Augusta, gli ‘occhiali’ vadano a processo

La più vasta operazione contro la Sacra corona unita degli ultimi anni ha svelato la punta dell’iceberg: i collegamenti tra la mafia e i colletti bianchi

Sono 67 le persone indagate all’interno dell’inchiesta “Augusta”, durata quattro anni e che ha portato all’arresto di 49 persone che secondo la Procura hanno collegamenti più o meno diretti con il clan del boss della Sacra corona unita Totò Rizzo, già condannato per mafia. Per intenderci, si tratta dell’indagine che ha gettato nel panico la “Lecce bene”, perché nero su bianco, nell’informativa dei Ros, erano contenuti i nomi in codice con cui chi riforniva di cocaina i professionisti leccesi chiamava la droga: nomi fantasiosi come “occhiali” e “biglietti per lo stadio”. Poi il procuratore Motta ha smentito, affermando che quei nomi non erano nomi in codice e che non c’è all’interno delle intercettazioni alcun elemento che possa far pensare ad un collegamento tra la Scu e la Lecce che conta. Le indagini ora sono chiuse e quando si andrà a processo, oltre a far luce sulle nuove modalità di riorganizzazione della Scu, si dovrà fare chiarezza anche sul coinvolgimento o meno della classe dirigente salentina con gli ambienti criminali. Chissà se basterà un comunicato ufficiale della Procura per evitarlo.

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