Un omicidio di tanti anni fa
Ovviamente sbaglia chi pensa che la canzone sia solo il ritmo dei palpiti cardiaci d'un amante infelice. Erano cantati i poemi omerici e le gesta dei paladini. Magari prima di una battaglia, tanto per gasare i combattenti. Canzone, insomma, come trasmissione orale. E non solo leggenda, ma storia, cronaca, informazione e controinformazione. Andiamo dunque a recuperare, vista anche la data, un pezzo raro: un canto raccolto da Ernesto De Martino e qui ripreso dal Cantacronache, esperienza madre di tutto il cantautorato italiano del secondo '900. Tono e stile sono da cantastorie (qui soggetti a invadente restauro, però può piacere), tuttavia non si muore a Roncisvalle, ma si scompare di punto in bianco a Roma, sul Lungotevere. “Canto il delitto di quei galeotti / che con gran rabbia vollero trucidare / il deputato Giacomo Matteotti”… Il nome del capo della banda era anche il nome del capo del Governo e la canzone lo denuncia senza mezzi termini. D'altronde lo stesso Mussolini, in un discorso tristemente famoso, si assunse la responsabilità politica, morale e storica di tutto quanto era avvenuto. Prova che la coerenza, certe volte, è un valore decisamente sopravvalutato.