Lecce, Brindisi, Taranto. Poste Italiane impone il “ponte obbligatorio” per i dipendenti con l’obiettivo di far cassa
E’ una “vincolante indicazione gestionale”, dunque non è un indirizzo o un suggerimento. E’, praticamente, un ordine. Lo emana Sergio Azzollini, il responsabile RAM2 Recapito Area Manager che riguarda le province di Lecce, Brindisi, Taranto, Potenza e Matera) del Sud1 di Poste Italiane ed è indirizzato ai direttori di filiale. Obbligati, appunto, ad interrompere, di fatto, il servizio di consegna della posta per il giorno 9 dicembre. Obbligati, in pratica, ad imporre ai propri dipendenti il giorno 9 dicembre come giorno di ferie. Contro quest’ordine si sono scagliati nelle scorse ore i segretari generali della SLC CGIL delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, Salvatore Labriola, Bruno Tataranni ed Amedeo Pesce. Come si legge nella lettera (allegata) giunta alla segreteria della Cgil in forma anonima, il capo Ram2 sarebbe responsabile di un grave disservizio a danno dei cittadini che non riceveranno la posta fino al 12 dicembre (vengono garantiti soltanto la consegna dei telegrammi e poche attività di presidio). L’“invito” categorico ai territori è infatti di “erogare ferie massive per la giornata di venerdì” 9 dicembre “per tentare di recuperare qualche punto/decimale percentuale per centrare l’obiettivo comune” (azzeramento giornate di ferie entro l’anno). lettera Poste Italiane “In questa maniera – denunciano i segretari della Slc Cgil di Lecce, Brindisi e Taranto – si svuotano i territori di centinaia di portalettere, approfittando del ‘ponte dell’Immacolata’ per fare cassa. Un risparmio che prevede premialità individuali a beneficio esclusivo di pochi responsabili aziendali e che provoca un danno non quantificabile su un servizio indispensabile e universale per i cittadini”. Si tratta inoltre di un danno di immagine per Poste Italiane, già fortemente compromessa dalle vicende di alcuni mesi fa della corrispondenza inviata al macero, al vaglio della Procura della Repubblica su indagine della Guardia di Finanza, e che si era guadagnata le forti rimostranze dei sindaci di Lecce e provincia e della stessa azienda Poste. Le segreterie provinciali della SLC di Lecce, Brindisi e Taranto, pertanto, hanno inoltrato una dura protesta nei confronti dell’azienda chiedendo l’immediato intervento sul responsabile RAM2. “Le ferie organizzate in questo modo – dichiarano – fanno risparmiare sulle assunzioni di personale a tempo determinato e impongono ai lavoratori prestazioni aggiuntive (abbinamenti di zone di recapito) e straordinarie per smaltire il lavoro arretrato”.