Racale. Sciolta la riserva; ieri l’annuncio ufficiale del candidato del Pdl, attuale vicesindaco
RACALE – Salgono a quattro i candidati in corsa per la conquista del Palazzo comunale di Racale. Donato Metallo, giovane candidato sindaco per il Pd; Silvio Causo con la lista civica sostenuta dal consigliere provinciale Stefano Minutello e altri assessori e consiglieri uscenti; l’onorevole Lorenzo Ria, sostenuto da Sel e Diversi per Passione e affiancato dall’ex sindaco tavianese Salvatore D’Argento (ma questa è ancora un’indiscrezione) e da ieri sera Francesco Cimino per il Pdl. “Nei momenti difficili c’è bisogno di alleanza tra la gente”: è questo lo slogan di apertura del movimento ‘Alleanza per Racale’, guidato dal candidato sindaco (vicesindaco uscente e vicepresidente provinciale Pdl) Francesco Cimino. Lo abbiamo incontrato insieme ad uno dei suoi candidati consiglieri Jimmy Nuzzo, attuale assessore ai Lavori pubblici (ed assessore da venti anni, dal 1993) che ha colto l’occasione per comunicarci una notizia fresca fresca ovvero il finanziamento di 2.650.000 euro ottenuto per i lavori legati alla fognatura bianca e al risanamento della situazione di alcune aree sottoposte ad allagamento che portano enormi disagi ai cittadini. Cimino, giovane avvocato di Racale, ha spiegato che il suo è “un movimento cittadino nato dal basso, dalla gente ed è stato un continuo crescendo in questi ultimi giorni; questo movimento cittadino ha contattato le diverse forze politiche presenti sul territorio e ha raggiunto un accordo ufficiale con ‘Futuro e Libertà’, con La Destra e anche il 90% dei componenti di ‘Puglia prima di tutto’“. Che tipo di progetto è il vostro e come pensate di conquistare la fiducia dell’elettorato? “C’è bisogno di un’operazione verità, dalla quale finalmente emerga ciò che è accaduto dal punto di vista finanziario e amministrativo, i rimedi posti in essere e la situazione attuale in cui versa il paese. Abbiamo affrontato momenti difficili ma è proprio in questi momenti che serve l’alleanza, unire le forze per poter far tornare la nostra Racale una città modello, com’è stata dal ’97 al 2002 e ancora dal 2002 al 2007. Da quel momento in poi invece sono intervenuti diversi fattori che purtroppo hanno rallentato molto la nostra capacità amministrativa: noi che siamo rimasti abbiamo cercato di resistere, piuttosto che abbandonare la nave, come molti invece hanno fatto, dimenticando che su quella nave c’era la nostra Racale ed i suoi cittadini, che rischiavano di andare alla deriva. Fortunatamente noi siamo riusciti a tenere duro e ad approvare un piano di risanamento che tra un anno e mezzo ci porterà a risolvere totalmente le criticità finanziarie. Posso già anticipare che sarà rispettato il patto di stabilità e quindi si darà una boccata d’ossigeno all’economia, completeremo i lavori pubblici legati alle reti idriche della periferia, sistemeremo le strade, tenendo in debito conto che quest’anno si sono avviati molti lavori (pubblici e privati) che hanno causato importanti disagi alla viabilità. Abbiamo anche ottenuto diversi importanti finanziamenti: 830.000 euro per infrastrutture nella zona industriale, 715.000 euro per la nuova piazza di Torre Suda (piazza della Vittoria) volta a migliorare anche il nostro biglietto da visita per il turismo e ancora 350.000 euro per l’efficentamento energetico del nostro Municipio, altri 350.000 euro insieme alla collaborazione del I polo (professor De Iaco) per l’efficentamento energetico degli Istituti scolastici, 260.000 euro per il Sistema ambientale e culturale (Sac), 6.900.000 euro dalla Regione Puglia per il completamento della rete idrica a Racale e Torre Suda. L’ultimo finanziamento in ordine di tempo è arrivato 48 ore fa da parte della Provincia di Lecce per un importo di 30.000 euro da destinare al completamento di piazza San Sebastiano”. Quindi precedenza ai lavori pubblici? “Prima di tutto al piano di risanamento, poi al completamento dei lavori pubblici e al ripristino di una buona e funzionale viabilità. Vorremo poi sensibilizzare la cittadinanza per aumentare quel 15% riguardante la differenzazione dei rifiuti. Servirà e sarà fondamentale una condivisione dello sforzo da parte dell’intera comunità per diminuire i costi di conferimento in discarica dei rifiuti urbani. Naturalmente è importantissimo poi ascoltare i bisogni, quelli veri, della gente. Noi eravamo un paese agricolo, successivamente siamo diventati il secondo paese in Europa per produzione di calzini. Poi, purtroppo, la mancata difesa di questo settore con l’invasione dei prodotti cinesi, ha veramente messo in ginocchio un’economia florida (da sola Racale elevava di 2 punti il Pil della provincia di Lecce) ed ormai il Tac è in ginocchio”. I giovani, oggi, su cosa dovrebbero puntare secondo lei? “Dovrebbero guardare in due direzioni: l’agricoltura ed il turismo. Un’agricoltura biologica e dop e un turismo sia rurale sia balneare, ma qualificato e organizzato in maniera professionalizzante. Non bisogna più improvvisare, ma professionalizzarsi. Si stanno facendo strada una serie di giovani imprenditori ed operatori del settore che hanno una marcia in più e possono fare la differenza, bisogna crederci. Si deve valorizzare anche il centro storico, il Gal (gruppo di azione locale con sede a Racale) ha finanziato sei progetti di ristrutturazioni in dimore storiche volte a divenire albergo diffuso”. Che cosa pensa di Area Vasta e del progetto Tram? “Area Vasta è partita con tante buone intenzioni, ma non si è saputo coagulare in maniera concreta alcun obiettivo prefissato, anzi si è provocato un rallentamento del percorso delle proposte finanziarie, perché c’è stata una difficoltà a recepire una ‘filosofia’ nuova, c’è stato un problema di predisposizione a condividere un percorso. In effetti non c’è alcuna buona prova tangibile di risultati attesi e raggiunti, ma è importante iniziare a ragionare in questi termini, oggi non si può prescindere da Area Vasta. Il problema reale è che è difficile far arrivare tutti questi discorsi alla gente, perché i cittadini sono stanchi di promesse; il disagio della gente dipende dalla politica che si parla addosso in politichese. Ci si deve invece rendere conto che questo è un momento delicato per tutti e che c’è davvero bisogno di alleanze tra le persone mettendo da parte le velleità per concentrarsi su soluzioni fattibili e tangibili nell’immediato, solo così si può pensare che il cittadino torni a sperare, a credere e ad investire la propria fiducia negli esponenti politici, che non debbono far altro che rappresentare davvero i cittadini stessi. Riguardo al Tram, innanzitutto preferirei ‘Altamera’ (nome consegnato da un’idea dell’amico racalino, residente a Roma, Roberto Panico) per Alliste, Taviano, Melissano, Racale. Quello che in realtà mi convince poco è la chiarezza nelle tappe di questo progetto; per non favorire un’area rispetto ad un’altra bisognerebbe bloccare i percorsi amministrativi in corso dei diversi Comuni. Se mi si presentasse un progetto chiaro in cui si spiegasse passo dopo passo quale sarà il filo conduttore delle manovre e dei percorsi, sarei il primo ad essere favorevole, ma se invece si deve configurare come un tappo per l’economia locale, allora no”. Che cosa ci dice della legalità oggi a Racale, dopo l’allarme lanciato dal procuratore nazionale antimafia Cataldo Motta circa le infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni e nelle squadre di calcio? “Nutro la massima fiducia nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine. Inoltre penso sia dovere istituzionale di un sindaco garantire collaborazione con tutte le forze del’ordine presenti sul territorio e le Autorità istituzionali preposte al rispetto della legge e all’ordine pubblico. Ciò anche per restituire la giusta serenità a chi vuole fare sport, soprattutto ai ragazzi e ai bambini che praticano il calcio con tanta dedizione”.
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