Giornata delle professioni. A Lecce tutti a raccolta

Lecce. Semplificazione, sussidiarietà, sviluppo, innovazione, sicurezza, energia, ambiente. Le proposte delle professioni ‘tecniche’ per l’Italia

LECCE – Anche i professionisti leccesi aderiscono alla giornata nazionale delle professioni. E lo fanno chiamandosi a raccolta per un dibattito sul futuro della professione all’indomani della manovra sulle liberalizzazioni del Governo Monti. In collegamento in diretta via web con il convegno nazionale, è stata data lettura del documento unitario condiviso dai due milioni e 300mila iscirtti agli ordini professionali in tutta Italia.

Giornata delle professioni_intervento De Fabrizio

Questo il documento: “La giornata delle professioni è una grande occasione per tutti i professionisti per dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che non siamo semplicemente delle categorie che difendono i propri privilegi, ma un incredibile forza-lavoro di questo Paese, che lavoriamo con competenza e passione, credendo nel nostro lavoro e perciò non vogliamo mettere un freno alla modernizzazione del Paese, ma anzi, intendiamo partecipare attivamente ad un processo ormai ineludibile. E’ il caso di ricordare alcuni dati, pubblicati martedì scorso da Il Sole 24 ore: gli iscirtti ai 27 ordini e Collegi italiani sono 2.300.00, di cui 1.500.00 iscritti alle casse di previdenza, il volume d’affari complessivo è pari a 195,8 miliardi di euro. E infine, dato molto significativo, le donne rappresentano il 40% degli iscritti, con un trend fortemente in crescita. Gli Ordini non sono sindacati, ma organi di magistratura, quindi non difendono interessi di categoria. Nei giorni scorsi il Governo, grazie alla mediazione del Ministro di Giustizia Severino, ha ascoltato le proposte degli ordini su alcuni provvedimenti in corso di approvazione, accogliendole in parte. Oggi, non professionisti, chiediamo con forza di essere parte attiva di quel processo di modernizzazione, di esser messi nelle condizioni di continuare a lavorare, per far si che la microeconomia che rappresentiamo singolarmente, ma che in 2.300.000 diventa macroeconomia, possa ripartire per contribuire a far ritornare l’Italia uno dei paesi europei più competitivi, come lo è sempre stato, non tanto per la ricchezza economica, quanto per la ricchezza culturale ed intellettuale che ha sempre, modestamente, prodotto. Sono intervenuti: Daniele L. De Fabrizio, presidente Ordine Ingengeri Massimo Crusi presidente Ordine Architetti Domenico Ditolla presidente Ordine Farmacisti Andrea Tavassi vicepresidente Notai Antonio Laurenti presidente Periti industriali Diego Favale, presidente ordine dei Chimici Interventi dalla platea: Massimo De Pascalis, vicepresidente Veterinari Nadia De Virgilio, vicepresidente collegio Ostetriche Antonio Patavia, per il Collegio Geometri Antonio Coluccia, componente della Fondazione Studi, del consiglio nazionale dei consulenti del lavoro: per i consulenti del Lavoro Antonio Bruno, per gli Agronomi

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