Gasolio non autorizzato e autolavaggio abusivo. Nei guai 40enne

Gallipoli. La Finanza ha sequestrato 6.400 litri di gasolio stoccati in una cisterna senza permessi ed un autolavaggio che scaricava nell’ambiente le acque reflue

GALLIPOLI – Una ditta di autotrasporti stoccava senza autorizzazione grandi quantitativi di gasolio e lavava i 12 tir del proprio parco veicoli tramite un autolavaggio realizzato nel piazzale della struttura, che scaricava nel terreno le acque reflue. L’amministratore della società, un 40enne del posto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce per reati ambientali e detenzione di materiale esplodente senza le prescritte autorizzazioni. L’operazione della Guardia di finanza di Gallipoli è scattata il 27 ottobre. In quella data, le fiamme gialle effettuato un controllo presso la sede di una società con sede in un Comune del Sud Salento, operante nel settore dell’autotrasporto. Il controllo ha riguardato lo stoccaggio del carburante impiegato per alimentare i 12 tir della società, per verificare il possesso delle necessarie autorizzazioni per la detenzione del materiale infiammabile. L’accertamento ha permesso di stabilire che il gasolio detenuto, pari a circa 6.400 litri, era stoccato all’interno della ditta in assenza delle autorizzazioni, obbligatorie per legge, previste per il possesso di quantitativi elevati di materiale esplodente, al fine di salvaguardare la sicurezza del deposito e l’incolumità pubblica. Il gasolio era conservato in una cisterna della capacità di 9mila litri. Il silos era realizzato in ferro, coperto da tettoia in ferro, senza alcun impianto di messa a terra e senza le necessarie dotazioni per la sicurezza, come i dispositivi antincendio. Il gasolio è stato prelevato e trasportato presso una società regolarmente autorizzata al suo stoccaggio. Nel corso del controllo, le Fiamme Gialle gallipoline hanno inoltre individuato, nel piazzale adibito al parcheggio dei pesanti mezzi di trasporto, un lavaggio non autorizzato, completo di tutto il materiale necessario per la pulitura dei 12 tir della ditta. Sono stati infatti rinvenuti, in un apposito box, un’idropulitrice ed un aspirapolvere professionali, fusti di shampoo detergente, compressori, spugne, spazzole da lavaggio, bombole per la lucidatura e la pulizia degli interni ecc. I tir venivano lavati impiegando queste attrezzature e servendosi anche di un’apposita buca in cemento, simile a quelle impiegate dalle officine meccaniche, con r foro di scarico, attraverso il quale le acque reflue derivanti dal lavaggio venivano convogliate in una pozza realizzata in un appezzamento di terreno attiguo, inquinando in questo modo il suolo e le falde acquifere. Anche il lavaggio, le attrezzature e la vasca di decantazione sono state sottoposte a sequestro per violazione delle norme sulla tutela dell’ambiente.

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