D'Antini Solero: 'espandiamoci a nord'

Lecce. L'Assessora provinciale D'Antini guarda con interesse all'intenzione manifestata da alcuni Comuni a sud di Brindisi di aggregarsi alla Provincia di Lecce

“Il nord Salento è un unicum territoriale, culturale, sociale ed economico e non può guardare alle sfide del futuro in maniera divisa e soprattutto disorganica. Proprio per questo, le richieste di alcuni comuni della provincia di Brindisi, che confinano con il territorio della provincia di Lecce, di entrare a farvi parte anche amministrativamente, non solo non sono da sottovalutare, ma devono intendersi da un lato come il completamento di una storia civica e dall’altro come un’ opportunità economica e sociale da non lasciarsi sfuggire, visto che la possibilità di entrare a far parte dello stesso ente di coordinamento di riferimento, garantirebbe una migliore e più omogenea erogazione di servizi basilari che aumenterebbero la cifra del benessere collettivo. Le forti tradizioni agricole, culturali, storiche dell’intero nord Salento, si pensi alle bellissime campagne, alle distese di ulivi, alle masserie fortificate, agli antichi frantoi ipogei fanno di questo lembo di territorio una risorsa che non può essere trascurata, ma valorizzata in tutte le sue peculiarità. La forte attrattività naturalistica può diventare, se ben coordinata ed organizzata, un’ autentica leva di sviluppo turistico ed economico: non vi è ombra di dubbio che, se voluta dai cittadini, la comune appartenenza ad un unico ente territoriale, nella fattispecie la Provincia di Lecce, consentirebbe più adeguate attività di marketing territoriale e promozione, per il benessere socio economico del nostro territorio. Comuni che confinano, ma appartengono a diverse province, soffrono la situazione di confinanza in maniera palese, poiché per l’erogazione di determinati servizi rischia di sfuggire il criterio di responsabilità che individua a quale ente siano in capo determinate attività. L’importante fase di riorganizzazione degli enti periferici dello Stato può essere vissuta a tutti gli effetti come una opportunità e sarebbe sbagliato non ascoltare la voce che giunge dalle comunità”.

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