Calano i protesti. Lecce è prima nel Salento

Lecce. Il capoluogo salentino è la città con più protesti in provincia. Seconda in Regione e nona in Italia

LECCE – Calano, ma non di tanto, i protesti levati nella provincia di Lecce. Il primo semestre 2011, paragonato al medesimo periodo del 2010, ha registrato una flessione sia nel numero degli effetti protestati (-4,22%) sia nell’importo totale dei titoli (- 4,69%). Il numero totale dei titoli protestati nel primo semestre di quest’anno è risultato pari a 14.125; nel 2010 ammontavano a 14.728. L’importo complessivo dei titoli protestati supera i 22 milioni di euro. Diminuisce anche l’importo medio, fino a raggiungere 1.558 euro. La Camera di Commercio di Lecce ha pubblicato oggi il report sui protesti levati in provincia di Lecce nel primo semestre del 2011. “Nonostante la diminuzione del numero dei protesti e degli importi totali dei titoli, la nostra provincia è al nono posto a livello nazionale – ha dichiara il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete -. Un dato che ci deve fare riflettere, soprattutto in virtù del fatto che i titoli protestati hanno un valore medio contenuto rispetto al resto d’Italia. Il valore medio dei protesti elevati sottolinea la delicatezza del momento che stiamo attraversando e deve far riflettere sugli impegni assunti e su quelli da assumere, a sostegno dell’intero sistema economico provinciale, sia dal punto di vista delle aziende che dei singoli lavoratori coinvolti”. // Lecce, nono posto in Italia… L’analisi dei dati dei protesti levati nelle province italiane nel primo semestre 2011 colloca infatti la provincia di Lecce al nono posto per numero di protesti, preceduta dalle grandi città come Roma (79.509), Milano (60.377) e Napoli (50.948). Per quanto concerne il valore dei titoli protestati, Lecce occupa il 18° posto, anche qui preceduta da Roma (279 milioni di euro), Milano (204 milioni) e Napoli (134 milioni). Pur avendo un elevato numero di protesti, sia per numero che per valore, i titoli protestati nella provincia salentina hanno un valore medio contenuto rispetto al resto d’Italia, che collocano il capoluogo salentino (con 1.558 euro) al quart’ultimo posto nella graduatoria nazionale, che vede in pole position la provincia di Prato (euro 7.085), seguita da Firenze (euro 4.265) e Padova (euro 4.046). // …e secondo in Puglia Nell’ambito della regione Puglia la provincia di Lecce si colloca, per numero di protesti, dopo Bari (20.352); per valore dei titoli protestati, invece, al terzo posto, preceduta da Bari (46,6 milioni) e Foggia (34,7 milioni). In relazione all’importo medio dei titoli protestati è Foggia ad avere il valore medio più elevato (3.895 euro), seguita da Bari (2.291 euro), Taranto (1.683 euro), Brindisi (1.650 euro). Lecce, con 1.558 euro per titolo, ha il valore medio più basso tra le province pugliesi. La più alta concentrazione di protesti si riscontra a Brindisi: un protesto ogni 53 abitanti, seguita da Lecce (1 ogni 58), Taranto (1 su 71), Foggia (1 su 72) e Bari (1 su 81 abitanti considerando anche la popolazione della Bat, i cui protesti sono compresi in quelli di Bari). // Salento. Lecce guida la classifica Analizzando i dati dei protesti dei singoli comuni della provincia di Lecce, è il Comune capoluogo ad avere un ruolo rilevante sia per numero che per valore. Nel Comune di Lecce sono stati protestati complessivamente 3.713 titoli per un valore di 5,23 milioni di euro. Seguono Gallipoli (con 1.220 titoli e 3,3 milioni) e Casarano con 567 titoli protestati per un valore di 1,1 milioni. Il Comune di Carpignano, invece, con 5.843 euro detiene il primato per quanto riguarda il valor medio più elevato; seguono Porto Cesareo con 3.485 euro e Gallipoli con 2.719. Melpignano, con i suoi 150 euro, è il Comune con il valore medio più basso, preceduto da Salve (162 euro) e Gagliano del Capo (188 euro). Il Comune della provincia salentina a più alta concentrazione di protesti, nel primo semestre 2011 è il Comune di Gallipoli con un protesto ogni 17 abitanti. Seguono Lecce (1 su 26 abitanti) e Monteroni (1 su 32). Il Comune dove si sono levati meno protesti nel periodo considerato è Squinzano con 1 protesto ogni 7.235 abitanti, preceduto da Melpignano (1 ogni 2.218 abitanti) e Palmariggi con un protesto ogni 1.572.

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