Condotta sottomarina. Il Comune farà ricorso al Tar

Nardò. Nonostante si attenda la sentenza del Consiglio di Stato su un precedente ricorso del Comune, Aqp ha fatto sapere di voler procedere col progetto. Il sindaco Risi: “Scarsa considerazione per il nostro no”

NARDO’ – Il Comune di Nardò presenterà ricorso al Tar contro il progetto di condotta sottomarina di Acquedotto pugliese per lo scarico nelle acque di Torre Inserraglio dei reflui provenienti dal depuratore di Porto Cesareo. E’ stato il sindaco Marcello Risi ad assicurarlo ai cittadini, ieri sera, nel corso dell’incontro informativo organizzato dal movimento “No tub” (di cui è portavoce Agostino Indennitate) in piazza Castello, trasformatosi in vero e proprio sit in, data la partecipazione registrata. Il Comune ricorrerà in particolare contro la determina in cui Acquedotto pugliese dichiara di voler procedere nell’iter di realizzazione del “tubo” nonostante si attenda l’esito di un precedente ricorso, presentato dal Comune neretino al Consiglio di Stato. Nel ricorso al Consiglio di Stato, il Comune di Nardò fa riferimento ad una sentenza del Tar di Lecce del 7 luglio 2010 in cui il presidente Aldo Ravalli anava, sospendendone l'efficacia, tutti gli atti volti alla realizzazione di un impianto di depurazione per la fognatura nera a Porto Cesareo, in zona residenziale e turistica (il ricorso era stato presentato da un gruppo di cittadini lì residenti). Nonostante quella sentenza, il depuratore è ancora lì. Insomma c’è ma non ci dovrebbe essere né funzionare, come invece accade. E’ dunque illegittimo, secondo il Comune, ogni progetto per un suo adeguamento per lo scarico dei reflui in mare, come quello per la condotta sottomarina. Il Consiglio di Stato darà il suo parere. Intanto Risi ha lamentato, ieri, la scarsa considerazione che Aquedotto pugliese e l'assessore regionale ai Lavori pubblici Fabiano Amati hanno riservato al parere – negativo – dell'Amministrazione comunale e dei cittadini neretini nei confronti del progetto. 8 giugno 2012 Porto Cesareo, dibattito sul ‘tubo’ PORTO CESAREO – Dopo il “no” della Commissione consiliare di Nardò alla condotta sottomarina per lo scarico in mare, nelle acque di Torre Inserraglio, dei reflui di Porto Cesareo, oggi è la volta del dibattito pubblico “Rete fognaria di Porto Cesareo e condotta sottomarina. Una questione esclusivamente localistica o un problema di salute pubblica generale?“. Il quesito non è certo di quelli semplici da liquidare con poco. Se ne discuterà stasera alle 18 presso la sala convegni del ristorante “Da Cosimino”. Parteciperanno all’incontro, oltre ad alcuni esperti in materia ambientale e naturalistica, la capogruppo consiliare del Movimento “Albachiara”, Anna Peluso e la segretaria cittadina del Pd, Monica Viva, il sindaco del Comune di Nardò, Marcello Risi, il sindaco del Comune di Porto Cesareo, Salvatore Albano, l’assessore regionale ai Lavori pubblici Fabiano Amati. Moderatore sarà il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Biagio Valerio. “Si tratta di una iniziativa che abbiamo voluto intraprendere con lo specifico obiettivo di mettere intorno ad un tavolo i massimi rappresentati istituzionali interessati alla questione del completamento della rete fognante di Porto Cesareo e della realizzazione della relativa condotta sottomarina – ha spiegato Eugenio Sambati, ex presidente del Consiglio comunale di Porto Cesareo ed attuale coordinatore del Movimento Politico “Albachiara” -. L’auspicio mio personale e dell’intera cittadinanza cesarina è che questo fondamentale momento di dialogo possa consentire, anche attraverso un miglioramento tecnico della progettualità proposta, di realizzare un’opera pubblica, già finanziata dalla Regione Puglia per circa 20 milioni di euro, che consentirebbe il recupero alla balneazione ed il sostanziale risanamento di un intero tratto di costa che va dal confine con la Provincia di Taranto ed arriva sino a ben oltre i confini territoriali del Comune di Nardò”. L'invito di Sambati ai rappresentanti politici dei territori coinvolti più da vicino da questo progetto, è di evitare scontri campanilistici e di retroguardia, guardando invece più alla crescita economica e alla tutela ambientale dell’intero arco jonico–salentino, “impegnandosi – ha aggiunto – nell’ambito di una logica di sistema integrato, a perseguire, e conseguentemente far finanziare, scelte progettuali innovative e rispettose dell’ambiente, che certamente consentirebbero quel salto di qualità del nostro territorio, oramai da troppo tempo atteso e, purtroppo, mai arrivato”. 7 giugno 2012 Condotta sottomarina. Il no della Commissione NARDO’ – La Commissione consiliare Urbanistica ha respinto all’unanimità il progetto di una condotta sottomarina (ribattezzata “il tubo”) per consentire il collettamento di Porto Cesareo alla rete fognante di Nardò. Si tratta del secondo no all’infrastruttura dopo quello del Consiglio comunale dello scorso 28 maggio. “Alla decisione – ha spiegato il presidente della Commissione Salvatore Antonazzo – molto hanno contribuito le associazioni ambientaliste, i partiti e movimenti politici della città e la associazione “Don Milani” che ha lanciato una proposta alternativa al progetto iniziale, idonea però a risolvere le diverse criticità e negatività che il progetto regionale comportava”. La discussione di oggi della II Commissione verteva ad analizzare la proposta avanzata dal Centro Studi presentata ufficialmente alla Amministrazione di Nardò e Porto Cesareo. I punti fondamentali condivisi all’unanimità sono: la traslazione della condotta dalla litoranea strada provinciale 112 che evita la collocazione della condotta in un’area protetta e sensibile dal punto di vista geologico, idrogeologico ed archeologico nell’ambito della Palude del Capitano e Parco di Porto Selvaggio; il collettamento traslato consente a tutta l’area interessata che va dalla litoranea alla SP 112 (tarantina), di divenire infrastruttura capace in futuro di accogliere le problematiche fognarie dei nuclei abitativi di S. Isidoro, Villaggio Tramonti, Villaggio Resta e lottizzazioni in via di realizzazione. “L’infrastruttura che si deve realizzare non può servire soltanto per trasbordare la fogna da Porto Cesareo a Nardò – ha aggiunto Antonazzo – ma deve, invece, guardare all’insieme, al territorio in cui viene ad inserirsi, tenere conto delle esigenze antropiche dell’area, a mostrare la sua capacità di essere vero e autentico motore di sviluppo presente e futuro, rispettando il paesaggio, il bene acqua che trasporta, i possibili allacci futuri e le prospettive di sviluppo culturale, sociale, turistico e di tempo libero. Inoltre consente la sanificazione della costa di Torre Inserraglio e il riutilizzo delle acque depurate da parte del Consorzio di Arneo tramite un impianto di affinamento collegato al depuratore di Nardò”. 14 marzo 2012 Reflui fognari in mari. ‘Si imponga il divieto allo scarico’ NARDO’ – Chiedere la modifica del Piano di tutela delle acque della Regione Puglia per imporre il divieto assoluto di scaricare i reflui fognari in mare. La proposta avanzata nei giorni scorsi dagli ambientalisti neretini Mino Natalizio e Massimo Vaglio ha riscosso l’appoggio del circolo di Futuro e Libertà “Beppe Niccolai”. “Come non essere d'accordo?”, si legge in una nota del Circolo. “L'utilizzo dei reflui – continuano gli esponenti di Futuro e Libertà – deve essere destinato, come da sempre sosteniamo, esclusivamente per il riuso in agricoltura previo trattamento di affinamento. La battaglia contro la condotta a mare a Torre Inserraglio, con la vittoria del Movimento No tub e degli ambientalisti di ieri e di oggi, dev'essere l'occasione per aprire un dibattito proficuo attorno alla questione. La lettera di Natalizio e Vaglio va proprio in questa direzione”. Della questione sarà informato il gruppo consiliare regionale di Futuro e Libertà, composto dai consiglieri Euprepio Curto e Giammarco Surico, affinché sottoscrivano la battaglia e si impegnino a proporre la modifica del Piano di tutela delle acque. 8 marzo 2012 'No tub’. La petizione on line raccoglie 827 firme NARDO’ – 827 firme raccolte; 816 depositate. I dati relativi alla petizione on line contro la condotta sottomarina per lo scarico delle acque reflue del depuratore di Porto Cesareo sulla costa di Torre Inserraglio sono stati resi noti. Grane la partecipazione del web alle tematiche ambientali. E grande sensibilità da parte dei nostri lettori alle tematiche ambientali. Scorrendo i dettagli sulla petizione pubblicati sul gruppo “No tub” si scopre che il 28% delle firme arriva proprio da lettori del Tacco. In 299 “tacconauti” hanno sottoscritto l’appello. Un segnale molto positivo del gradimento che il nostro impegno nelle campagne di informazione sui temi ambientali riscuote. Ecco i dati nel dettaglio: Petizione online. Firme raccolte 827, depositate 816. Reffers delle visite alla pagina delle visite da facebook, attraverso vari link: 468 da facebook (gruppo, post di singoli utenti, agoranotizia.it, paesenuovo, weebly ecc.) diretti da: 299 da Il Tacco d'Italia 164 da nestorepaladinoambiente.it Nestore Santa Maria 74 da twitter 106 da portadimare @portadimare 13 da Ilpaesenuovo Quotidiano 13 da pescasubapnea.forumfree.it 12 da twitter.com/sudsoundsystem 9 da Agorà Notizia 1000 (da 4 a 1 click) circa da indirizzi singoli, facebook, posta, forum, ecc. 2 marzo 2012 Condotta sottomarina. ‘No’ del Comune in conferenza dei servizi BARI – E’ durata circa un’ora la seconda conferenza di servizi preliminare per l’adeguamento dell’impianto di depurazione del Comune di Porto Cesareo e la costruzione del collettore che dovrebbe collegarsi alla rete di smaltimento dei reflui di Nardò. La riunione è sostanzialmente terminata con l’aggiornamento ad una nuova convocazione quando il sindaco di Nardò Marcello Risi ha comunicato le conclusioni del Consiglio comunale aperto, svoltosi ieri, che modificano in negativo il precedente parere positivo condizionato. Il sindaco ha trasmesso alla Conferenza di servizi il documento, in forma integrale, approvato in seno all’assemblea comunale riunitasi in seduta aperta, illustrando le ragioni che hanno portato l’assise a determinarsi per il “no” all’opera. “Il parere negativo – ha dichiarato – è stato anche determinato dalla sentenza del Tar di Lecce n.1698/2010 che impedisce la realizzazione del depuratore di Porto Cesareo dove oggi è localizzato”. Alla conferenza dei servizi ha partecipato anche il delegato del Comitato per la Tutela del Paesaggio Alessandro Bonsegna il quale ha espresso la contrarietà del Comitato alla realizzazione dell’intero progetto (depuratore di Porto Cesareo, condotta a terra e condotta sottomarina) richiamando le osservazioni già rese alla precedente conferenza di servizi e la sentenza del Tar di Lecce. Il Comitato per la Tutela del Paesaggio ha anche comunicato che le criticità all’intero progetto sono state esposte con atto formale alla Procura della Repubblica di Lecce. La presa di posizione dell’Amministrazione ha determinato la rimodulazione dell’agenda già programmata. Le opere saranno presumibilmente sospese sino alla prossima conferenza di servizi. 2 marzo 2012 Condotta sottomarina. No del Consiglio NARDO’ – Il Comune di Nardò si oppone alla realizzazione della condotta sottomarina a Torre Inserraglio per lo scarico in mare dei reflui provenienti dal depuratore di Porto Cesareo. Il Consiglio comunale di ieri si è dimostrato compatto nel votare la sua contrarietà al progetto. E così oggi il sindaco Marcello Risi esprimerà il parere negativo dell’assise alla conferenza dei servizi prevista a Bari. La “devastante” condotta – si legge nel documento firmato da tutti i consiglieri comunali, di maggioranza ed opposizione – di oltre 6 km è infatti prevista in un’area protetta e sensibile dal punto di vista geologico, idrogeologico ed archeologico, nell’ambito del Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Il Comune chiede dunque ad Acquedotto pugliese e alla Regione “di sospendere la realizzazione delle opere programmate e di promuovere adeguate ed approfondite indagini e studi di fattibilità per la sollecita realizzazione di sistemi alternativi di smaltimento delle acque depurate”. Ecco il documento votato dal Consiglio: Con l’accordo di programma del 14/1/2010, il Sindaco di Nardò Vaglio ed il Sindaco di Porto Cesareo Foscarini progettavano autonomamente la realizzazione di n.2 condotte sottomarine per lo smaltimento delle acque dei rispettivi depuratori, a tanto indotti dalla Regione che prometteva il finanziamento delle opere a condizione che si realizzasse un’unica condotta comune ai due depuratori. Nell’occasione si stabilì di adottare il progetto della condotta sottomarina redatto dal Comune di Nardò per una lunghezza di 2.400 metri lineari. L’accordo non ebbe seguito poiché la Regione intese finanziare l’AQP S.p.A. per la progettazione di una condotta sottomarina di 1.100 metri lineari in prosecuzione dello scarico esistente in località Torre Inserraglio; nonché un collettore a terra di oltre 6 Km. nell’area del Parco di Portoselvaggio che convogliasse ed immettesse nella detta condotta sottomarina anche i reflui di Porto Cesareo. Il progetto proposto dall’AQP, disattende sia l’accordo di programma raggiunto tra i due comuni, sia il progetto a suo tempo redatto dal Comune di Nardò, con inaccettabile ridimensionamento della lunghezza della condotta sottomarina a poco più di un a chilometro che ne limita l’efficacia con tutte le conseguenze negative legate al suo funzionamento. In tal senso la Regione ha inteso anche variare il Piano di Tutela delle Acque ed ha avviato le procedure di affidamento dei lavori senza la partecipazione del Comune di Nardò, posto che il Sindaco Vaglio con nota Prot. 30795 del 28/8/2008 si era limitato a dichiarare la propria disponibilità a sottoscrivere un accordo di programma (che non si è mai raggiunto). Il Consiglio Comunale di Nardò non condivide un simile programma che giudica inadeguato e devastante per i siti sensibili interessati nel territorio cittadino. Sversare in mare significa persistere in una cultura che rinuncia alla centralità del recupero e del riutilizzo di una risorsa preziosa: l’acqua. Ritiene invece indispensabile potenziare gli impianti di depurazione e di affinamento per privilegiare un sistema che prevede il recupero ed il riutilizzo delle acque depurate. L’acqua è risorsa troppo preziosa per essere sprecata, e l’ambiente marino su cui tanto si punta quale risorsa turistica, è più che mai essenziale per l’economia del territorio. Soprattutto nel nostro Salento, in cui la situazione è resa ancor più complessa dalla precarietà delle reti di distribuzione del potabile e dell’irriguo oltre che dall’insufficienza dei sistemi fognanti troppo spesso inesistenti come nelle marine di Nardò. Per queste ragioni il Consiglio Comunale è consapevole che la strada indicata dall’AQP e dalla Regione non è assolutamente risolutiva dei problemi, ed è in contrapposizione alle ragionevoli attese di moderni impianti di depurazione e del riutilizzo delle acque depurate. A tale scopo il Consiglio Comunale chiede soluzioni alternative con sistemi moderni di smaltimento dei reflui e rispettosi dell’ambiente, e con investimenti per impianti di depurazione di ultima generazione, puntando sull'innovazione tecnologica finalizzata al risparmio e al riutilizzo della risorsa acqua. Il Consiglio Comunale di Nardò ritiene che la “questione ambientale” costituisce per noi tutti ma ancor di più, per le generazioni future il più grande problema di vita verso il quale tutti devono sentire il dovere di porsi con la massima attenzione per la riscoperta di una nuova “coscienza”. Atteggiamenti di superficialità o di indifferenza appaiono ormai incompatibili con una responsabile politica di governo del territorio. Basti solo pensare che nel nostro Meridione d’Italia esiste una superficie di estensione superiore a 35mila km quadrati afflitta da assoluti fenomeni di degrado del suolo e dell’acqua. In tale contesto “drammatico” esiste una sempre più diffusa sovrapposizione tra gli ambiti occupati dalle attività antropiche ed i sistemi naturali, questi ultimi sempre più esposti, direttamente od indirettamente sino al limite del collasso, a causa degli effetti deleteri delle interazioni uomo-ambiente. Pertanto appare improcrastinabile l’impegno per un uso sostenibile della risorsa acqua dal punto di vista ambientale e sociale, poichè l’acqua, al pari del suolo, è una risorsa finita e vulnerabile. E’ per questo che la legislazione europea e la stessa legislazione regionale pugliese recepiscono la necessità di proteggere le risorse idriche disponibili ottimizzandone la gestione e promuovendo la depurazione delle acque reflue ed il loro recupero. Sulla scorta delle considerazioni che precedono, il Consiglio Comunale di Nardò esprime la sua ferma contrarietà alla realizzazione del progetto di “collettamento dei reflui depurati presso l’impianto di Porto Cesareo a valle dell’impianto di depurazione di Nardò attraverso la prevista devastante condotta a terra di oltre sei km allocata in un’area protetta e sensibile dal punto di vista geologico, idrogeologico ed archeologico, nell’ambito del Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano”. Esprime altresì la sua contrarietà al “sistema di smaltimento a mare dei reflui rivenienti dall’impianto di depurazione di Nardò mediante condotta sottomarina”. Esprime infine la sua contrarietà alla modifica in tal senso del Piano di Tutela delle Acque sul quale il Comune di Nardò non si è mai espresso. Auspica invece, e con fiducia richiede all’AQP S.p.A. ed alla Regione Puglia di sospendere la realizzazione delle opere programmate e di promuovere adeguate ed approfondite indagini e studi di fattibilità per la sollecita realizzazione di sistemi alternativi di smaltimento delle acque depurate, così come previsto dalla Tab. 4 dell’allegato 5 del D.lgs. 152/2006 (Acque extra affinate per usi agricoli) utilizzando le reti irrigue già esistenti in loco, anche per restituire alla balneazione il lungo tratto di costa oggi interdetto. Questo sistema consentirebbe di non impoverire la falda, emungendo dai pozzi. Oltretutto, un collegamento tra il depuratore e la condotta idrica del Consorzio di Bonifica dell’Arneo, sarebbe facilmente realizzabile, visto che il percorso di quest’ultima passa a pochi metri dall’impianto di depurazione. Si potrebbero altresì realizzare delle Vasche di Stoccaggio delle acque affinate da utilizzare nel periodo estivo. In caso “troppo pieno” (circostanza che potrebbe avvenire durante il periodo invernale nel caso di intense precipitazioni), si potrà ricorrere all’attuale scarico a mare di Torre Inserraglio che in tal caso fungerebbe da “soccorso”. 1 marzo 2012 Condotta sottomarina, se ne parla in Consiglio NARDO’ – E’ il giorno del tanto atteso Consiglio comunale sulla condotta sottomarina. Il ribattezzato “tubo” dal popolo di facebook. Oggi l’assise cittadina ne discuterà e non sono esclusi colpi di scena. Del resto, era stato proprio il sindaco Marcello Risi uno dei più strenui sostenitori della condotta finalizzata a scaricare in mare, sulla costa di Torre Inserraglio, i reflui provenienti dal depuratore di Porto Cesareo; ma poi, sentito anche il malcontento generale, ha fatto un passo indietro lasciando intendere di aver maturato l’intenzione di ripensarci e dare parere contrario, in sede di conferenza dei servizi. Oggi se ne discuterà, come richiesto da sette consiglieri comunali di minoranza. L’incontro è fissato per le ore 16. Al Consiglio sono stati invitati anche Fabiano Amati, assessore regionale alle Opere pubbliche, Lorenzo Nicastro, assessore regionale all’Ambiente, Mino Frasca, consigliere provinciale, Giovanni Siciliano, consigliere provinciale, Raffaele Andriani, direttore tecnico Aqp, Massimo Pellegrini, responsabile procedimento Aqp ed i rappresentanti delle associazioni inserite nell'elenco dell'Ufficio Ambiente del Comune, ovvero Cosimo Manca (Italia Nostra Salento Ovest), Cosimo Giannuzzi (Legambiente Onlus), Graziano De Tuglie (Fare Verde), Guido Gaetani (CEP Difesa Ambientale), Francesco Muci (Comitato Tutela del Paesaggio), Agostino Indennitate (Comitato NO-TUB), Salvatore Falconieri (Guardie Ambientali d’Italia), Antonio Russo (associazione europea Operatori Polizia), Francesco Bove (Recupero Tradizioni Territorio), Chiara De Braco (Libera), Massimiliano Beccarrisi (Gruppo Speleologico Neretino Onlus), Caterina Scarafino (Pronatura Salento), Massimo Vaglio (Lega Italiana Difesa Animali), Marco Pisacane (Federazione Italiana Pescasportiva ed Attività subacquea), Claudio Pano (Federazione Coldiretti), Enzo Presicce (Comunità del cibo del Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano). 21 febbraio 2012 'No tub’. Più di mille firme in un giorno NARDO’ – Più di mille firme in un solo giorno. Un risultato che neppure gli organizzatori si aspettavano, a giudicare dai messaggi postati sul gruppo facebook “No tub”. E’ andata più che bene la raccolta firme contro il tubo progettato sulla costa di Torre Inserraglio per scaricare in mare i reflui provenienti dal depuratore di Porto Cesareo. Sotto il gazebo arancione posizionato in piazza Salandra, ieri, hanno firmato in più di mille e tra questi anche il cantante Maz Gazzè e l’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo. Nonostante la pioggia incessante. La petizione on line, invece, è stata firmata da 700 persone e letta 4047 volte (Qui per firmare la petizione) Molto soddisfatti gli organizzatori ed anche gli stessi firmatari. Una soddisfazione che deriva anche dall’aver visto il paese ed i cittadini muoversi, anche sotto il maltempo, per dire il proprio “no” al progetto. Di questa risposta popolare sarà difficile non tener conto. Ed infatti già nei giorni scorsi lo stesso sindaco Marcello Risi, uno dei sostenitori del “tubo”, ha annunciato di aver cambiato idea in merito e di voler esprimere parere negativo in sede di conferenza dei servizi. Intanto cresce il gruppo “No tub” su facebook, che ha già raggiunto i 2.500 iscritti. 16 febbraio 2012 Tubo di scarico in mare. Anche Risi ci ripensa NARDO’ – Sul “tubo”, come ormai è stato battezzato dal popolo del web, che dovrebbe convogliare nelle acqua di Torre Inserraglio i reflui provenienti del depuratore di Porto Cesareo, il sindaco Marcello Risi fa un passo indietro. Saranno state proprio le pressioni della rete – su facebook è nato il gruppo “No tub” e su internet è già attiva la petizione per dire di no al progetto – o forse semplicemente la volontà di vederci più chiaro, fatto sta che Risi è sceso dalla posizione di assoluta condivisione del progetto su cui si era arroccato in un primo momento, dichiarando di avere sempre più dubbi in merito ai lavori e di essere intenzionato a cambiare parere in conferenza dei servizi. “Resto del parere – ha detto – che la condotta, magari più lunga, serva a Nardò per assicurare mare e litorale puliti. L’Aqp dice di aver fatto degli studi delle correnti marine che ho chiesto di visionare”. La questione sta tutta nel depuratore di Porto Cesareo. Aqp starebbe infatti procedendo all’appalto dei lavori per la realizzazione della sola condotta e non anche dell’adeguamento del depuratore. Il che significa che a depuratore malfunzionante, le conseguenze sarebbero tutte delle comunità neretina. E dell’ambiente, soprattutto. 15 febbraio 2012 No tub. C’è la petizione on line NARDO’ – Prima un gruppo su facebook, “No tub”. Poi la petizione on line per chiedere l'anamento di ogni progetto di scarico di reflui fognari in mare e l'avvio di pratiche sostenibili. Cresce il movimento contro la realizzazione di una condotta sottomarina nei pressi di Torre Inserraglio, marina di Nardò, per lo scarico dei liquami provenienti dal depuratore di Porto Cesareo. Il costo dell’opera ammonta a 11 milioni di euro a cui si devono aggiungere le spese per l'energia elettrica necessaria ad azionare le pompe di sollevamento e spinta. “Torre Inserraglio – si legge nel testo petizione – si trova all'interno del ‘Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano’, zona Sic caratterizzata da numerose insistenze archeologiche di inestimabile valore, come quella d'Uluzzo, dove è stato individuato il primo Homo Sapiens d'Europa. La zona di sfocio, inoltre, è individuata a poca distanza dal Parco Marino di Porto Cesareo, per il quale è stato programmato un allargamento, che risulterebbe poi impossibile, proprio al mare che bagna il parco. Il gioco delle correnti, inoltre, potrebbe avere conseguenze nefaste anche per altre aree naturali e turistico ricettive vicine. La realizzazione dell'opera oltre ad avere costi esorbitanti inciderebbe in maniera pericolosissima anche sull'equilibrio idrogeologico dell'intera area”. Qui per firmare la petizione 7 febbraio 2012 ‘No tub’: fb si oppone allo scarico dei reflui in mare NARDO’ – Un grosso tubo nel mare di Nardò per scaricare i liquami di Porto Cesareo. 11 milioni di euro, più il costo dell’energia elettrica necessaria ad azionare le grandi pompe di sollevamento e spinta. E’ la proposta del sindaco di Nardò Marcello Risi e subito ha trovato l’opposizione dei cittadini in rete, dove, su facebook, è nato il gruppo “No Tub – No al mega tubo in mare. Sì al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura“, che conta circa 1.500 membri. La condotta sottomarina è prevista a Torre Inserraglio e dovrebbe essere lunga circa un chilometro, per spingere in mare i reflui fognanti provenienti dal depuratore di Porto Cesareo. “Un progetto assurdo”, si legge tra i vari commenti sulla bacheca del gruppo facebook. Il timore è ovviamente di un inquinamento del mare di Nardò ed a poco servono le rassicurazioni sul fatto che i reflui sarebbero già depurati e dunque non inquinanti. “Se quest'acqua è pulita perché va gettata a mare? E se è pulita, perché Porto Cesareo non la getta nel suo ma Ma c’è anche la preoccupazione per i costi di una tale operazione: Dubbi e proteste legittime che confluiranno nell’adesione ad una manifestazione di protesta che si sta organizzando, sempre via web; una sorta di “No tub day” trasversale ai partiti politico e nell’unico interesse del territorio.

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