Gli eroi silenziosi che fanno impallidire i Lusi e le Mauro

Storia di piccole lotte quotidiane contro la mediocrità e l’ottusità del Sud

L’insegnante di mia figlia compra da sé pacchi di carta per fare le fotocopie. La scuola non passa la carta, e questa non è una novità. Non c’è carta, né sapone, né carta igienica nella scuola italiana, perché non ci sono soldi. Il fatto è che gli studenti del sud Italia sono risultati più scarsi alle prove Invalsi, cioè gli esami che servono per misurare con criteri oggettivi il livello di apprendimento degli studenti. Certo, con punte di eccellenza, come per esempio la lettura. C’è un esercito di piccoli lettori, quasi il 12% della popolazione degli studenti del Sud che legge con ottimi risultati. Nella scuola di mia figlia però non solo manca la carta, ma anche la biblioteca. E manca perché non c’è nessuno che la tenga aperta. Non c’è nessuno che si prenda la briga di prestare i libri ai piccoli lettori. La biblioteca è chiusa, nonostante l’insegnante abbia fatto l’impossibile per organizzare momenti di lettura con i bambini. La maestra potrebbe anche non comprare la carta di tasca propria, ma così non potrebbe organizzare le simulazioni per le prove Invalsi che si tengono alla fine dell’anno. E i ‘suoi’ bambini entrerebbero nel calderone degli studenti del Sud con scarsi risultati. Invece lei non ci sta. Li vuole preparati, i ‘suoi’ bambini, fa le simulazioni, li esercita. E compra tanta carta. Alla ottusa chiusura della biblioteca oppone l’ottimismo della condivisione: spinge i bambini a portare i libri in classe, a scambiarseli, a tenere nello zaino sempre un volumetto su cui discutere. Ieri c’era l’incontro scuola-famiglia. Il suo racconto, la sua caparbietà mi hanno commosso. Quando vomitano disprezzo sulla scuola pubblica italiana, pensiamo con gratitudine a quest’esercito di piccoli grandi eroi. La loro pulizia morale e il loro senso del dovere fanno impallidire ogni storia vergognosa su tesoretti di diamanti, lingotti e case a Genzano. Queste persone sono la spina dorsale dell’Italia che può rinascere.

Leave a Comment