Boncuri: si lotta contro il tempo

Con la riunione di ieri, si sono raggiunti alcuni obiettivi. Oggi altro incontro a Bari, ma dall'inizio dello sciopero sono già passati quasi 10 giorni

Sotto un sole impietoso, un folto gruppo di immigrati, provenienti dalla Masseria Boncuri, ha atteso a lungo gli esiti della riunione a Palazzo Adorno. Lavoratori, sindacati e associazioni, in un incontro lunghissimo, hanno cercato di fare un ulteriore passo in avanti rispetto alle condizioni disumane che hanno scatenato la protesta. Secondo la Flai Cgil, l'incontro di ieri è da ritenersi positivo. Il primo obiettivo raggiunto: si realizzerà, immediatamente, una lista di prenotazione, per ora in via sperimentale, presso il  Centro per l'impiego di Nardò, unica forma per eliminare il caporalato nel collocamento dei lavoratori. È stato accolto un altro punto importante della Piattaforma rinvedicativa della Cgil: la costituzione della Commissione tripartita per la provincia di Lecce, costituita da parti datoriali rappresentanti dei lavoratori e istituzioni, con l’obiettivo di verificare la regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura nel territorio. La Provincia si è impegnata ad avviare il percorso per la costituzione della Commissione da settembre. Oggi, alle ore 15, presso l’Assessorato all’agricoltura a Bari, la Regione Puglia, inoltre, ha convocato un incontro con le associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro per avviare, attraverso gli elenchi Agea, l’agenzia che monitora e censisce le attività delle aziende agricole, le procedure di informazione e comunicazione sulle liste di prenotazione per il collocamento al lavoro dei braccianti. L’amministrazione di Nardò, invece, si è impegnata a utilizzare i finanziamenti, già deliberati dal Comune di Nardò, per attivare il servizio di trasporto nei campi per i lavoratori e rispondere così al ricatto della tassa giornaliera a cui sono sottoposti i braccianti da caporali che chiedono 5 euro al giorno per il trasporto. Si può dire che qualcosa inizia a muoversi, ma il raggiungimento di uno stato degno per i lavoratori di Nardò è ancora lontano. Le richieste sono state avanzate con forza e fermezza. Nei campi neretini, senza denaro non ci possono essere lavoratori e senza dignità non possono esserci persone. Le chiameremmo basi della civiltà; eppure, sembra siano necessarie ore di riunioni e settimane di attesa, prima che quest'onta possa essere lavata.

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