Emergenza roghi. ‘Stare allerta’

Save Salento e il Forum Ambiente e Salute chiedono massima attenzione sui fenomeni di natura dolosa e l’iscrizione delle zone colpite nel “Catasto delle Aree Bruciate”

Dopo l'incendio, il 7 giugno scorso, di una vasta area di macchia mediterranea e canneto a ridosso dell'oasi protetta de “Le Cesine”, lo scorso week end è stata la volta della provinciale Lecce-Vernole, all'altezza di Merine, dove un rogo ha percorso un'area adibita ad oliveto prospiciente la carreggiata, mettendo in serio pericolo la viabilità e gli abitati. La frequenza assunta nelle ultime settimane dal fenomeno dei roghi è destinata ad incutere forte preoccupazione per la stagione estiva, ormai alle porte. Per tali motivi, Save Salento e il Forum Ambiente e Salute chiedono che la Magistratura e le forze dell'ordine facciano da subito avvertire la loro presenza, al fine di prevenire e punire ulteriori tentativi di speculazione tesi ad usare il fuoco come strumento per liberare determinate aree da vincoli naturali, paesaggistici o architettonici. A tal fine, le associazioni si appellano ai comuni interessati affinché non vengano operate omissioni di sorta nell'iscrizione delle aree percorse da incendi nel Catasto delle Aree Bruciate (Legge Quadro per lotta e la prevenzione incendi n.353 del 2000), strumento che dovrebbe garantire dalle speculazioni sui terreni incendiati impedendo cambi di destinazioni d'uso, fabbricazioni successive e attività di caccia e pastorizia. La domanda a questo punto è la seguente: quanti sono i Comuni salentini che a più di dieci anni dalla normativa non hanno provveduto nemmeno all'istituzione del catasto? Il fenomeno degli incendi estivi parte anche da questo tipo di omissioni e si avvantaggia di un senso di impunità che non deve trovare sponde né albergare nei poteri municipali e che va stroncato senza porre altri indugi.

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