Lecce. L’obiettivo è la lotta all’abusivismo. Anche per questo, Confartigianato ha chiesto alla Provincia una revisione delle tariffe
LECCE – Un mese di tempo per mettersi in regola. Grazie all’intervento di Confartigianato, gli impianti pubblicitari installati su tratti interni di strade provinciali possono essere regolarizzati entro trenta giorni. Poi scatterà l’attività di accertamento da parte della Provincia. L’accordo è stato raggiunto venerdì nel corso di un incontro tra i rappresentanti della Provincia (il presidente, Antonio Gabellone, il capo di Gabinetto, Luigi Mazzei, il dirigente del servizio Trasporti e viabilità, Stefano Zampino) e quelli di Confartigianato Imprese Lecce (il direttore Amedeo Giuri, il presidente della categoria Comunicazione, Valerio Melcore, il vicepresidente della categoria, Alessandro Scardia, il segretario della categoria, Antonio Santoro). Durante la riunione si è discusso delle modalità di applicazione della transazione per le violazioni già accertate (delibera della Giunta provinciale 64/2012) e dell’attività di accertamento sugli impianti. I rappresentanti di Confartigianato hanno dichiarato la propria condivisione all’azione di razionalizzazione sull’impiantistica pubblicitaria avviata dalla Provincia. “Il fenomeno dell’abusivismo selvaggio, che per oltre un decennio ha proliferato indisturbato, ha costretto anche le aziende sane del settore ad adeguarsi per rimanere competitive sul mercato”, hanno detto. Riguardo agli impianti installati su tratti interni di strade provinciali, muniti di autorizzazione comunale ma privi del necessario a osta della Provincia, il presidente Gabellone ha assicurato che gli accertamenti saranno avviati non prima della seconda metà del mese di ottobre ed ha invitato, pertanto, le imprese interessate a fornire alla Provincia l’elenco degli impianti, per consentirne la regolarizzazione, se conformi alle prescrizioni del codice della strada, prima dell’avvio della campagna di accertamento. La Categoria ha chiesto anche l’attivazione di un tavolo di confronto per la revisione del Regolamento, con particolare riferimento agli oneri previsti, che “sono notevolmente superiori rispetto a quelli fissati nelle province limitrofe ed alla media nazionale e sono comunque insostenibili per le aziende, soprattutto in una fase recessiva che vede ridotti drasticamente gli investimenti pubblicitari”. Palazzo dei Celestini ha assicurato la piena disponibilità ad avviare tale confronto.