Maniglio: ‘Un ospedale per tre Comuni’

Nardò. La proposta del vicepresidente del Consiglio regionale: una struttura realizzata ex novo con fondi già disponibili per Nardò, Copertino e Galatina

NARDO’ – “I vincoli del piano di rientro sono ineludibili e la riduzione dei posti letto, oltre che fissata dalle linee guida del ministero, è una delle condizioni perché i pugliesi non subiscano un taglio di quasi 500 milioni di euro. Le manifestazioni dei cittadini di Nardò e dei Comuni limitrofi in opposizione alla chiusura dell’ospedale neretino devono, tuttavia, essere perse in considerazione”. E’ il punto di vista di Antonio Maniglio, vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, che propone la realizzazione di un unico nuovo ospedale che serva i Comuni di Nardò, Copertino e Galatina. “Nardò è la seconda città del Salento – dice Maniglio -; nel periodo estivo sono decine di migliaia i turisti che villeggiano sulla costa e nell’entroterra, i collegamenti con l’ospedale più vicino, Copertino, non brillano in termini di rapidità e sicurezza stradale”. Maniglio avanzerà la sua proposta all’assessorato alla Sanità, con un ordine del giorno da discutere in Consiglio regionale. I fondi per la realizzaizone del nuovo presidio, spiega, sarebbero già disponibili. L’idea del vicepresidente è di una struttura moderna, con tutti i reparti e con servizi ormai indispensabili per curare le urgenze (tra cui Utic, rianimazione, neonatologia), con macchinari e tecnologie all’avanguardia, che diventerebbe un centro di riferimento provinciale al pari del “Fazzi” di Lecce. “L’idea di localizzare i fondi per l’edilizia sanitaria su Scorrano-Maglie-Poggiardo – aggiunge – mi pare assai debole. Anzitutto perché il bacino degli utenti è notevolmente inferiore a quello di Nardò-Copertino-Galatina (e Galatone), Comuni sopra i 30 o i 15mila abitanti. In secondo luogo perché la struttura di Scorrano, potenziata e ampliata, geograficamente centrale in quell’area e già dotata di servizi avanzati, può corrispondere all’esigenza di un moderno ospedale intercomunale”. Sarebbe questa, secondo Maniglio, l’unica soluzione concreta e praticabile in grado di risolvere il nodo dell’ospedale di Nardò. “Non si tratta di rivendicare una struttura sottoutilizzata sotto casa, ma di realizzare un nosocomio che è in grado di curare rapidamente e in tutta sicurezza i pazienti anche per patologie serie, e corrispondere in tal modo al bisogno di salute dei cittadini”.

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