeologico. In 170 chiedono un incontro pubblico

Cutrofiano. La petizione popolare è stata promossa dal Forum Amici del territorio

CUTROFIANO – Le firme sono state depositate ed ora la “parola” passa all’Amministrazione comunale ed all’Autorità di Bacino della Puglia. A cui i cittadini chiedono da tempo, inascoltati, un incontro pubblico sul problema delle aree “a diversa pericolosità geomorfologica” e “a pericolo idraulico molto alto” del P.A.I., approvate dall’Autorità di Bacino pugliese. Da quando sono state rimodulate le perimetrazioni del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, i cittadini di Cutrofiano vivono nella preoccupazione. Una vasta parte di territorio comunale, un tempo esclusa dalla “zona rossa”, ad alta pericolosità, vi è entrata. Quali sono i nuovi limiti all'edificabilità ed all'attività antropica consentiti? Che cosa i cittadini possono e non possono fare per non arrecare danno all'ambiente ed a se stessi? In 170 hanno sottoscritto la petizione promossa dal Forum Amici del territorio per saperne di più. “Consideriamo scandaloso – così commentato dal Forum la consegna delle firme -, che i cittadini di Cutrofiano per avere il diritto di informazione, debbano ogni volta bandire una campagna di raccolta firme”. 2 ottobre 2012 Cave ipogee. Una petizione per chiedere l’incontro pubblico CUTROFIANO – Affrontare una volta per tutte il problema delle cave ipogee e dei vincoli imposti sul territorio comunale dal Pai (il Piano di assetto idrogeologico). Lo chiede da mesi il Forum Amici del territorio di Cutrofiano che lamenta il “silenzio” sulla questione da parte di tecnici ed istituzioni. Proprio per colmare questo silenzio, il Forum è ritornato a sollecitare l’Amministrazione comunale ed i responsabili dell’Autorità di Bacino, a fissare un incontro pubblico “urgente e chiarificatore” con i cittadini. E lo ha fatto promuovendo una petizione nella quale si sottolinea come i vincoli imposti su circa 800 ettari di territorio abbiano determinato conseguenze negative sulle attività economico-sociali, impedendo ai proprietari di terreni di poter esercitare il proprio diritto a costruire. Ecco il testo della petizione, scaricabile al seguente link: http://www.comunedicutrofiano.com/cutrofiano/download/doc_download/47-petizione-lettera-aperta-richiesta-incontro-con-ladb.html “Alla cortese attenzione: dei Responsabili A.d.B. della Puglia; del Sig. Sindaco di Cutrofiano; dei Consiglieri Comunali; Responsabile Ufficio Tecnico Comunale. – LORO SEDI – Oggetto: Petizione – Lettera Aperta. Aree a diversa Pericolosità geomorfologica e a Pericolo idraulico Molto Alto del P.A.I., approvate dall’Autorità di Bacino della Puglia. I sottoscritti Cittadini di Cutrofiano e soggetti interessati, rivolgono ai responsabili dell'Autorità di Bacino della Puglia, al Sig. Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri Comunali di Cutrofiano e al responsabile tecnico dello stesso Comune, la seguente petizione – lettera aperta, promossa dal comitato “Forum Amici del Territorio”. PREMESSO – che in data 30/11/2005 è stato approvato e in data 30/12/2005 pubblicato sul sito ufficiale, il P.A.I. dell’Autorità di Bacino della Puglia, nel quale ricade il Comune di Cutrofiano; – che il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Puglia ha approvato, con delibera N.62 del 20/12/2011, le nuove perimetrazioni, con l’inserimento di aree a diversa pericolosità geomorfologica P.G.3 e P.G.2, per il territorio comunale di Cutrofiano (Le) in vigore dal 11/01/2012. CONSIDERANDO – che ad oggi non c’è stato ancora l’incontro pubblico con i rappresentanti dell’Autorità di Bacino, promesso mesi fa; – che l’influenza dei vincoli ha esercitato conseguenze negative sulle attività economico-sociali, sia ai Cittadini che ai soggetti interessati, e che prima dell’approvazione delle nuove perimetrazioni di cui sopra non è stata data la possibilità di osservare quelli che sembrano essere, evidenti errori grossolani presenti nelle stesse; CHIEDIAMO cortesemente alle SS. VV., un incontro PUBBLICO URGENTE con i rappresentanti dell’Autorità di Bacino della Puglia, del settore Tecnico Comunale e con l’Amministrazione del Comune di Cutrofiano. Al fine di poter conoscere: – le modalità con cui sono state perimetrate le aree a diversa pericolosità geomorfologica e idraulica, i metodi per la verifica ed eventuali procedure di svincolo specifiche; – le azioni che l’A.d.B. della Puglia e l’Amministrazione stanno attuando o intendono attuare nel breve, medio e lungo periodo, per il rilevamento, la verifica e la messa in sicurezza dei luoghi. Cordiali saluti.” 16 marzo 2012 Cutrofiano a rischio crollo. ‘Necessario rivedere i perimetri’ CUTROFIANO – Nuove perimetrazioni del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico. L’Amministrazione comunale ed i cittadini si sono incontrati per discutere dei nuovi limiti all’edificabilità imposti ai cittadini di Cutrofiano dall’Autorità di Bacino della Puglia con la nuova perimetrazione della zona ad alto rischio idrogeologico. Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione, come già il sindaco Oriele Rolli ci aveva annunciato, si è impegnata ad organizzare un incontro pubblico con i rappresentanti dell’Autorità di bacino. Il Comune inoltre ha fatto sapere che finanzierà, incaricando un tecnico di fiducia, le indagini geotecniche sull’area interessata dalla ex Casa Albergo per Anziani, ricadente in zona P.G.2, ovvero a pericolosità geomorfologica “elevata”; in queste zone non sono consentite nuove costruzioni, opere edilizie e di urbanizzazione, senza adeguato studio geologico e geotecnico. L’impressione è tuttavia che l’Autorità di Bacino abbia perimetrato delle ampie zone considerate pericolose ma abbia escluso dal perimetro indicato altre aree, ugualmente pericolose in quanto presentano le stesse caratteristiche di pericolosità geomorfologica dovuta alla presenza di boccapozzi e di gallerie sotterranee. Ciò significa che i rilievi effettuati nelle cavee ipogee nel 2007-2008, sono affetti da errori di posizionamento e georeferenziazione, che probabilmente hanno indotto l’Autorità di Bacino a perimetrare erroneamente alcune zone, inserendole nei vincoli anche se realmente sono molto distati dal presunto pericolo, ed escludendone altre che invece meriterebbero di essere indicate come aree di allerta. I cittadini hanno dunque chiesto al Comune di trasmettere tutti i documenti in proprio possesso all’Autorità di Bacino, al fine di inquadrare correttamente l’area da sottoporre a tutela. Si è trattato di un incontro importante, anche perché su questo tema difficilmente il Comune ha avuto il piacere di parlare; di questo il Forum Amici del territorio ha rimproverato le passate Amministrazioni. Un’osservazione è stata avanzata dai membri del forum: oggi, i cittadini che intendano procedere alle verifiche geotecniche degli immobili di proprietà, interessati dal nuovo vincolo, devono sborsare per intero le somme necessarie a tali indagini. Sarebbe invece il caso, a loro dire, che il Comune o altri Enti pubblici, si facessero carico delle spese e delle indagini necessarie. 12 marzo 2012 A Cutrofiano manca il terreno sotto i piedi di Laura Leuzzi CUTROFIANO – Dire che manca il terreno sotto i piedi è dire la verità. Almeno a Cutrofiano. Dove il fenomeno degli sprofondamenti, tecnicamente “sinkholes”, causati da cedimenti strutturali della fitta rete sotterranea di cave, non sono una novità.

sprofondamento

Qui e nella foto successiva, sprofondamenti verificatisi degli anni passati

sprofondamento 2

Ecco perché, lo scorso 11 gennaio l'Autorità di Bacino della Puglia ha pubblicato le nuove perimetrazioni del Piano di bacino stralcio per l'assetto idrogeologico (Pai), a seguito della delibera del Comitato Istituzionale del 20 dicembre 2011, che denunciava una seria pericolosità geomorfologica per la presenza delle cave ipogee nelle zone delimitate. Il perimetro di “allerta” si è dunque allargato. Nel complesso la superficie vincolata si estende per 795,23 ettari; di questi, 669,93 ettari vengono classificati come “a pericolosità geomorfologica molto elevata”; 125,30 ettari, come “a pericolosità elevata”.

lesioni casino Orsini

Qui e nelle foto successive, le lesioni su Casino Orsini, edificio che sorge nei pressi della sinkhole; la crepa che si vede sulla facciata è stata determinata da movimenti di assestamento del terreno

Cutrofiano, casino Orsini 1
Cutrofiano, casino Orsini 2

Stando ai nuovi perimetri, a Sud del centro abitato, un intero quartiere urbano diventa non edificabile senza le necessarie autorizzazioni ed i necessari limiti al tipo di intervento da effettuare; si tratta della zona che da via Collepasso passa per viale Costituzione fino ad arrivare oltre via Supersano. Nelle aree che vengono classificate come a pericolosità geomorfologica “molto elevata” (P.G.3) ed “elevata” (P.G.2) non sono consentite nuove costruzioni, opere edilizie e di urbanizzazione, senza adeguato studio geologico e geotecnico. // Ricorso contro i nuovi perimetri? Il Consiglio boccia la proposta Contro la nuova perimetrazione dell’Autorità di Bacino si è scagliato il gruppo di minoranza al Comune che ha proposto al Consiglio di intraprendere un contenzioso con l'Autorità di Bacino, per rivedere i vincoli imposti. Il Consiglio che si è svolto giovedì 8 marzo, tuttavia, ha rigettato la proposta, scegliendo di voler rispettare i limiti dell’Autorità di bacino. “E’ stata una scelta di coscienza – ha spiegato il sindaco Oriele Rolli -. Non avendo conoscenza approfondita di ciò che c’è sotto i nostri piedi, in via cautelativa dobbiamo accettare la perimetrazione dell’Autorità di bacino. Abbiamo anche bloccato ogni attività edificatoria nella zona a meno di particolari studi idrogeologici che comunque saranno sempre trasmessi all’Autorità di Bacino prima di concedere ogni autorizzazione”. A breve, ha annunciato il sindaco, sarà organizzato un incontro pubblico al quale interverranno l’assessore regionale Fabiano Amati, e Antonio Di Santo, il segretario dell’autorità di Bacino, in cui sarà illustrata la situazione ai cittadini. Una buona notizia. Proprio contro la scarsa comunicazione circa questi avvenimenti e circa il rischio connesso alla presenza di cave nel sottosuolo, si pongono i gruppi ambientalisti ed in particolare il Forum Amici del territorio. Il presidente del Forum, Gianfranco Pellegrino, ci ha riferito che il fenomeno degli sprofondamenti è stato sempre un argomento tabù in paese, da trattare con precauzione, “forse perché – ha detto -nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare un problema di così vaste dimensioni e ripercussioni”. Eppure si tratta di fenomeni che si sono manifestati già dagli anni ’50; sono ancora nella memoria dei cittadini episodi di case, cabine elettriche, stradine ed alberi che da un giorno all’altro sono sprofondati nel vuoto. Per questa ragione, come ricorda Pellegrino, Cutrofiano è addirittura divenuta modello di studio per i rischi idro-geomorfologici connessi ad attività antropiche già dagli anni ’80. Il “case study” è stato presentato dall’Associazione Italiana di Geologia Applicata insieme al Servizio Geologico d’Italia ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel secondo workshop internazionale di Roma del dicembre 2009”. // Una storia di sprofondamenti La situazione di pericolo è stata sollevata per la prima volta nel 2008 con l’Amministrazione Tarantini, quando è stata effettuata l’attività di bonifica delle cave ipogee, che è servita a ripulire le gallerie invase da rifiuti urbani ed industriali, quest’ultimi altamente inquinati, provenienti soprattutto dal settore calzaturiero. L’operazione è costata 4.500.000 euro di fondi provenienti da finanziamenti che la Regione ha stanziato come risanamento dei danni provocati all’ambiente dalle attività estrattive. Finalmente si è potuto mappare un parte del complesso reticolo sotterraneo di gallerie, attraverso rilievi speleologici con l’ausilio di un laser-scan tridimensionale. Queste operazioni hanno evidenziato la gravità della situazione: le volte e le pareti delle cave sotterranee, laddove l’escavazione è stata più aggressiva e disordinata, sono caratterizzate da diffusi eventi di instabilità, con distacchi di grossi blocchi rocciosi. I risultati, trasmessi dal Comune alla Regione e alla Provincia, hanno allarmato l’Autorità di Bacino Puglia e gli uffici tecnici del Palazzo dei Celestini. I risultati di successive indagini geotecniche, commissionate dalla Provincia di Lecce per avere un quadro dettagliato della situazione geologica, hanno indotto la stessa Provincia a emanare due ordinanze (la n.51 dell’8 ottobre 2010 e la 12 del 2001) che introducono un limite di velocità (50 km/h) e il divieto di transito dei veicoli con peso superiore a 3,5 t, sulle strade provinciali S.P. 40, S.P. 198 e S.P. 362, ovvero le strade che da Cutrofiano raggiungono Collepasso, la cava Don Paolo conosciuta come “via della Macchia” e Supersano.

cartello limite di velocità
cartello limite di velocità 2

Nell’ordinanza, si legge, che sulle strade provinciali in questione, esistono possibili pericoli per la pubblica incolumità, dovuti alla presenza sotto la sede stradale di cavità di natura antropica “cave ipogee” e che la Provincia ha dato incarico al geologo Francesco Gianfreda per l’esecuzione di una indagine geosismica a riflessione e rifrazione lungo le strade 198 e 362. Nella relazione del tecnico si parla della “presenza di cavità, di natura antropica, che si sviluppano a profondità variabili tra 10 e 30 metri in direzione trasversale alla sede stradale; soltanto in un profilo specifico è stata rilevata la presenza di cavità che si sviluppa a circa 6 metri di profondità e con sviluppo longitudinale all’asse viario. In tutti i casi esaminati la presenza di tali cavità ha determinato in superficie, fenomeni di assestamento”. Nel 2011 la Provincia, ha incaricato la società Geomod s.r.l, Spin-off dell’Università del Salento, di effettuare ulteriori indagini geotecniche, sulle strade. I risultati di tali studi hanno confermato la presenza di cavità sotto la sede stradale. Ma l’ordinanza provinciale che limita il peso dei mezzi a 3,5 t e che penalizza di fatto il trasporto su gomma del materiale estratto dalle cave che si affacciano su tali vie non è piaciuta alle ditte che hanno interessi nella zona e infatti la V.F. Cave, titolare della cava “Cristallino”, ha presentato ricorso contro la Provincia di Lecce, che si è costituita.

cava Cristallino

Qui e nella cartina seguente, la cava di Cristallino della V.F. Cave

cava Cristallino 2

// Forum Amici del Territorio. ‘Pronti a collaborare con il Comune’ Il Forum Amici del Territorio pone all’attenzione dei vecchi e dei nuovi amministratori di Cutrofiano “un punto imprescindibile nell’attività amministrativa: la sicurezza e l’incolumità delle persone e delle cose dai pericoli idro-geomorfologici fino adesso sottovalutati ed sommessamente nascosti ai cittadini, considerando questo punto più importante della difesa a noi così cara, dei terreni agricoli dalla speculazione industrie della così detta green economy”. “Accogliamo con favore e soddisfazione la decisione dell’attuale Amministrazione di affrontare e far conoscere ai cittadini la reale portata del problema delle cave sotterranee – ha commentato Pellegrino -. Siamo disponibili a collaborare con gli amministratori”. Il Forum inoltre propone di informare e organizzare gruppi di cittadini interessati in un consorzio che permetta di spuntare il miglior prezzo a geologi liberi professionisti, incaricati di produrre analisi ed esami geotecniche. Le responsabilità dell’attuale situazione a Cutrofiano sarebbero, secondo il Forum, da ricondurre alla Regione Puglia, “colpevole a nostro avviso – dice Pellegrino – oggi come allora, di non aver sufficientemente monitorato e limitato tali scempi nel territorio comunale, quasi a considerare Cutrofiano una colonia mineraria da sfruttare. A confermare di tale tesi, lo sconfinamento accertato nella cava ‘Don Paolo’, denunciato da ben undici associazioni, che ha portato l'assente Ufficio Regionale Minerario a prendere atto della sua lacuna nel controllo delle attività estrattive. Per tale motivi chiediamo al Comune di Cutrofiano e alla Regione il risanamento dei danni provocati all’ambiente e ai Cittadini di Cutrofiano, causati dalle innumerevoli attività estrattive autorizzate dall’ente e una drastica riduzione delle aree di cava previste nel PRAE, introducendo per il ‘Parco dei Paduli’ figura territoriale prevista nel ‘Piano Territoriale Paesaggistico Regionale della Puglia’, un divieto assoluto di coltivo di nuove cave e di ampliamento dell’esistenti”. Google Maps fotografa, nel marzo del 2010, la voragine, che si è riaperta quest’anno, nelle immediate vicinanze delle strade chiuse al traffico pesante dalla Provincia e del centro abitato. http://maps.google.it/maps?hl=it&ll=40.119046,18.204772&spn=0.001737,0.003672&t=h&z=19&vpsrc=6 Lo sprofondamento di una vecchia cabina Enel realizzata in muratura avvenuto nel settembre del 1998

cabina elettrica sprofondata

L'immagine dell’aerofotogrammetria, certifica la presenza della cabina nel 1997, come altre simili nella zona ancora esistenti e visibili nella stessa planimetria.

cabina elettrica sprofondata 2

L’ortofoto del 1998, fotografa e documenta la voragine ricolma d’acqua causata dallo sprofondamento della cabina.

cabina elettrica sprofondata 3
cabina elettrica sprofondata 4

La voragine è stata coperta temporaneamente, con una getto di calcestruzzo. All’epoca le stradine comunali furono interdette al transito.

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