No alla violenza sulle donne. Anche a Lecce il sit in Udi

Lecce. Appuntamento alle 19, in piazzetta De Pace per riflettere sui tanti casi di donne costrette ad affrontare, da sole, un processo per stupro

LECCE – Anche Lecce scenderà in piazza, oggi, per dire di no alla violenza di genere a dimostrare solidarietà alle donne che si trovano, da sole, a dover affrontare un processo per stupro. Eventi ed i sit in in tutta Italia sono stati organizzati da Udi – Unione donne italiane, in occasione della riapertura del processo nei confronti degli otto presunti violentatori della ragazza, a Montalto di Castro (Viterbo), che all’epoca dei fatti, il 2007, era appena 15enne. // I fatti La notte del 31 agosto 2007, nel Comune del Viterbese, dopo una festa, una 15enne venne stuprata da otto coetanei. Denunciò il fatto e si trovò a dover affrontare un processo per stupro in totale solitudine. Il sindaco della città pagò 20mila euro di spese legali per gli otto accusati, che vennero “messi in prova” per 24 mesi dal Tribunale di Roma, che avrebbe poi potuto dichiarare “estinto” il reato. Loro dicono di aver scritto una lettera per dire il loro pentimento. Il dolore della ragazza, però, difficilmente si estinguerà. Ma la giovane vittima e la sua famiglia non hanno ceduto, nonostante le voci, nonostante le parole a mezza bocca, nonostante un intero paese si sia rivoltato contro di loro, insinuando che si sia trattato di una “ragazzata” e che la minore non fosse “nuova” a certe pratiche. // Il sit in leccese Così oggi, dopo quasi cinque anni, il processo contro gli otto presunti molestatori si riaprirà. E la ragazza avrà dalla sua una intera rete di donne (ma anche di uomini) che le manifesteranno il loro sostegno e che scenderanno in piazza al suo fianco. La manifestazione salentina si terrà a Lecce alle ore 19, in piazzetta De Pace (via Trinchese angolo via Cavallotti) ed è organizzata da Udi Macare Salento. Un sit in analogo si svolgerà alle 19.30 a Brindisi in via Nazario Sauro all’ex parco della Rimembranza. L’intento di Udi Macare è di riunirsi, donne e uomini, senza sigle di partito. Chi vuole potrà portare con sé fiaccole e lumini per testimoniare del crimine più diffuso contro le donne. Le responsabili dell’associazione leggeranno alcuni brevi messaggi che le donne hanno affidato all’Anfora della Staffetta, che viene portata in giro in tutta Italia, passando di mano in mano. Chiunque potrà leggere ed esprimere un proprio pensiero sul tema.

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