Casa delle donne, tornano gli incontri. Ma senza sede

Lecce. Il ciclo di seminari è dedicato alle donne che hanno contribuito alla storia dell’intero genere femminile. Martino: “Difficile continuare senza una sede”

LECCE – Virginia Woolf e le altre. Le donne che hanno fatto la storia, che hanno stravolto il modo nel quale vivevano compiendo grandi passi in avanti per l’intero genere femminile. La Casa delle donne di Lecce riparte con un nuovo ciclo di incontri. Andranno avanti per i mesi di marzo, aprile e maggio toccando varie tematiche relative alle politiche di genere e coniugando l’approfondimento di figure storiche come Virginia Woolf, Simone De Baauvoir, Carla Lonzi, alla trattazione di temi contemporanei quali il rapporto sessualità/ sicurezza, i consultori e il vivere quotidiano delle donne nella società contemporanea. Un altro importante aspetto è il coinvolgimento delle giovani generazioni a conoscere ed approfondire questi temi per rafforzare la loro consapevolezza che i diritti delle donne di oggi sono frutto delle battaglie delle donne di ieri. Oggi alle ore 18, presso le Officine Culturali Ergot in piazzetta Falconieri a Lecce, Daniela del Bene approfondirà la figura di Virginia Woolf con le studentesse e gli studenti del liceo Classico Palmieri. Gli incontri successivi si svolgeranno con diverse ospiti in diverse sedi della città. Com’è noto, infatti, la Casa delle Donne è da tempo senza casa, in seguito allo “sfratto” della Provincia di Lecce dall’ex liceo Musicale Tito Schipa (ora in fase di ristrutturazione). “Una situazione non facile – commenta Paola Martino -. Non è facile per le donne che animano questa realtà del territorio, frutto della miscela di nove associazioni di donne che hanno voluto mettere insieme i loro obiettivi e le loro politiche per diffondere una cultura di genere, portare avanti le attività senza una sede fisica. Solo la determinazione e la forza delle donne può riuscire in questo e lo dimostra il fitto calendario di iniziative programmate in città”. Ma il non avere una sede mette a dura prova, se non la forza di volontà, quanto meno l’organizzazione delle attività. Non avendo “casa” diventa impossibile per l’associazione organizzare corsi, laboratori di approfondimento più strutturati del semplice convegno o della serata di riflessione. “Abbiamo più volte cercato l’attenzione del Comune e della Provincia, ma senza risultato e ciò perché non abbiamo padrini che ci appoggino e siamo libere. Molto meglio, in tanti casi, dare le sedi agli amici oppure metterle in vendita ed in affitto e farci cassa. Al sindaco di Lecce abbiamo scritto due lettere, ma non abbiamo mai avuto risposta. Abbiamo preso atto del disinteresse nei confronti della nostra causa”.

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