Sono le parole dell’europarlamentare, Raffaele Baldassarre (Pdl), di fronte all'emergenza che ha coinvolto le coste del Nord Africa e l'Italia
“Il Salento non deve essere lasciato da solo ad occuparsi di questioni e faccende di interesse nazionale e internazionale”. Sono le parole dell’europarlamentare, Raffaele Baldassarre (Pdl), di fronte all'emergenza immigrati che ha coinvolto le coste del Nord Africa e l'Italia. “All'indomani della fuga di Ben Ali dalla Tunisia – dice Baldassarre – una delle maggiori esperte di politica interna tunisina, Sihem Bensedrine, annunciava che la 'rivolta del pane' sarebbe stata solo una prima scintilla di una ribellione più estesa all'interno del mondo arabo. Una profezia divenuta realtà in pochi giorni con il contagio rivoluzionario da parte di altri paesi, tra cui Egitto, Libia, Yemen e adesso anche la Siria. Mentre le rivolte democratiche coinvolgevano l'Egitto, una seconda profezia, stavolta lanciata dal Ministro per l'Interno Maroni, relativizzava i rischi dei flussi migratori derivanti dalla 'rivoluzione araba'. 'Le rivolte democratiche in atto in questi giorni e in queste ore sia in Egitto che nel resto del nord Africa, hanno per l’Italia un risvolto potenzialmente drammatico. Le coste italiane rischiano di dover fronteggiare un esodo da 80mila persone'. Queste le parole di Maroni rilasciate alla stampa il 15 febbraio scorso. Da allora, nell'arco di sole sei settimane, la minaccia di una guerra civile in Libia è divenuta realtà. Nel frattempo, sull'isola di Lampedusa, il numero degli immigrati ha superato quello degli abitanti. A Manduria, intanto, gli immigrati tunisini, arrivati domenica 27 marzo, tentavano di fuggire già dopo poche ore. Pochi giorni dopo seguivano le dimissioni “per protesta” del sindaco del comune tarantino. “Ho annunciato le mie dimissioni al sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano – così l'ex-sindaco Paolo Tommasino (PdL)-, al quale ho anche comunicato che non intendevo più incontrare il ministro Maroni. Non si può prendere in giro un territorio, non si può dire lunedì, come è stato fatto in Municipio a Manduria, che i profughi non saranno più di 1.400-1.500 e poi nel giro di 48 ore annunciarne l'arrivo di altri 1.500 con una nuova nave”. “Si tratta di una sconfitta per l'intera comunità internazionale e di uno dei momenti peggiori per il processo d'integrazione europea”, questo il commento inequivocabile dell'eurodeputato pugliese Raffaele Baldassarre. “È evidente come le politiche europee siano del tutto insufficienti per fronteggiare una crisi del genere e assicurare soluzioni a lungo termine di contrasto all'immigrazione clandestina”, così Baldassarre. “Il problema non è solo politico, bensì strutturale e giuridico. Infatti, mentre i Trattati inneggiano alla solidarietà europea, il sistema di Dublino, che impone al richiedente asilo di presentare la domanda nello Stato di transito, di fatto impedisce una condivisione dei flussi migratori”. “Questa struttura legittima il rifiuto di Austria e Germania di accogliere profughi tunisini arrivati in Italia”. “E mentre la Francia utilizza le basi militari messe a disposizione dall'Italia per condurre una guerra di conquista contro la Libia, Sarkozy rifiuta una partenza d'immigrati verso il suo paese, che dalla maggior parte dei tunisini indica come destinazione finale.” Sono queste le ragioni, che hanno spinto gli europarlamentari italiani e maltesi a chiedere un posizionamento da parte della Commissione europea. L'interrogazione presentata dagli eurodeputati del Gruppo PPE chiede alla Commissione di riconoscere la straordinaria gravità concernente l'emergenza “immigrazione clandestina” a Lampedusa. Nell'interrogazione si chiede un intervento congiunto da parte degli Stati membri per fronteggiare e distribuire, il flusso sproporzionato di immigrati che si riversano sulle coste italiane. Flusso che sarà equamente sezionato, così come ha dichiarato il Ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, attivo fin da subito per rispondere alla domanda di sicurezza della popolazione salentina. Saranno coinvolti tutti gli attori locali – ha assicurato il Ministro – con il coordinamento delle Province e delle Prefetture”.
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