Parabita. Dieci anni di reclusione per l’uomo accusato di aver abusato dell’allievo di doposcuola della moglie. Uccisa cinque anni fa dalla madre del bambino
PARABITA – Dieci anni di reclusione. La Corte d’Appello ha confermato la condanna per il sarto di Parabita, Luigi Compagnone, 85 anni, accusato di aver molestato e violentato un bambino di sette anni che frequentava il doposcuola tenuto dalla moglie. La storia esplose nel novembre di cinque anni fa quando una donna venne a sapere dal proprio figlioletto degli atti cui lo costringeva l’uomo ed allora, dopo aver assunto dell’alcol pur essendo astemia ed aver messo in macchina dei coltelli da cucina, si precipitò a casa della maestra di doposcuola, Jole Provenzano, uccidendola. E lo stesso tentò di fare con il marito, Compagnone appunto, che rimase solo ferito. La donna è agli arresti domiciliari; deve scontrare in tutto sette anni. Dall’incidente probatorio del piccolo però emersero i dettagli di quelle storie; per questo l’anziano, che in più occasioni avrebbe preso da parte il bambino per molestarlo in vari modi provocandogli anche del dolore, come il bimbo riferì, è stato rinviato a giudizio. E ieri la Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado ribadendo il risarcimento di 15mila euro a testa ai genitori della piccola vittima degli abusi. Articoli correlati: Uccise moglie del pedofilo. Chiesta la grazia “Ero bambina. Mi ha molestata” Parabita. Materiale pedopornografico nel pc di Compagnone
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