Bari. L’Adoc rileva un aumento dei prezzi di tutti i generi alimentari. Cresce l’abitudine a fare la spesa dopo le 13 del 24 dicembre
BARI – Sono risultati tra i beni dal costo più alto. Capitone e panettone, due must delle feste natalizie, quest’anno sono stati tra gli acquisti più proibitivi per le famiglie pugliesi, la maggior parte delle quali non è riuscita a comprarli entrambi. E’ quanto è emerso da una rilevazione dell’associazione regionale dei Consumatori, Adoc. Il presso del capitone si aggira tra i 25 e i 30 euro; quello di un panettone di qualità supera abbondantemente i 10 euro. Le rilevazioni sono state effettuate il giorno dell’anti-vigilia ed hanno indicato un sostanziale rincaro dei prezzi dei prodotti ittici. L’Adoc Puglia ha monitorato il prezzo di circa trenta prodotti alimentari a campione, in diversi mercati, supermercati e ipermercati; nello specifico, il prezzo dell’anguilla arriva a 22 euro nei supermercati e negli ipermercati, scendendo a 18 euro nei mercati rionali. Invariati i prezzi di gamberi, polpo e cozze. Per quanto riguarda frutta e verdura, si registrano dei lievi incrementi dell’1%. Anche quest’anno si è inoltre registrato nei giorni precedenti il Natale l’aumento del prezzo della frutta secca confezionata a vantaggio di quella venduta sfusa. Date queste tendenze al rincaro, sta diventando sempre più diffusa l’abitudine dei consumatori a recarsi a fare la spesa dopo le 13 del 24 dicembre, momento in cui tutti i generi alimentari subiscono indistintamente un calo vertiginoso dei prezzi. Infine, anche in Puglia, una famiglia di quattro persone che decide di cenare fuori casa, spende poco meno di 250 euro, pagando in media tra i 50 e i 70 euro a persona. “Una cifra – ha commentato Valeria Andriano, coordinatrice del monitoraggio – che non è alla portata di molte famiglie”.