‘Welfare to work’. Ma senza risposte

Regione e Inps diano una risposta ai cassintegrati che attendono da mesi l’indennità di partecipazione

La protesta è quella di migliaia di lavoratori, o meglio “ex” lavoratori tra cui moltissimi nostri concittadini che da più di 7 mesi attendono una risposta da parte della Regione Puglia e dall’INPS che nel frattempo si stanno palleggiano le responsabilità e le competenze di questo ritardo. Come sempre succede, nel bel mezzo della partita di ping pong, che si sta giocando tra Regione e INPS, ci sono gli spettatori inermi, cioè quei poveri cassintegrati che aspettano da mesi le poche centinaia di euro promesse (ossigeno di questi tempi) a fronte di alcuni corsi di formazione sostenuti tra novembre e dicembre del 2010. Tra l’altro, quando si dice “oltre al danno la beffa”, si trattava di corsi con “obbligo di frequenza” e non facoltativi, una vera e propria “spada di Damocle” sulla testa dei cassintegrati che non avevano nessuna intenzione di rinunciare agli ammortizzatori sociali per un corso d’Inglese non frequentato! Ed è per questo che, chiamati in causa, vi hanno preso parte con la promessa dell’indennità di partecipazione. E più che una promessa era quanto stabilito dal progetto finanziato dall’Unione Europea, che prevedeva inizialmente corsi per un totale di 220 ore a testa. l progetto europeo in questione è denominato “Welfare to work”: Si tratta di fondi già stanziati dall’Unione Europea e destinati ai cassintegrati che hanno perso il posto e cercano, attraverso La formazione, di reinserirsi nel mondo del lavoro con una “qualifica” migliore. A questo progetto, come dicevo prima, vi hanno partecipato “obbligatoriamente” alcune centinaia di nostri concittadini; la rappresentanza più numerosa è stata quella degli ex dipendenti del Gruppo FILANTO e ADELCHI che ora, insieme a tanti altri ex lavoratori di altre piccole aziende in crisi, attendono da troppo tempo un segnale dalle istituzioni. Soprattutto attendono i soldi già stanziati dall’Unione Europea! Pertanto, in virtù di quanto sopra, chiedo a tutte le istituzione che la mia non rimanda lettera morta e nel contempo sollecito la Regione Puglia e l’INPS affinché diano una risposta immediata a chi da mesi, purtroppo, si trova nel bel mezzo di un triste balletto burocratico tra le parti e non sa, oltre al padreterno, a chi rivolgersi per avere quanto promesso. Pino Montedoro

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