Bari. L’interrogazione del consigliere regionale dell’Udc a Vendola e Pelillo chiede conto dei ritardi nei compensi alle imprese da parte di Via Capruzzi
BARI – Ritardi dei pagamenti dovuti dalle Pubbliche Amministrazioni alle imprese. E’ questo il tema al centro di una interrogazione urgente presentata nelle scorse ore dal consigliere regionale Euprepio Curto (Udc) al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e all’assessore al Bilancio, Michele Pelillo sottolineando che “molte di queste imprese, peraltro afflitte da alcune debolezze strutturali del sistema economico nazionale, non di rado sono poste di fronte ad un inquietante dilemma: chiudere l’attività, oppure rivolgersi al mondo dell’usura”. “Anche la Puglia – evidenzia Curto – si caratterizza molto fortemente per i ritardi nei pagamenti e le giustificazioni addotte (dalle Asl, soprattutto) fanno frequentemente riferimento ai condizionamenti posti dai vincoli del Patto di stabilità. Spesso, però, quando i vincoli del Patto di stabilità risultano essere ininfluenti, a porre ostacoli strumentali è la burocrazia regionale”. “A tal proposito – continua il consigliere regionale – giungono notizie di appositi rilievi fatti dai revisori dei conti, i quali avrebbero addirittura adombrato la tesi che dietro tali ritardi molto spesso si consumino illiceità facilmente intuibili”. Curto chiede, quindi, all’assessore Pelillo di conoscere a quanto ammontino alla data del 30 settembre scorso i pagamenti non ancora effettuati dalla Regione Puglia a favore delle imprese creditrici; se siano state effettuate verifiche circa la corrispondenza dei mancati o ritardati pagamenti ai vincoli del patto di stabilità e se vi siano stati rilievi da parte dei revisori dei conti delle Asl. Ecco il testo dell'interrogazione: Premesso che: l’Italia è attestata al primo posto in Europa per ciò che riguarda i ritardi dei pagamenti dovuti dalle Pubbliche Amministrazioni alle imprese; tutto ciò comporta problemi gravissimi in rapporto all’equilibrio economico-finanziario di queste ultime, già molto penalizzate dalla introduzione dei vincoli di Basilea 3 che, nei fatti, hanno determinato una sensibile riduzione del credito di funzionamento; molte di queste imprese, peraltro afflitte da alcune debolezze strutturali del sistema economico nazionale ( bassa crescita, scarsa competitività, insufficiente capitalizzazione), non di rado sono poste di fronte ad un inquietante dilemma: chiudere l’attività, oppure rivolgersi al mondo dell’usura; anche la Puglia si caratterizza molto fortemente per i ritardi nei pagamenti, sicché di scarso effetto (o, magari, di solo effetto propagandistico) sono state le iniziative assunte fino ad ora dal governo regionale; le giustificazioni addotte (dalle Asl, soprattutto) nei citati ritardi fanno frequentemente riferimento ai condizionamenti posti dai vincoli del Patto di stabilità; se è vero che tali vincoli costituiscono senza ombra di dubbio un ostacolo al puntuale pagamento di quanto dovuto alle imprese da parte della Regione Puglia, è pur vero che non di rado, anche quando i vincoli del Patto di stabilità risultano essere ininfluenti, a porre ostacoli strumentali al riguardo è la burocrazia regionale; a tal proposito, giungono notizie di appositi rilievi fatti dai revisori dei conti, i quali avrebbero addirittura adombrato la tesi che dietro tali ritardi molto spesso si consumino illiceità facilmente intuibili. Tutto ciò premesso, l’interrogante chiede di conoscere: – a quanto ammontino alla data del 30 settembre u.s. i pagamenti non ancora effettuati dalla Regione Puglia a favore delle imprese creditrici; – se al riguardo siano state effettuate verifiche circa la corrispondenza dei mancati o ritardati pagamenti ai vincoli del Patto di stabilità; – se sulla materia vi siano stati rilievi, e di quale natura, da parte dei revisori dei conti delle Asl; – quali iniziative, infine, il governo regionale ritiene di dover assumere, molto urgentemente, al riguardo. Euprepio Curto Consigliere regionale
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