Morte di don Armando. In lutto politica e imprenditoria

Corigliano. Continuano i messaggi di cordoglio per la scomparsa dell’imprenditore salentino

CORIGLIANO D’OTRANTO – Continuano i messaggi di cordoglio da parte del mondo dell’imprenditoria e dalla politica per la comparsa di don Armando Pedone, l’imprenditore 89enne che ha portato la sua creatura, il pastificio “Pedone” di Corigliano d’Otranto, a diventare una realtà produttiva industriale di livello nazionale. “Apprendo con incredulità ed indicibile rammarico della morte di don Armando Pedone – ha commentato il presidente di Confindustria Puglia, Piero Montinari -. Con Armando Pedone viene meno un pezzo importante di imprenditoria pugliese, una figura fondamentale per la nostra Terra. Ricordo i suoi insegnamenti che non mancava di trasmettermi ad ogni incontro. Confrontarsi con lui significava aprirsi a nuovi orizzonti. Eccezionale era, infatti, la sua capacità di coniugare le esperienze del passato con le prospettive del futuro. Lungimiranza e determinazione erano le sue qualità più grandi. Armando Pedone era fonte inesauribile di consigli. A lui mi legava – ha aggiunto – un rapporto personale di amicizia e stima incondizionata. Sono vicino al dolore della famiglia e dei suoi collaboratori nel ricordo di un uomo speciale per capacità imprenditoriali, per attitudini personali e soprattutto per bontà dʼanimo ed umanità”. “Esprimo un sentimento di profondo cordoglio per la scomparsa di Armando Pedone, protagonista di una delle pagine più interessanti della Puglia produttiva – ha detto Dario Stefano, assessore regionale all’Agricoltura -. Con lui se ne va una icona del sistema produttivo salentino e pugliese ed una delle figure più nobili che il sistema imprenditoriale di Puglia ha saputo proporre. Un imprenditore generoso con il suo territorio, lungamente e appassionatamente impegnato nel sistema confindustriale. Un uomo buono, un amico di cui custodirò sempre i grandi insegnamenti e la sua integrità morale. Ai familiari un abbraccio simbolico ed un sentimento di vicinanza fraterna”. “La morte di Armando Pedone – secondo il presidente della Provincia Antonio Gabellone – segna profondamente il mondo produttivo e economico del Salento; quel mondo che Pedone ha contribuito a portare al di fuori dai confini provinciali, innovando, espandendo, senza mai abbandonare o dimenticare il territorio d’origine”. A Pedone “si lega una pagina indelebile della ‘ripartenza’ economica del Salento e del Sud Italia dal dopoguerra ad oggi. Possano gli imprenditori del presente e del futuro operare nel segno dei suoi insegnamenti, della sua dirittura morale e del suo sempre produttivo e familiare rapporto con le maestranze e i collaboratori dell’azienda”. 16 gennaio 2012 Addio a don Armando Pedone CORIGLIANO D’OTRANTO – Il mondo dell’impresa salentina è in lutto. Si è spento don Armando Pedone, imprenditore di seconda generazione del pastificio omonimo di Corigliano d’Otranto, protagonista dell’industrializzazione salentina, già presidente di Italmopa – Associazione Industriali Mugnani d’Italia, e componente del Collegio dei Probiviri di Confindustria Lecce. Nel comunicare la propria vicinanza alla famiglia, Confindustria ne traccia il profilo di uomo forte, passionale, caparbio, dotato di notevole acume e grandi virtù umane. “Vivace, nonostante l’età che avanzava, è sempre stato attento alle dinamiche di una economia in continua evoluzione – si legge nella nota diffusa dagli industriali -. Pur avendo lasciato l’impegno diretto in azienda, infatti, ha mantenuto i contatti con il mondo economico, partecipando con passione, in qualità di Probo Viro confindustriale, ai passaggi strategici della vita associativa”. “A nome dei colleghi imprenditori, del direttore generale e dei collaboratori di Confindustria Lecce – afferma il presidente Piernicola Leone de Castris – esprimo tutto il dolore per una notizia che ci ha molto colpito e rattristato. Lo ricordo nell’ultima riunione del Collegio dei Probi Viri e, in pubblico, nell’occasione del ciclo di incontri promossi dal Gruppo Giovani, sulla storia dell’impresa salentina. Un maestro dell’imprenditoria che, anche in quell’evento, con la sua storia, il suo linguaggio, i suoi valori umani e professionali, non ha mancato di trasmettere vitalità ed energia. Tanti i suoi insegnamenti, soprattutto per le giovani generazioni, alle quali chiedeva principalmente onestà intellettuale e di intenti. Il suo ricordo rimarrà indissolubile nel cuore di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene”.

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