Dimissioni in bianco. Bellanova: ‘Il ministro spieghi perché non ripristina la legge’

Roma. La deputata salentina chiede al ministro Fornero maggiore attenzione al tema e di restituire al Parlamento la facoltà di legiferare in merito

ROMA – Quella delle dimissioni in bianco resta una pratica diffusa al punto da rappresentare, ancora oggi, una piaga sociale. Riflettere su certi temi, oggigiorno, è d’obbligo. In diverse occasioni la politica l’ha fatto, cercando soluzioni, ma rimanendo tuttavia su un a di fatto in campo pratico. Nelle scorse settimane sembrava che il Parlamento avrebbe preso in seria discussione la questione, studiando possibili provvedimenti che arginassero il fenomeno. Anche questo tentativo è fallito. La deputata salentina del Pd Teresa Bellanova, membro della Commissione Lavoro e relatrice della proposta di legge contro le dimissioni in bianco, chiede alla ministra del Lavoro Fornero di spiegarne il perché. “Qualche settimana addietro – dice Bellanova – il sottosegretario al Welfare, Maria Cecilia Guerra, riconoscendo l’estrema gravità del fenomeno delle dimissioni in bianco, aveva auspicato che si potesse dar vita a un lavoro serio e costruttivo in Parlamento. Ieri abbiamo appreso che il ministro Fornero ritiene che non sia opportuno ripristinare la legge che, a suo dire, è stata abrogata a causa di problemi di applicazione e che l’intenzione pare esser quella di mettere queste norme nella riforma del mercato del lavoro. Al di là della discrepanza delle due affermazioni, mi pare che, purtroppo, ancora una volta come nel recente passato si stia mettendo in discussione il ruolo che deve avere il Parlamento. Poco tempo addietro abbiamo iniziato una discussione in merito ad un provvedimento in corso circa le dimissioni in bianco, ritengo sia quanto meno di buon senso proseguire su questo percorso. Il ministro dice che vi sono problemi di applicabilità? Bene, noi vorremmo sapere quali sono questi problemi e possibilmente vorremmo saperlo nelle sedi deputate al confronto democratico, prima di leggerlo sulla stampa. La pratica delle dimissioni in bianco ad oggi, purtroppo, è ancora diffusa e si attesta come una vera e propria piaga sociale. Un fenomeno così deplorevole ha necessità di esser affrontato con efficacia ed immediatezza, ma anche con la pratica del confronto, della discussione costruttiva e della condivisione. Solo in questo modo questo retaggio culturale può essere scardinato. Il tempo del ‘ghe pensi mi’ credo sia terminato. Si faccia presto, dunque, per restituire ai lavoratori ed alle lavoratrici un efficace strumento normativo per contrastare questa barbarie, ma si lavori restituendo al Parlamento la sua funzione costituente: quella di legiferare”.

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