Una manifestazione contro gli sprechi nella zona industriale

Casarano. L’iniziativa è organizzata per domenica da Idee Insieme. Previsto un sit di fronte alla Sparkle

CASARANO – L’associazione “Idee Insieme” chiama a raccolta i cittadini di Casarano per una battaglia civile contro gli sprechi perpetrati negli ultimi due decenni sulla zona industriale, un bene prezioso per l’intera comunità casaranese, spesso utilizzato per fini privatistici e di clientelismo elettorale. L’associazione presieduta da Giuseppe Coletta, con l’attivo supporto del suo vice, Giovanni Memmi, ha organizzato un’iniziativa pubblica per domenica prossima, 30 ottobre (ore 10), nella zona industriale. Sarà una manifestazione di protesta e di denuncia su un modus operandi che le amministrazione comunali e l’ufficio tecnico comunale applicano da diversi anni e che non sempre hanno garantito l’imparzialità e la trasparenza, soprattutto nell’assegnazione dei lotti industriali. Gli attivisti di “Idee Insieme”, oltre a denunciare la gestione dei lotti in generale, faranno un sit-in di protesta nei pressi della “Sparkle”, la fabbrica produttrice di radiofarmaci insediatasi pochi anni fa tra mille polemiche. Secondo notizie dell’associazione il consorzio che gestisce la fabbrica avrebbe chiuso definitivamente l’attività. Domenica mattina, “Idee Insieme” su questa vicenda farà rivelazioni importanti, oltre a ricordare ai casaranesi le presunte illegittimità commesse durante il superveloce percorso burocratico che spostò il progetto da Sannicola, dove in un primo momento doveva sorgere l’insediamento, a Casarano. E’ probabile che il vice presidente Memmi illustri ai convenuti anche la vicenda dell’ampliamento della zona industriale effettuato dall’amministrazione comunale senza titoli di proprietà. Palazzo dei Domenicani, infatti, avrebbe acquisito 80.000 metri quadrati di terreni, acquistandoli da privati cittadini, senza provvedere alla stipula e alla relativa registrazione. Sarebbero diversi i cittadini interessati che, tra l’altro, da cinque anni chiedono inutilmente il pagamento del saldo per la cessione dei terreni.

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