Bari. Il presidente della Regione si è detto pronto a discutere assieme agli altri Enti dell’istituzione di un museo dedicato all’artista
BARI – “La Regione Puglia è pronta a discutere, in un apposito tavolo tecnico insieme agli Enti locali del Salento, la proposta della creazione di un museo dedicato a Carmelo Bene”. Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola risponde alla lettera aperta che gli è stata inviata ieri mattina da un gruppo di 60 tra giornalisti, intellettuali e scrittori italiani, il cui primo firmatario era Maurizio Costanzo. L’appello contenuto nella lettera è a preservare la memoria dell’artista salentino, istituendo un museo dedicato alla sua opera. “Si tratta di compiere una ricognizione puntuale degli immobili, abitati e amati dal maestro – ha aggiunto Vendola -, che risultino idonei a ospitare l’allocazione dell’eventuale contenitore culturale e ovviamente si tratta di elaborare un progetto coerente con i requisiti della nostra programmazione, tesi al potenziamento del sistema museale regionale”. 23 febbraio 2012 Maurizio Costanzo: 'Vendola, salva la casa di Carmelo Bene' Ecco la lettera inviata al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al presidente della Provincia Antonio Gabellone e ai nuovi proprietari della casa paterna di Carmelo Bene a Santa Cesarea Terme. L’appello è a salvare la casa di Carmelo Bene dalla vendita all’asta e dunque a preservare la memoria e l’opera dell’artista. Ecco il testo della lettera. Primo firmatario è Maurizio Costanzo; ma sottoscrittori sono 60 tra artisti ed intellettuali italiani. In data 18 febbraio 2012 è stata riportata dai maggiori quotidiani italiani la notizia della vendita all’asta della casa paterna di Carmelo Bene a Santa Cesarea Terme, nel Salento. Per gli amanti, gli studiosi e i conoscitori dell’opera del genio pugliese si tratta della casa che ha ospitato i lavori del film capolavoro “Nostra signora dei turchi” (1968) e da cui Bene ha composto i primi romanzi, come ricorda nella sua autobiografia in forma di conversazione, “Vita di C. B.”. Nel corso degli ultimi dieci anni, dalla morte dell’autore ad oggi, si è più volte vagheggiato il proposito di farne un vero e proprio Museo dedicato all’opera di uno dei più importanti artisti del Novecento europeo, così come a Dublino ha sede il James Joyce Center e a Recanati la Casa Leopardi. Un progetto di tutela, valorizzazione e custodia dei materiali che può andare incontro all’intendimento che lo stesso artista ritenne necessario quando istituì la fondazione L’Immemoriale, al fine di attivare un progetto che potesse indirizzare gli studi e le ricerche del domani sul proprio percorso estetico e di pensiero. Ma immemoriale, lo ricordiamo, non vuole dire oblio. Quando si parla di ridare al Sud una centralità internazionale si dovrebbe saper comprendere che un’occasione come questa non può andare perduta, né può essere interpretata come semplice bega quotidiana o burocratica. Proprio in quella casa, caro Presidente Vendola, caro Presidente Gabellone e cari nuovi proprietari, può essere eretto un primo pilastro fondante le infrastrutture culturali del domani, per una nuova stagione storica ed europea in cui il meridione d’Italia si ponga come protagonista, come ponte mediterraneo verso l’altrove. Il problema che qui si denuncia, naturalmente, non riguarda una vendita tra privati cittadini avvenuta secondo le regole e il diritto di Stato, né le questioni ereditarie che, sebbene subite come un ostacolo alla diffusione dell’opera – soprattutto inedita – dell’autore e attore salentino, non ci interessano e da cui ci teniamo volentieri lontani. Contestiamo però un’assenza non giustificabile da parte delle istituzioni pubbliche nazionali e locali, per lo meno per quanto concerne il lavoro diplomatico ed ideativo di una possibile soluzione. Ne proviamo a proporre una noi, nella certezza che gli interlocutori ai quali destiniamo questo appello sappiano comprendere a pieno la portata culturale del progetto e la responsabilità dell’acquisto appena compiuto. Chiediamo che sia convocato e aperto un tavolo progettuale tra Regione Puglia, Provincia di Lecce e nuovi proprietari, in cui si consideri la possibilità di adibire una parte della casa suddetta alle funzioni di una vera e propria Casa-museo, riorganizzata per scopi di visita e studio di ricercatori e studenti, italiani e stranieri. La sinergia tra pubblico e privato, sotto la consulenza dei maggiori conoscitori e studiosi europei dell’opera beniana, può rappresentare una soluzione immediatamente praticabile sotto le forma di patrocinio e co-gestione finanziaria che potranno essere valutate scientificamente e in apposita sede. Potrà essere questa, anche, un’occasione per dimostrare che negli anni della crisi è ancora possibile, con intelligenza e sensibilità, fare cultura in maniera progettuale e lungimirante, non assistenziale ma unendo forze e competenze, facendo confluire possibilità ed interessi privati e pubblici in progetti che abbiano nell’interesse comune e nella salvaguardia del patrimonio ambientale e artistico il proprio faro e orizzonte. Chi volesse sottoscrivere la lettera, pò lasciare un messaggio firmato a questo indirizzo: http://www.glialtrionline.it/home/2012/02/23/caro-nichi-salviamo-la-casa-di-carmelo-bene/
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