Lecce. Dall'analisi della scheda telefonica potrebbero emergere nuovi particolari utili all'inchiesta
LECCE – Potrebbero esserci nuovi risvolti nell’inchiesta che vede accusato di violenza sessuale, induzione alla prostituzione e pornografia minorile, un 54enne di Tricase, Vincenzo Alfarano, allenatore e presidente di una società sportiva di pallamano e calcetto. La sim card del cellulare dell’uomo è stata sottoposta a perizia tecnica, alla ricerca di particolari – ad esempio, messaggi inviati o ricevuti all’indirizzo o da parte dei propri allievi – che posssno chiarire il quadro dei fatti. E, pare siano emersi nuovi elementi probatori ora al vaglio dei carabinieri, che potrebbero portare alla formulazione di nuove accuse a carico dell'ex allenatore. Fu la stessa moglie dell’uomo a consegnare agli inquirenti la scheda telefonica, dopo che il marito era stato già arrestato, lo scorso ottobre. Ed ora è al vagli dei carabinieri che potrebbero formulare nuove accuse nei confronti del “presidente” (così’ veniva chiamato, sulla base della sua posizione in società). Le indagini sono iniziate poco prima dell'estate passata quando il genitore di un ragazzo minore si presentò in caserma denunciando ai militari di aver rinvenuto nel telefono cellulare del figlio un sms dal contenuto inequivocabilmente sessuale. In seguito è stato possibile stabilire che messaggi dello stesso tenore li ricevevano altri tre minorenni di Tricase due dei quali fratelli. In tutti i messaggi, l’uomo faceva riferimento a rapporti sessuali già intercorsi ed invitava i minori ad ulteriori incontri. Spesso l’uomo scattava foto ai ragazzini nudi e perfino girava filmati nei quali immortalava i propri “partner”. Dalle indagini è emerso, inoltre, che in diverse occasioni l’uomo avrebbe offerto denaro e altri regali per ottenere le prestazioni dei ragazzini, ai quali avrebbe imposto il silenzio con minacce. 20 ottobre 2011 Violenza sessuale. Il mister conferma in parte di Andrea Morrone LECCE – Due ore e mezza di interrogatorio di garanzia presso il carcere di Borgo San Nicola. Due ore e mezza per confermare in parte le accuse che gli vengono mosse. Vincenzo Alfarano, l’allenatore di calcetto 54 anni accusato di violenza sessuale, induzione alla prostituzione e pornografia minorile, atti persecutori e molestie, oggi ha raccontato la sua versione dei fatti. Ha confermato, in particolare, di aver avuto dei rapporti sessuali con uno dei ragazzini allenati. Con gli altri due, avrebbe avuto degli incontri a sfondo sessuale ma non dei rapporti completi; li avrebbe obbligati a spogliarsi e li avrebbe ripresi con il cellulare, pagando poi la “prestazione” e pagando il loro silenzio. 19 ottobre 2011 Violentati dal mister LECCE – I carabinieri della stazione di Tricase hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alcide Maritati su richiesta del sostituto procuratore Carmen Ruggiero, nei confronti di Vincenzo Alfarano, 54enne del posto accusato di violenza sessuale, induzione alla prostituzione e pornografia minorile, atti persecutori e molestie. Le indagini sono iniziate poco prima dell’estate passata quando il genitore di un ragazzo minore si presentò in caserma denunciando ai militari di aver rinvenuto nel telefono cellulare del figlio un sms dal contenuto inequivocabilmente sessuale. L’utenza da cui era arrivato il messaggio era quella di Alfarano, conosciuto con il soprannome di “presidente”, poiché rivestiva tale carica in una società sportiva che avviava alla pallamano ed al calcetto molti ragazzini di Tricase. Dai primi accertamenti svolti è emerso che, in effetti, l’uomo aveva inviato numerosi sms al minore il cui contenuto faceva esplicitamente riferimento a rapporti sessuali. Le indagini hanno permesso di stabilire che messaggi dello stesso identico tenore li ricevevano altri tre minorenni di Tricase due dei quali fratelli. In tutti i messaggi, l’uomo faceva riferimento a rapporti sessuali già intercorsi ed invitava i minori ad ulteriori incontri. Spesso l’uomo scattava foto ai ragazzini nudi e perfino girava filmati nei quali immortalava i propri “partner”. Dalle indagini è emerso, inoltre, che in diverse occasioni l’uomo avrebbe offerto denaro e altri regali per ottenere le prestazioni dei ragazzini, ai quali avrebbe imposto il silenzio con minacce che andavano dal riferire ai genitori i brutti voti presi a scuola all’infangarne la reputazione diffondendo la voce che erano omosessuali, poiché avevano avuto rapporti sessuali con lui. In un caso l’arrestato avrebbe costretto un minore a tacere: in caso contrario avrebbe inviato un imprecisato parente, militare della guardia di finanza, a far chiudere l’esercizio commerciale del padre del ragazzo. Gli atteggiamenti di Alfarano si sarebbero col tempo trasformati in un atteggiamento ossessivo nei confronti dei minori da lui adescati, ai quali rendeva la vita impossibile tempestandoli di telefonate ed sms che si trasformavano da dichiarazioni d’amore a minacce di vario tipo. In particolare, quando una delle sue vittime ha trovato la forza per una timida ribellione agli atteggiamenti dell’uomo, il 54enne ha iniziato a minacciarlo dicendo che sarebbe andato a raccontare ai genitori che tutto quanto era avvenuto fra loro era stato voluto e richiesto proprio dal minore. Poi avrebbe anche iniziato ad inviare sms agli amici della sua vittima, avvisandoli di stare “attenti” al ragazzo poiché poco affidabile e non un buon amico. Vincenzo Alfarano è stato trasferito nel carcere di “Borgo San Nicola” di Lecce a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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