Supersano. L’esposto dei proprietari di Masseria Palazzo denuncia una possibile contaminazione delle acque
SUPERSANO – Una vallata sterminata, quella di località “Lago Sombrino” al confine tra i territori di Supersano e Collepasso situata in pieno Parco Paduli Bosco Belvedere, che rischia di venire lentamente soffocata dall'inquinamento e dall'incuria. Tanto basta ai proprietari di Masseria Palazzo situata sulla Serra supersanese, per far scattare un esposto alla Procura della Repubblica (firmataria la signora Palmina Ria) con cui denunciano alcune attività di “spandimento di acque di vegetazione”, in particolare derivanti dalla cosiddetta “sintina”, cioè dallo scarto della produzione dell’olio d’oliva, che si verificano periodicamente nella porzione di vallata compresa tra la stessa Masseria Palazzo e quelle limitrofe Masseria Padula e Masseria Grande. In un luogo carsico e ricco di voragini, dove chimicamente sono state appurate da un laboratorio di Galatina (analisi e studio effettuato dal dottore Manuele Murri) delle criticità per la qualità delle acque nella falda profonda, che potrebbero essere facilmente contaminate da eventuali inquinanti sparsi in quel bacino in superficie. I cittadini nell’evidenziare queste criticità, chiedono ai Comuni di Collepasso e Supersano, di agire per eliminare “qualsiasi causa di potenziale inquinamento della falda da interventi in superficie; quali il più evidente, lo spandimento in questi giorni delle acque di vegetazione, non tanto per la loro natura biologica, quanto poiché diventano inevitabili condensatori dei vari prodotti chimici nocivi che vengono ancora utilizzati nel settore olivicolo salentino, come anticrittogamici, erbicidi e fertilizzanti chimici di sintesi”. “La legge vieta espressamente lo spandimento di cosiddetta sintina nei terreni inondati”, hanno dettagliato i firmatari dell’esposto, proprietari della Masseria Palazzo, che temono ora di non poter più utilizzare per usi potabili le acque di falda dopo le abbondanti piogge che potrebbero veicolare in falda gli eventuali inquinanti, alterando la qualità di un’acqua che ha caratteristiche d’eccellenza, e che “tale deve essere conservata”. A tal proposito, la rete ambientalista del Forum Ambiente e Salute del Grande Salento e del Coordinamento Civico di Maglie, chiede che i Comuni del Parco, e cioè Maglie, Supersano, Collepasso, Cutrofiano, San Cassiano, Botrugno, Scorrano, Surano, Montesano, Miggiano, Nociglia, Ruffano, e più in generale del Salento, “intraprendano la conversione alle filosofie del biologico dell’intero settore agricolo, a partire da quello olivicolo, in modo da evitare la presenza di alcun contaminate chimico in superficie e quindi nella falda”.