COGEAM di Ugento: nuovo rialzo?

Mario Ricchiuto scrive alla redazione del Tacco per alcune riflessioni sul consorzio COGEAM, in relazione al'articolo del 23/03/2012 sull'emergenza rifiuti

Alla Redazione “Il Tacco d’Italia”. L’emergenza rifiuti non è solo questione di raccolta differenziata e di stipendi non pagati ai dipendenti del consorzio COGEAM (impianti di Cavallino, Poggiardo, Ugento), ma anche e sopratutto questione di corretta gestione degli impianti medesimi. Questi continuano come le precedenti discariche a impestare l’aria con i miasmi, sopratutto nel periodo estivo. Si hanno quindi buone ragione di sospettare che gli impianti di bio-stabilizzazione, come tutti in gran parte gli impianti che trattano rifiuti, non funzionano come dovrebbero. Sarebbe interessante dimostrare CHI e IN CHE MODO avvengono i controlli sul corretto funzionamento degli impianti. Insomma, siamo punto e a capo: corruzione e affari dettano legge. I politici, gli amministratori e le forze dell’ordine “sono scattati sempre sull’ATTENTI” di fronte ai dottori dell’immondizia. Si parla tanto di raccolta differenziata e dei rifiuti umidi con cui produrre concimi per l’agricoltura. Sarebbe ottima cosa. Ma poi chi controlla la corretta gestione degli impianti di compostaggio ? Quella minoranza di cittadini che subiscono i primi danni sono abbandonati a se stessi. Si rivolgono agli amministratori che, in generale, sono i primi collaboratori e alleati di chi gestisce l’affare rifiuti. Voi del “tacco” queste cose le sapete meglio di me e dovreste, a mio avviso, dirle ogni qual volta che il vostro periodico affronta la questione rifiuti. Dimenticavo di dire che la discarica di servizio soccorso della COGEAM di Ugento, per le ragioni che voi ben sapete, si colmerà molto prima rispetto ai tempi previsti (a tutt’oggi è già colma la terza parte). Sarebbe interessante comunicare ai cittadini dove penseranno poi i comuni di smaltire i loro rifiuti (?) Si ricorrerà, come al solito, ad un rialzo della stessa discarica? Saluti a tutti e grazie per il vostro lavoro. Mario Ricchiuto

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