Squinzano. La pm Carmen Ruggiero ha chiesto l’incidente probatorio per verificare, direttamente dalle presunte vittime, la veridicità dei fatti contestati
SQUINZANO – Maltrattamento verso i bambini e violenza sessuale aggravata. Sono le terribili accuse nei confronti di una maestra d’asilo. La 54enne di Guagnano insegnava fino a pochi mesi fa in una scuola dell’infanzia di Squinzano ma recentemente è stata allontanata dall’incarico e le sono state affidate mansioni che la tengano lontano da minori. Secondo l’accusa si sarebbe macchiata di colpe gravissime nei confronti dei piccoli che frequentavano della scuola di via Tagliamento. Il sostituto procuratore Carmen Ruggiero ha chiesto l’incidente probatorio che dovrà verificare quelle che al momento sono solo ipotesi: la ricostruzione della pm parla di schiaffi, strattonamenti, spintoni rivolti ai bambini fino a farli sbattere contro il muro; racconta del divieto di bere per dissetarsi e persino di calci ai testicoli. Infine, di episodi ancora più torbidi: i piccoli sarebbero stati invitati a spogliarsi e la maestra li avrebbe palpeggiati. Oltre a questi atti, ci sarebbe state anche altre forme di abusi sessuali mascherati da gioco, come quello della “punturina” per cui ogni bambino era chiamato a dare un pizzicotto sul sedere del bambino denudato o quello che prevedeva di cingere un nastro al collo di alcuni alunni e di portarli in giro come fossero cagnolini per poi prenderli a calci. Le indagini sono partite lo scorso novembre quando alcuni genitori hanno iniziato a sporgere le prime denunce dicendosi preoccupati di ciò che accadeva in classe. Scavando sull’attività della docente, sarebbero emersi dettagli analoghi a quelli riferiti dai bambini anche per il periodo in cui la donna insegnava nella scuola di Veglie. In generale, il clima in aula sarebbe stato pesante ed all’insegna della frustrazione per i piccoli, con la maestra che avrebbe spesso urlato ed offeso i suoi alunni. Saranno i bambini, in sede di incidente probatorio, a confermare o meno questa ricostruzione dei fatti.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding